Estate 2021 e viaggi, frontiere aperte per i vaccinati anche extra UE
Per l'Estate 2021 la Commissione UE pensa ad un programma per aprire le frontiere: non solo il passaporto vaccinale ma anche la possibilità di accogliere vaccinati di Paesi extra UE
L’estate 2021 si avvicina e, anche quest’anno, si guarda alla possibilità di conciliare viaggi e turismo con la congiuntura pandemica. In attesa del passaporto o certificato vaccinale per gli europei sottoposti all’inoculazione del vaccino e con la speranza di non far scoppiare la bolla di una nuova ondata, la Commissione Europea ha proposto agli Stati Membri di consentire l’ingresso nel continente a tutte le persone che hanno ricevuto “l’ultima dose raccomandata” di un vaccino anti-Covid autorizzato e riconosciuto dall’Europa, cioè la prima e la seconda dose di Pfizer/BioNTech, Moderna e AstraZeneca e l’unica dose di Janssen (J&J). Sembrerebbero quindi esclusi viaggiatori provenienti dalla Russia (Sputnik) e dalla Cina (Sinovac).
La notizia certa è che l’ultima dose di vaccino raccomandata (la seconda per Pfizer/BioNTech, Moderna e AstraZeneca e l’unica per Janssen) deve essere stata inoculata almeno 14 giorni prima dell’arrivo del viaggiatore sul suolo europeo, in modo da essere ragionevolmente certi dell’avvenuta immunizzazione.
Il piano per l’estate 2021
La novità riguarda essenzialmente i viaggiatori extra Unione Europea: con l’auspicio di riprendere la mobilità legata all’estate senza far scoppiare la bolla di contagi come è accaduto nel periodo post lockdown, dunque di consentire i viaggi “non essenziali” (ossia il turismo), la Commissione Europea sta ragionando in direzione di aperture più soft ma comunque altamente controllate.
Il piano delle proposte per rilanciare l’estate 2021 prevede, infatti, due tipologie di azioni: da un lato si suggerisce di alzare, “in linea con l’evoluzione della situazione epidemiologica nell’Ue“, la soglia del numero di casi positivi utilizzata per stilare la lista dei Paesi per i quali ogni viaggio dovrebbe essere consentito. Questo dovrebbe ampliare la lista dei Paesi ammessi ad essere ospitati sul suolo europeo. D’altra parte, si sta pensando di introdurre una sorta di strategia di emergenza per limitare la circolazione del virus e delle sue varianti: ogni Paese, in coordinamento con l’Unione, potrebbe non solo limitare temporaneamente gli ingressi ma applicare misure aggiuntive come quarantene e tamponi.
L’obiettivo della Commissione è di finalizzare la proposta entro fine mese, per consentire le riaperture ad inizio estate 2021. Nel frattempo, finché il passaporto vaccinale non sarà operativo, gli Stati membri dovrebbero essere in grado di accettare certificati di vaccinazione da parte di Paesi extra Ue sulla base del diritto nazionale, “tenendo conto della loro capacità di verificare l’autenticità, validità e integrità del certificato e la completezza dei dati riportati“.