Interviste

Il leader del futuro? Secondo Poletti è “cuore, cervello e intelligenza artificiale”

In un'epoca in cui l'intelligenza artificiale (IA) assume un ruolo sempre più centrale, emergono nuovi requisiti per i leader aziendali. Secondo Filippo Poletti, giornalista professionista e top voice di LinkedIn, il vero leader deve possedere cuore e cervello: il primo per prendersi cura delle persone, il secondo per raggiungere gli obiettivi di business con un impatto positivo sulla società.

Nell’epoca dell’intelligenza artificiale, emergere come leader richiede molto più di competenze tecniche. Filippo Poletti, noto giornalista e voce autorevole su LinkedIn, insieme al CEO di Microsoft Italia, Vincenzo Esposito, ha presentato un innovativo “test del cuore e del cervello”, un’analisi dettagliata di dieci passaggi per identificare il vero leader nell’era digitale. Questo approccio, nato a un anno dal lancio di ChatGPT, celebre per aver raggiunto 180 milioni di iscritti in tempi record, si basa sull’equilibrio tra sensibilità umana e competenze tecniche, fondamentali per il successo in un mondo sempre più interconnesso con l’intelligenza artificiale.

Poletti sottolinea che i leader contemporanei devono plasmare la trasformazione aziendale, sviluppando nuove competenze interne, promuovendo una cultura aziendale che sfrutti appieno l’intelligenza artificiale e, soprattutto, definendo chiaramente cosa svolgeranno gli esseri umani e cosa le macchine. L’obiettivo è fare dell’intelligenza artificiale un co-pilota mentre le persone rimangono i veri “piloti” della rivoluzione in corso.

Questo “decalogo del leader” traccia le linee guida per i capi di oggi: dalla capacità di integrare l’IA con il lavoro umano alla promozione di un clima lavorativo che favorisca il benessere dei collaboratori, dall’etica professionale nel raggiungere gli obiettivi aziendali all’identificazione e all’eliminazione degli ostacoli con prontezza. È un approccio completo che richiede una visione olistica della gestione aziendale.

Il libro di Poletti, “Smart Leadership Canvas: come guidare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale con il cuore e il cervello”, pubblicato da Guerini Next, combina teorie sulla leadership con analisi quantitative curate da esperti del settore. Include anche venti interviste a leader appartenenti a diverse generazioni, offrendo un quadro completo delle varie sfaccettature della leadership nel contesto dell’IA.

Le testimonianze dei leader di aziende come Microsoft, Google, Cisco, Siemens, illimity e Scalapay rivelano la molteplicità di approcci alla collaborazione tra intelligenza umana e artificiale. Ciascuno porta avanti una diversa “sfumatura” di leadership, dalle forme di leadership prospera, coraggiosa, inclusiva, agile, utile e condivisa. Emergono nuove visioni del ruolo del leader, orientate non solo alla crescita aziendale, ma anche al progresso delle persone e della società nel suo complesso.

Poletti sottolinea che il successo del leader del futuro non è solo misurato dalla crescita aziendale, ma anche dal miglioramento delle persone che vi lavorano e dall’impatto positivo sulla società. La “Smart Leadership Formula” incorpora l’interazione tra uomo e macchina, il cuore e il cervello, e l’impatto sull’intero mondo circostante.

In un panorama in cui l’intelligenza artificiale è sempre più centrale nelle decisioni manageriali, emerge un nuovo tipo di leadership, una combinazione di umanità, competenza tecnologica e capacità di adattamento. Questi leader, incarnando il “cuore e il cervello” del cambiamento, stanno plasmando un futuro dove la tecnologia e l’empatia convergono per il benessere di aziende e individui.

Il decalogo del leader nel tempo dell’intelligenza artificiale

«Stiamo passando a una figura di leader poliedrico, che deve avere capacità e competenze commisurate con l’evoluzione della tecnologia, a garanzia di un operato che unisca l’efficacia dell’IA al valore inestimabile del talento umano», spiega Poletti.

Questo il decalogo del leader di cuore e cervello ai tempi dell’intelligenza artificiale:

  • sa integrare il lavoro fatto dalle persone con quello dell’intelligenza artificiale;
  • sa individuare il livello di urgenza della collaborazione persone-intelligenza artificiale;
  • sa stabilire il grado di importanza della collaborazione persone-intelligenza artificiale;
  • sa coinvolgere i collaboratori per valorizzarli e non per sostituirli;
  • sa sviluppare relazioni positive con i collaboratori;
  • sa favorire il benessere dei collaboratori;
  • sa promuovere l’innovazione in azienda;
  • sa prendere le decisioni necessarie per sviluppare il business aziendale;
  • sa realizzare gli obiettivi aziendali nel rispetto delle regole e dell’etica professionale;
  • sa individuare gli ostacoli e agire con rapidità.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button