Tecnologia

Leonardo e la sfida sui robot adattivi e il quantum computing

“Due anni fa era solo una idea ed oggi è una realtà operativa nonostante il Covid”: Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, presenta con queste parole il nuovo polo di competenza di Genova per la digitalizzazione, un luogo fisico che sta a rappresentare soprattutto il nuovo orizzonte in cui si muove il gruppo dell’aerospazio e difesa con l’accelerazione impressa sul fronte della digitalizzazione.

Ma le sfide, per il team di Leonardo, non sono finite anzi: nei Leonardo Labs avanza una delle frontiere più prospettiche legata alle attività di ricerca su robotica e quantum computing. Due settori che costituiscono “un acceleratore tecnologico e un elemento chiave per lo sviluppo del business in più domini: dalla cyber security all’elettronica per la difesa fino allo spazio” spiegano i vertici.

I progetti di Leonardo per il futuro

A Genova, dove oggi Leonardo ha presentato il polo di competenza nazionale per la digitalizzazione dell’industria dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza (Ad&s), i progetti in essere riguardano la realizzazione di robot adattivi da utilizzare in ambiti produttivi complessi, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza degli operatori, la flessibilità degli utilizzi in ambienti non strutturati, situazioni non previste e condizioni ambientali critiche, e la capacità di agire in autonomia.

Le principali applicazioni sono in ambito aerospaziale, di protezione civile, sicurezza e difesa. Un importante capitolo per Leonardo riguarda le tecnologie quantistiche, con “progetti che toccano un ampio spettro di applicazioni”.

Il più pionieristico prevede l’utilizzo dell’Hpc davinci-1 per simulare in ambiente di supercalcolo un processore quantistico, “prerequisito fondamentale per lavorare con computer quantistici reali” sottolinea il colosso italiano dell’alta tecnologia.

I simulatori quantistici di Leonardo, “una volta ottimizzati sul davinci-1, sono utilizzati per sviluppare programmi in logica quantistica, evitando i problemi dei quantum computer reali oggi esistenti, e confrontati con questi ultimi per giudicarne l’efficacia in termini di prestazioni, individuando dove vi può essere una prevalenza sui computer digitali (quantum supremacy)” spiega l”azienda italiana, tra le prime società al mondo nell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza.

Grazie a queste competenze Leonardo “è il primo player dell’Ad&s che sta avviando la ricerca sull’applicazione delle tecnologie quantistiche in ambito radar, il ‘Quantum Sensing Radar’ capace di superare gli attuali limiti dei radar tradizionali, potendo aumentare la gamma di oggetti riconoscibili e ampliando lo spettro di ricognizione, grazie all’utilizzo di fasci di fotoni in grado di ‘superare’ ostacoli”.

Ma non solo. L’High Performance Computing (Hpc), i dati, l’Intelligenza Artificiale e la cyber resilienza “sono asset strategici alla base dell’attuale rivoluzione industriale digitale, su cui è necessario investire e far confluire un ecosistema sempre più ampio di soggetti pubblico-privati, con l’obiettivo di presidiare al meglio questa fase critica di sviluppo, elemento chiave per una crescita che sia sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale“.

Asset che, proseguono i vertici di Leonardo, “quando arricchiti con nuove competenze, possono risultare determinanti anche in nuovi ambiti industriali e applicativi, tra cui la sanità, considerata la necessità di avere dati condivisi e sicuri (fascicolo sanitario elettronico), applicazioni di telemedicina (robotica riabilitativa e chirurgica), analisi predittive ed epidemiologiche (gestione epidemie, medicina di precisione, genomica). Settore che a Genova vede uno dei territori più specializzati e fertili di sviluppo“.

In questo ambito Leonardo ricorda che “partecipa attivamente a progetti, frutto di specifici accordi, tra i quali la collaborazione con Dompé Farmaceutici per la realizzazione del primo nucleo di infrastruttura nazionale di sicurezza sanitaria digitale con architettura cloud, con Movendo Technology, azienda biomedicale e, infine, con Iit ai laboratori di Human technologies, oltre a partecipare a progetti europei di ricerca in ambito Digital Health”.

Redazione

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