Istituzioni

Riders, in Toscana la prima legge di tutela: attenzione a stress, sicurezza e controlli

Corrono da un punto all’altro delle nostre città, hanno turni massacranti e paghe molto basse. I riders – giovani e meno giovani che consegnano cibo, e altra merce, a domicilio – sono tra i lavoratori che non si sono fermati nemmeno nei mesi più duri dell’emergenza Coronavirus. E, in queste ore, le istituzioni si muovono per far rispettare i diritti degli operatori del “food delivery”: tra queste la Regione Toscana che ha varato la prima legge per tutelare i riders.

Toscana, prima legge per i riders

L’atto, approvato a maggioranza dal Consiglio, mette nero su bianco una serie di “conquiste” per i riders. Si guarda, in particolare, alla sicurezza: la legge impone al datore di fornire i dispositivi di protezione individuale, l’abbigliamento adeguato ai turni di notte e alle condizioni meteo avverse. Prevista la formazione obbligatoria, a carico del datore di lavoro, con particolare attenzione al codice della strada e al mezzo di trasporto utilizzato dal singolo operatore per effettuare le consegne. Inoltre, si dovrà promuovere l’istituzione del rappresentante per la sicurezza dei lavoratori a prescindere dalla tipologia del contratto sottoscritto.

Si introducono il monitoraggio e il controllo, anche ai fini della prevenzione, affidati ai servizi prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro (Pisll) e delle aziende unità sanitarie locali della Regione Toscana. Dunque, ci saranno degli organi che dovranno vigilare sulle misure introdotte.

Nel provvedimento si insiste sullo “stress lavorativo intrinsecamente connesso ai tempi di consegna, l’assegnazione dei turni, la distribuzione delle occasioni di lavoro e dei luoghi di svolgimento dell’attività“. Si guarda, dunque, alla “qualità” delle prestazioni dei riders che, in pochi minuti, percorrono diversi chilometri per assicurare consegne in tempi brevissimi. La legge, altresì, insiste sulla necessità di “definire le modalità di mitigazione dei rischi e individuare i dispositivi di protezione individuale più idonei per lo svolgimento dell’attività”. In pratica, si vuole impedire che i riders possano correre rischi a causa della loro scarsa conoscenza dei pericoli e delle regole da osservare. Attraverso la prevenzione e il monitoraggio si potranno individuare quei comportamenti che eludono le prescrizioni in materia di sicurezza e le pratiche pericolose così da correggere ed eliminarle. Tutti i dettagli saranno contenuti in un documento tecnico di valutazione dei rischi che la Giunta della Regione Toscana dovrà approvare con apposita delibera.

“Oggi un fattorino o un rider viene visto come un algoritmo, ma in realtà è una persona, un lavoratore, e come ogni lavoratore noi dobbiamo offrirgli più diritti, a partire da quelli basilari che oggi in questo settore mancano come quello della salute e della sicurezza”

Antonio Mazzeo, Presidente Consiglio Regionale

Il Presidente del Consiglio regionale della Regione Toscana, Antonio Mazzeo, primo firmatario della proposta di legge per la tutela e la sicurezza dei rider dice: “Sono orgoglioso perché la Toscana è la prima regione di Italia ad aver approvato una legge di questo tipo che spero possa essere esportata anche in tutte le altre Regioni per garantire maggiore controllo, maggiore sicurezza e offrire tutele a queste ragazzi e questi ragazzi che ci accompagnano nella nostra vita”.

Resta ancora molto da fare a livello nazionale. Evidente la mancanza di tutele che incide sulla vita dei lavoratori: basta guardare ai casi di malattia che, nella totalità dei casi, non sono tutelati incidendo negativamente sul reddito del riders stesso. Per gli operatori del food delivery, fondamentali per l’intera filiera nei mesi della pandemia, dunque, il cammino è ancora tutto in salita per vedersi riconoscere i propri diritti sul lavoro.

Alessandro Bottone

Giornalista e copywriter freelance, con Laurea magistrale in 'Comunicazione pubblica, sociale e politica' presso l'Università Federico II di Napoli. Segue la cronaca collaborando con Il Mattino di Napoli e altre testate. Si occupa di comunicazione multimediale, di social network e uffici stampa per conto di associazioni, professionisti e imprese.

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