RC professionale: la sicurezza su cui poggia il futuro dei tecnici
Architetti, ingegneri e geometri alle prese con nuovi rischi e responsabilità: perché la copertura assicurativa non è più solo un obbligo

La trasformazione che sta attraversando il comparto tecnico non è solo tecnologica, ma strutturale. Architetti, ingegneri e geometri sono oggi al centro di una rivoluzione normativa e operativa che impone una nuova consapevolezza sul piano della gestione del rischio professionale. In questo scenario, la RC professionale si afferma come strumento imprescindibile, non solo per adempiere a un obbligo di legge, ma per tutelare realmente l’attività, il patrimonio e la continuità operativa del tecnico.
“Il settore tecnico è in piena evoluzione, spinto da fattori normativi, innovazioni digitali e nuove esigenze di sostenibilità e sicurezza”, spiega Angelo Coviello, broker assicurativo con oltre trent’anni di esperienza e CEO di IGB Broker. “In questo contesto, la RC professionale è diventata un elemento di tutela e strategia. Non averla o averla inadeguata espone i professionisti a conseguenze gravi”.
Un mercato tecnico più esigente e più rischioso
Dall’introduzione del BIM (Building Information Modeling) come metodologia sempre più diffusa nei progetti pubblici, all’obbligo di integrare i Criteri Ambientali Minimi (CAM) nei lavori edilizi, passando per le responsabilità in tema di sicurezza previste dal D.Lgs. 81/2008, il professionista tecnico oggi si muove in un ecosistema molto più complesso rispetto al passato.
Secondo i dati del Centro Studi CNI, oltre il 60% degli ingegneri italiani ha dovuto affrontare almeno un contenzioso tecnico negli ultimi cinque anni. Di questi, il 35% ha dichiarato che la richiesta di risarcimento ha superato i 100.000 euro. Situazioni analoghe vengono registrate anche tra architetti e geometri.
La RC professionale, ovvero la Responsabilità Civile verso terzi derivante da errore professionale, copre proprio queste situazioni: errori di calcolo, omissioni nella progettazione, difetti di direzione lavori o problemi legati alla sicurezza di cantiere.

“La differenza tra una polizza standard e una realmente efficace sta nei dettagli”, sottolinea Gerardo Coviello, fondatore di Mirassicura.it, portale specializzato in soluzioni assicurative per professionisti. “Oggi serve una RC professionale che tenga conto delle nuove modalità di lavoro del tecnico: progetti interdisciplinari, gare pubbliche, direzione di cantieri complessi, utilizzo di software evoluti e responsabilità ambientali”.
L’aspetto normativo: obbligo e oltre
Dal 2013, con l’entrata in vigore del D.P.R. 137/2012, la RC professionale è obbligatoria per tutti i professionisti iscritti a ordini e collegi. Ma il mercato si è mosso oltre il semplice obbligo formale. Secondo il rapporto ANIA 2023, il ramo RC professionale ha registrato un aumento dei premi del 4,7%, trainato proprio dalla crescente domanda di coperture evolute e personalizzate nel settore tecnico.
Oggi una buona RC professionale non può prescindere da:
- Retroattività estesa, per coprire eventuali danni legati ad attività pregresse;
- Postuma di lungo periodo, utile in caso di cessazione dell’attività o pensionamento;
- Clausole su misura per BIM, CAM, sicurezza cantieri e consulenze specialistiche;
- Tutela legale inclusa, per affrontare contenziosi giudiziari e tecnici con serenità;
- Copertura per danni patrimoniali puri, spesso esclusi dalle versioni base.
In molti casi, la differenza tra una copertura adeguata e una insufficiente si rivela solo al momento del sinistro. È qui che emerge il valore di una polizza studiata su misura per il ruolo specifico del tecnico, la tipologia di progetti e il tipo di committenti.
Il professionista tecnico oggi è anche imprenditore
Nel mondo attuale, il tecnico non è più solo un progettista: è spesso un imprenditore, un consulente, un coordinatore di processi complessi. Partecipa a bandi, lavora in rete con altri studi, si confronta con PA e committenti privati. Tutte queste attività implicano una maggiore esposizione al rischio.
“La RC professionale diventa quindi uno strumento di governance”, spiega ancora Angelo Coviello. “Permette di pianificare con maggiore serenità e di concentrarsi sulla qualità del lavoro, sapendo di avere una rete di protezione reale contro i rischi esterni”.
Un nuovo mindset assicurativo
A fronte di un mercato sempre più selettivo e normativamente vincolante, la RC professionale non è più un’opzione trascurabile né un semplice adempimento. È, a tutti gli effetti, un asset strategico che ogni architetto, ingegnere o geometra deve considerare parte integrante della propria attività.
Una copertura adeguata consente di lavorare con maggiore serenità, migliorare il rapporto con i committenti e, soprattutto, proteggere anni di carriera da incidenti che possono compromettere la stabilità economica e l’immagine professionale.