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“Vi presento Teinvein, l’auto a guida autonoma tutta italiana”

Anche l’Italia ha la sua Tesla, la sua auto a guida autonoma. Il prototipo è stato presentato di recente a Monza e la sua realizzazione ha visto coinvolti il Politecnico di Milano, l’Università Bicocca, la St Microelectronics e diverse aziende lombarde. Il progetto ha preso il nome di Teinvein, tecnologie innovative per veicoli intelligenti, e ha ricevuto un finanziamento della regione Lombardia.

Per capire di cosa si tratta e se l’Italia avrà un ruolo nel futuro di queste tecnologie, abbiamo parlato con il professore Giambattista Gruosso, docente di elettronica al Politecnico di Milano.

In che consiste il progetto Teinvein?
Il progetto è nato per sviluppare nuove tecnologie per la mobilità, con un focus sulla sostenibilità e quindi sull’auto elettrica. Come Politecnico ci siamo occupati di sviluppare nuovi sistemi di riconoscimento, i cosiddetti lidar, che offrono sistemi anticollisione, per la tenuta della carreggiata e simili. Ci siamo poi occupati della connettività del veicolo, in modo che potesse inviare e ricevere informazioni dialogando con le infrastrutture; infine ci siamo concentrati sull’efficienza della batteria, sul suo monitoraggio e sul sistema di rilevamento di colonnine di carica nelle vicinanze”.

Con che tecnologie è equipaggia il prototipo frutto del progetto Teinvein?
“Si tratta principalmente di telecamere e sensori. Queste tecnologie non guardano però solo all’esterno, ma anche all’interno. Per esempio valutano le reazioni di chi è in auto. Se i passeggeri si mostrano nervosi per la velocità, questi sensori lo rilevano e fanno in modo di far rallentare la macchina per offrire un viaggio confortevole”.

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Il professor Giambattista Gruosso

Esiste o esisterà mai un’auto a guida autonoma con zero rischi per i passeggeri?
Attualmente le auto a guida autonoma sono quasi a rischio zero. Esiste sempre una piccola percentuale di casi imprevedibili, ma questo non dipende dalla guida autonoma. Direi che è insita nel muoversi sulla strada. Faccio un esempio: se percorriamo una strada e questa frana sotto di noi, non c’è tecnologia che tenga, sia per un’auto a guida umana che a guida autonoma. Nella stragrande maggioranza dei casi però, l’auto a guida autonoma è più sicura di quella con un autista umano. Penso banalmente ai colpi di sonno o alla stanchezza e alla distrazione, cause di tanti incidenti”

Esiste però un problema legale, se un’auto a guida autonoma fa un incidente di chi è la colpa?
“Esiste un problema legale, ma soprattutto etico. E mi spiego. Queste tecnologie sono capaci di fare valutazioni e calcoli in pochissime frazioni di secondo. Ora se c’è una situazione in cui l’auto sa che se frena bruscamente farà un danno ai passeggeri, ma se frena più lentamente rischia di ferire il pedone comparso improvvisamente, quale scelta deve fare la macchina? Quali istruzioni bisogna darle in questi casi? Credo le vere domande che dobbiamo porci debbano essere queste e sono dilemmi di non facile soluzione”.

Qual è il prossimo passo di Teinvein?
Il progetto si è concluso. Come Politecnico stiamo continuando a lavorare su queste tecnologie e attualmente abbiamo 14 dipartimenti che collaborano, ognuno per le sue competenze. Lo scopo è portare su altre auto le tecnologie sviluppate e quindi dalla ricerca passare al mercato”.

L’Italia nello sviluppo dell’auto autonoma come è messa rispetto agli altri Paesi?
“In termini di ricerca e sviluppo questo progetto ci ha fatto capire che ci sono molte realtà italiane che lavorano su queste tecnologie e quindi stiamo dando il nostro contributo allo sviluppo dell’auto autonoma del futuro. Manca un grande gruppo automobilistico che possa investire per industrializzare le ricerche fatte. In sintesi manca chi porta ciò che noi facciamo con i prototipi sugli scaffali”.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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