Interviste

Pagano (Ansaldi&Partners): “Revisione prezzi appalti scenario pericoloso per tutta l’Italia”

L'esperto in diritto societario a F-Mag commenta l'impennata vertiginosa dei prezzi dei materiali da costruzione: "Problematica di carattere nazionale che rischia di bloccare il comparto infrastrutturale italiano".

Il 2022 si è rivelato un anno di sfide senza precedenti per l’Italia, segnato da crisi economiche e geopolitiche internazionali che hanno creato una serie di problemi complessi. Una delle sfide più pressanti è stata l’impennata vertiginosa dei prezzi dei materiali da costruzione, un fenomeno che ha messo a dura prova il settore delle costruzioni nel nostro Paese. E proprio mentre torna alla ribalta il dibattito politico sul Superbonus, torna anche prepotente la discussione sulle difficoltà che spirale inflattiva e geopolitica internazionale hanno provocato quando in Italia tutte queste problematiche si sono scaricate violentemente sulle imprese.

Questo aumento repentino dei costi è stato innescato da una combinazione di fattori, tra cui la crisi pandemica e la conseguente riduzione delle forniture, che hanno portato molte imprese edili sull’orlo del collasso. A rischio, in questo contesto, sono state le imprese incapaci di mantenere gli impegni assunti al momento dell’aggiudicazione dei contratti per opere pubbliche.

Il dottor Umberto Pagano, esperto in diritto societario e internazionalizzazione delle imprese dello Studio Ansaldi&Partners di Napoli, ha lanciato un monito sulle implicazioni di questa crisi, definendola una “problematica di carattere nazionale che rischia di bloccare il comparto infrastrutturale italiano”. Pagano ha sottolineato l’importanza di un intervento rapido da parte del Governo per evitare il blocco delle imprese edili e per preservare il lavoro nelle opere infrastrutturali e nella cantieristica pubblica.

Nel corso dell’ultimo anno, infatti, al fine di affrontare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, il Governo ha adottato misure molto chiare, disponendo per legge che tutti i contratti per i quali sia stata presentata un’offerta entro il 31 dicembre 2021 debbano essere adeguati ai nuovi prezzari che le Regioni avrebbero dovuto realizzare entro luglio 2022. La legislazione ha anche previsto come reperire le risorse finanziarie necessarie per far fronte a tali aumenti e, in caso di insufficienza delle stesse, ha autorizzato le stazioni appaltanti a fare richiesta al Fondo istituito dal Ministero delle Infrastrutture.

Umbero Pagano ha evidenziato l’impatto profondo che questa revisione dei prezzi ha avuto sul mondo degli appalti pubblici. L’aumento dei costi è stato causato da una complessa combinazione di fattori, tra cui lo squilibrio economico post-pandemico, politiche nazionali che hanno aumentato la domanda rispetto all’offerta e la crisi economica ed energetica connessa al drammatico conflitto in Ucraina. Questi elementi hanno innescato una costante crescita dell’inflazione.

“Il tema della revisione dei prezzi ha stravolto il mondo degli appalti pubblici in modo improvviso e prorompente. L’aumento dei prezzi legato allo squilibrio economico post pandemico e alle politiche nazionali che hanno generato un aumento della domanda rispetto all’offerta nonché la crisi economica ed energetica connessa al drammatico scenario del conflitto in Ucraina, hanno innescato un continuo e costante aumento dell’inflazione”, ribadisce Umberto Pagano. Le istituzioni economiche hanno richiesto un intervento del legislatore per tentare di arginare l’impatto negativo sui contratti pubblici e, più in generale, sull’economia del Paese.

“La presenza di unità di piccolissime dimensioni nel nostro sistema produttivo, associata a una elevata frammentazione del sistema delle imprese, aiuta a comprendere le difficoltà della nostra economia in un contesto di debole dinamica della produttività. In questo contesto, le stazioni appaltanti hanno dovuto affrontare il tema dell’aumento prezzi sin dal primo semestre del 2021, quando i cantieri stavano già subendo dei ritardi per le difficoltà delle imprese nel reperire il materiale e nel reperirlo ai costi classici del mercato. Diviene importante intervenire a favore delle piccole imprese e innescare una sinergia virtuosa tra tutti gli attori. Per tali motivazioni propongo un immediato e veloce tavolo di confronto permanente tra attori politici, sigle d’impresa, professionisti, organizzazioni per la tutela degli imprenditori ed esperti del settore che aiuti a far emergere le problematiche degli imprenditori italiani, proponendo idee e progettualità per rilanciare la cantieristica pubblica e una nuova idea di infrastruttura pubblica smart e sostenibile per la nostra Penisola”, ha rilanciato l’esperto.

L’obiettivo di queste misure è duplice: fornire il supporto necessario alle imprese edili italiane per superare le difficoltà causate dall’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione e allo stesso tempo contribuire a promuovere uno sviluppo sostenibile e intelligente delle infrastrutture pubbliche. La sfida è grande, ma con un impegno condiviso e una collaborazione efficace tra tutti gli attori coinvolti, l’Italia può affrontare e superare questa crisi e guardare al futuro con fiducia.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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