Economia

Caro-spiagge, quanto costa andare al mare? Codacons: “Ecco le più care in assoluto”

Le tariffe giornaliere per ombrelloni, lettini e sdraio sono aumentate mediamente del 10-15% in tutta Italia, con alcuni casi che hanno registrato incrementi del 25% rispetto all'anno precedente.

Dopo il ponte del due giugno che ha inaugurato la stagione estiva, con il caldo prende il via anche il caro-spiagge: come rileva il Codacons, anche quest’anno si registrano una serie di aumenti che gravano sui bagnanti, vessati dall’aumento dei prezzi anche “semplicemente” per fittare ombrellone e lettino in riva al mare.

Caro-spiagge: i prezzi lievitano in Italia

L’estate in Italia sarà caratterizzata dal caro-spiagge, ossia un aumento significativo dei prezzi sugli stabilimenti balneari: addirittura, i lidi più esclusivi offrono postazioni a prezzi elevatissimi, talvolta superiori a 1.000 euro al giorno. Questa è la fotografia scattata dal Codacons sui costi dei lettini, degli ombrelloni, delle sdraio, dei gazebi e di altri servizi offerti sulle spiagge italiane.

Secondo l’associazione, nelle strutture più esclusive i prezzi sono saliti alle stelle e risultano accessibili solo alle persone più ricche: il caro-spiagge, infatti, penalizza soprattutto i cittadini delle fasce più fragili della popolazione, rendendo il mare un miraggio.

Con l’inizio della stagione estiva, infatti, molti stabilimenti balneari hanno apportato modifiche ai loro listini, aumentando le tariffe per il pubblico per diversi beni e servizi. Secondo il Codacons, le tariffe giornaliere per ombrelloni, lettini e sdraio sono aumentate mediamente del 10-15% in tutta Italia, con alcuni casi che hanno registrato incrementi del 25% rispetto all’anno precedente. I gestori degli stabilimenti hanno confermato questi aumenti “inevitabili” a causa dei maggiori costi che devono sostenere.

Ad esempio, quest’anno per affittare un ombrellone e due lettini durante il fine settimana in uno stabilimento balneare medio, si spendono tra i 30 e i 35 euro al giorno. Tuttavia, le tariffe del caro-spiagge variano notevolmente in base alla località: si va dai 40 euro medi di Viareggio o Riccione agli 80 euro di Gallipoli, passando per i 60 euro di alcune località della Sardegna. È anche possibile arrivare fino a 120 euro al giorno nelle strutture di lusso.

Il caro-spiagge evidenzia anche un’inevitabile polarizzazione nella fruizione delle spiagge italiane, con i prezzi sempre più inaccessibili per molte persone. I lidi più esclusivi stanno diventando luoghi riservati solo a una fascia di consumatori ad alto reddito, mentre le persone con un reddito medio o basso si trovano di fronte a tariffe che possono risultare proibitive. Questa tendenza solleva importanti questioni di equità nell’accesso ai servizi balneari e potrebbe contribuire a creare una disparità sociale nelle opportunità di godersi le spiagge italiane.

Ciò solleva anche interrogativi sulle cause di questi aumenti dei prezzi: mentre i gestori degli stabilimenti balneari indicano i maggiori costi che devono affrontare come motivo per il caro-spiagge, è importante valutare se vi sia una ragionevole proporzione tra i costi sostenuti e le tariffe richieste ai clienti. È, allora, necessario garantire che le tariffe siano giustificate e che gli operatori balneari non approfittino semplicemente della crescente domanda estiva per aumentare i propri profitti senza una reale necessità o giustificazione.

Quanto si spenderà in più per andare in spiaggia quest’anno?

Sempre secondo il Codacons, il caro-spiagge riguarderà proprio tutto: costerà di più anche consumare cibi e bevande presso i lidi, con rincari medi tra il +5% e il +10% sul 2022 che si abbatteranno non solo sui menu dei ristoranti in spiaggia ma anche su acqua minerale, succhi di frutta, birre, gelati.

Considerata la spesa per l’affitto di 1 ombrellone e 2 lettini, consumazioni presso i lidi (panini, acqua, gelati, bibite, caffè), parcheggio, carburante, una famiglia con due bambini spende quest’anno mediamente tra i 100 e i 110 euro per una giornata al mare, con un aggravio medio del +13,4% sul 2022.

Se questa è la situazione per gli stabilimenti di medio livello, il quadro cambia totalmente se ci si rivolge a strutture esclusive ubicate nelle più prestigiose località di mare italiane. Il record del caro-spiagge spetta quest’anno al Salento, dove per un gazebo presso “Le Cinque Vele Beach Club” di Marina di Pescoluse (tavolino, 4 lettini, teli da mare e aperitivo) si spendono ad agosto 1.010 euro al giorno se si sceglie l’opzione “rimborsabile” che consente di cancellare la prenotazione entro 30 giorni dalla data prescelta.

Molto più economico il “Twiga” di Forte dei Marmi: per una tenda araba (sofa, 2 letti king size, 2 lettini standard, 1 sedia regista e 1 tavolino) bastano “appena” 600 euro al giorno. Qui però si registra l’aumento più forte delle tariffe (+50%) rispetto agli anni passati: nel 2020, in base ad una analoga indagine condotta dal Codacons, una tenda araba al Twiga costava 400 euro al giorno.

In terza posizione si piazza la spiaggia dell’Hotel Excelsior di Venezia, dove una postazione centrale (lettino con materasso e cuscino, 2 sedie a sdraio con cuscini, 1 tavolo, 4 sedie pieghevoli, teli da spiaggia) costa ad agosto 515 euro. In questo caso l’aumento rispetto al 2020, quando la stessa postazione costava 453 euro, è del +13,7% – analizza il Codacons.

La classifica prosegue con un pari merito: per la spiaggia dell’Augustus Hotel di Forte dei Marmi e per il Nikki Beach Costa Smeralda si spendono 500 euro al giorno a postazione. Spesa che scende a 200 euro a persona per lettino e ombrellone presso l’Hotel Romazzino di Porto Cervo, costo invariato rispetto al 2020.

Per una “Cabina Deluxe” all’Eco del mare di Lerici, servono 352 euro al giorno, 300 euro per un gazebo al Lido Pettolecchia di Savelletri (Br), 230 euro alla spiaggia Des Bains di Venezia, 180 euro a persona per un lettino al Phi Beach di Baja Sardinia. Per accedere al “Beach Club Da Luigi” a Capri servono 100 euro a persona (1 lettini oppure sdraio), ma è inclusa la consumazione al ristorante, conclude il Codacons.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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