Impresa e Startup

Salviamo l’industria italiana, l’appello di Confindustria

"A livello europeo sembra non ci sia la consapevolezza degli impatti che alcune decisioni potranno avere sull’industria italiana" la denuncia di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria

Le priorità dell’industria italiana sui principali dossier europei. Dalla transizione ecologica, al piano vaccinale, fino all’aumento dei prezzi delle materie prime, che sta registrando un’impennata fortissima. Questi i temi al centro dell’incontro tra il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il Delegato di Confindustria per l’Europa Stefan Pan, con i deputati italiani al Parlamento europeo. L’appuntamento si è svolto sulla scia del dialogo consolidato tra Confindustria e i rappresentanti delle Istituzioni europee per promuovere le istanze del mondo industriale italiano.

L’appello per salvare l’industria italiana

Le scelte che verranno prese nei prossimi mesi, in particolare sul tema della sostenibilità, saranno determinanti per il destino di molte imprese italiane” ha affermato il Presidente Carlo Bonomi. “Mi riferisco alle decisioni sulle politiche ambientali e, più nello specifico, sull’economia circolare. Si tratta di temi che Confindustria condivide ma c’è la sensazione che a livello europeo non ci sia la consapevolezza degli impatti che alcune decisioni potranno avere sull’industria manifatturiera italiana” ha fatto notare Bonomi, spiegando che “se l’obiettivo è quello di interpretare le nuove normative con un’idea di crescita economica e di rilancio della competitività, Confindustria è la prima a sostenerle. Invece, rileviamo come alcune componenti in Ue abbiano un approccio ideologico anti-industriale su queste tematiche”.

“Per il terzo anno consecutivo, l’Italia è prima in Europa nel riciclo dei rifiuti urbani e speciali e seconda nel tasso di utilizzo circolare di materia. Siamo molto avanti rispetto ai nostri competitors manifatturieri, per questo scongiuriamo l’adozione di provvedimenti lineari che penalizzerebbero la competitività e i modelli di business del tessuto industriale europeo, che invece sta investendo proprio in questo settore. Il level playing field è la bussola per tutte le strategie UE che hanno un impatto diretto sul mondo della manifattura” – ha indicato il Presidente Bonomi.  

Il punto sulla sostenibilità ambientale

Secondo il numero uno di Confindustria questo approccio dovrà essere scongiurato anche sui dossier relativi al clima e all’energia, che fanno riferimento al Green new deal e alla plastica monouso, che impattano su filiere molto importanti del nostro Paese.

“Se parliamo di sostenibilità sociale e ambientale, che Confindustria sostiene con convinzione, dobbiamo tenere conto che possiamo farlo solo se c’è la sostenibilità economica – ha fatto notare Bonomi – perché, se non generiamo le risorse non avremo la capacità di dare risposte a queste tematiche. Quindi occorre prima di tutto parlare di transizione  normativa, in modo da elaborare norme che non impattino sul tessuto produttivo producendo effetti deleteri sulle filiere industriali”.

“A breve si parlerà del green digital pass europeo, un tema importantissimo perché ormai è sotto gli occhi di tutti che stiamo uscendo in maniera asimmetrica dalla crisi economica. Alcune economie stanno accelerando e la disponibilità dei vaccini sta diventando un tema geopolitico” ha osservato Bonomi, rilevando come questo stia determinando alcuni impatti speculativi sulle materie prime, causando effetti molto pesanti specie per un Paese trasformatore come l’Italia. “Nel secondo trimestre abbiamo registrato aumenti impensabili sulle materie prime e ne sta venendo meno anche la disponibilità”.

Redazione

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