Digitalizzazione imprese manifatturiere, si investe poco ma più al Sud
Secondo l'indagine di Unioncamere, si investe poco per la digitalizzazione nelle imprese manifatturiere. Il trend però sta cambiando
La digitalizzazione delle imprese manifatturiere in Italia è ancora in ritardo. In particolare al Sud, la transizione ecologica e digitale delle aziende non registra l’evoluzione necessaria per una sostenibilità ambientale e di innovazione che è sempre più fondamentale per essere concorrenziali sul mercato. Un segnale positivo per un’inversione di tendenza del Mezzogiorno c’è: le aziende che hanno intenzione di investire nei prossimi anni nella duplice transizione sono più al Sud che al Nord.
L’indagine sulla digitalizzazione delle imprese manifatturiere
La fotografia offerta dall’indagine di Unioncamere e Centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, effettuata su un campione di 3mila imprese manifatturiere, non è affatto positiva. Solo il 6% delle imprese è “arrivato al traguardo” o comunque è nel tratto finale del percorso della duplice transizione ecologica e digitale. Mentre quasi 2 imprese su 3 sono ancora ai blocchi di partenza.
Se sono poche le imprese Green&Digital (G&D) che nel 2020 hanno raggiunto la meta avendo già investito sia in eco-innovazione sia in digitalizzazione, il 26% dell’imprenditoria manifatturiera si trova a metà strada, avendo investito nella sostenibilità ambientale o in Industry 4.0 (imprese GorD). Tuttavia la stragrande maggioranza delle imprese (62%) non ha investito e non ha intenzioni di investire né in sostenibilità ambientale né in digitalizzazione (imprese noG&noD). Mentre una piccola quota di imprese (6%) pur non avendo ancora investito nella duplice transizione ha messo in programma di investire nel green e/o nel digitale (imprese potentialGD).
La duplice sfida del Sud Italia
Come già accennato, è al Sud che si registra il maggiore ritardo. Il 66% delle imprese del Mezzogiorno non ha investito e nemmeno ha in programma di investire nella transizione verde e digitale contro il 61% del Centro-Nord. Nel Mezzogiorno esiste un gap guardando sia alle imprese che hanno già investito nella Duplice transizione (le imprese G&D al Sud sono ferme al 4%, al centro-nord si arriva al 7%) sia, soprattutto, a quelle che sono a metà strada avendo investito in uno dei due pilastri della Duplice transizione (le imprese Gord al centro-nord sono il 27%, sotto il Garigliano solo il 22%).
La notizia positiva è che che nel Mezzogiorno esiste quasi un’impresa su 10 che ha messo in programma di investire nei prossimi anni nella Duplice transizione. Se nel Mezzogiorno su questo parametro si raggiunge l’8% delle aziende, il centro-nord è fermo al 5%.