Farmaci sicuri? Nasce la startup health-tech Foresee Biosystems
La tecnologia al servizio della salute: Foresee Biosystems è la startup dell'Istituto Italiano di Tecnologia che si occupa di testare la sicurezza dei farmaci
Mai come in questo periodo, si sente forte la necessità di avere maggiore certezza sugli effetti delle medicine, quindi di farmaci più sicuri e con eventuali effetti indesiderati ben chiari. Per rispondere a questa esigenza primaria, l’Istituto Italiano di Tecnologia ha costituito Foresee Biosystems, una nuova start-up capace di valutare con maggior accuratezza la sicurezza dei farmaci prima della loro commercializzazione.
La neonata azienda, grazie a un investimento corporate di 500 mila euro, inizierà a vendere un dispositivo che permetterà di testare la potenziale tossicità sul cuore di nuovi farmaci, un aspetto critico nelle fase precliniche dello sviluppo di nuovi farmaci.
«Foresee è la prova tangibile di un innovativo modello di trasferimento tecnologico. Grazie al lavoro del team Iit di progettazione europea, l’Istituto ha ottenuto un importante finanziamento che ha permesso l’avvio della collaborazione tra Iit e un business angel estero specializzato nel settore – racconta Matteo Bonfanti, direttore del Technology Transfer Iit – In seguito all’esperienza nell’ambito del progetto europeo, questo partner di valenza internazionale ha deciso di investire nella eccellenza tecnologica italiana».
Gli effetti indesiderati dei farmaci
Ogni anno nel mondo muoiono centinaia di migliaia di persone a causa di effetti indesiderati al cuore per i farmaci assunti. La collateralità di un farmaco è la quinta causa di morte negli USA e la situazione non sembra essere poi tanto diversa nel nostro continente. Bisogna sapere che la tossicità cardiaca è la prima causa del ritiro di farmaci dal mercato sia in Europa che negli Stati Uniti.
Pertanto, la valutazione della tossicità cardiaca dei farmaci è un punto fondamentale per la salute dei pazienti. Ma le tecniche di analisi attuali non permettono di rilevare in modo certo eventuali tossicità cardiache delle molecole durante i test preclinici e clinici, con il risultato che alcune molecole raggiungono il mercato per poi essere ritirate anni dopo.
«Foresee Biosystems – precisa Giovanni Melle, ceo della start-up Iit – progetta e commercializza prodotti e servizi che consentiranno un preciso monitoraggio della tossicità cronica su cellule cardiache di nuovi farmaci con un’affidabilità impossibile a oggi con i metodi disponibili sul mercato».
La tecnologia sviluppata da Foresee Biosystems, invece, permetterà di migliorare le procedure di rilevazione di rischi sul cuore durante le fasi di sviluppo precliniche perché è in grado di misurare simultaneamente l’attività elettrica intracellulare di migliaia di cellule cardiache umane in vitro. Il dispositivo sviluppato riesce a valutare come il cuore reagirebbe a una sostanza chimica e come questa potrebbe influenzarne la funzionalità. I metodi attualmente disponibili sul mercato sono in grado di valutare gli effetti su brevi intervalli di tempo, mentre la tecnologia Foresee consente di monitorare costantemente gli effetti sulle cellule cardiache, in vitro e quindi sul cuore, nel corso di più settimane.
Il primo prodotto dell’azienda, che prevede di raggiungere il pareggio al terzo anno di attività, sarà dedicato ai centri di ricerca e verrà commercializzato entro la fine del 2021. Nei prossimi 2 anni verrà commercializzato un prodotto, con caratteristiche più avanzate, dedicato ai centri di ricerca clinica (CRO – Contract Research Organization) e alle case farmaceutiche. Il primo prodotto sviluppato costerà circa 50mila euro ma è possibile, già da oggi, usufruire della tecnologia Foresee per il test della tossicità cardiaca dei farmaci in via di sviluppo tramite servizi di screening offerti dalla stessa startup.
La ricerca scientifica alle spalle del progetto
«Siamo molto contenti – spiega Michele Dipalo, ricercatore Iit e tra i fondatori di Foresee – che la tecnologia sviluppata nei nostri laboratori potrà ora supportare le aziende farmaceutiche nello sviluppo di nuovi farmaci più sicuri e in modo più rapido. Mai come ora appare chiaro come queste caratteristiche siano fondamentali per reagire prontamente e in modo sicuro a crisi sanitarie come quella in corso».
La tecnologia alla base della piattaforma Foresee è stata sviluppata nel contesto di un progetto di ricerca ad alto rischio finanziato dall’European Research Council (NeuroPlasmonics) a uno dei fondatori della start-up Francesco De Angelis, ricercatore Iit che assumerà il ruolo di scientific advisor dell’azienda.
Inoltre in seguito al brevetto depositato nel 2017 la tecnologia per il test su cellule cardiache è stata pubblicata, nel 2018, sulla rivista scientifica internazionale Nature Nanotechnology. Nello stesso anno l’idea alla base di Foresee si è aggiudicata il primo posto nella categoria Life Science alla competizione SMARTcup Liguria. Il dispositivo è potuto diventare un prodotto pronto a essere introdotto nel mercato, anche grazie a un ulteriore finanziamento da parte dell’European Research Council, un grant Proof-of-Concept pensato per aiutare i ricercatori già titolari di fondi ERC a colmare il divario tra una ricerca pionieristica di laboratorio e le prime fasi della sua commercializzazione.
Il team di Foresee è composto da Giovanni Melle (30 anni, ceo), Nicolò Colistra (30 anni, cto) e Michele Dipalo (40 anni fondatore e chairman del consiglio) e prevede il supporto scientifico degli altri fondatori Francesco De Angelis, Giuseppina Iachetta e Francesco Tantussi. Al team con esperienza scientifica di estrazione Iit si affiancano nel consiglio Karl-Heinz Boven e Andreas Moeller, fondatori di Multi Channel System, leader nel campo dell’elettrofisiologia.