Accordi per l’Innovazione, si riparte: dal 18 settembre le nuove domande
Nei giorni scorsi sono stati definiti gli ultimi dettagli e definiti i termini e le modalità per la presentazione delle istanze di agevolazione a valere sulle risorse stanziate lo scorso maggio. In sintesi, torna la possibilità di accedere al secondo sportello di Accordi per l’Innovazione.
I nuovi fondi stanziati ammontano a 175 milioni di euro, e sono destinati al sostegno di iniziative di ricerca e sviluppo presentate nell’ambito del secondo sportello agevolativo previsto per gli “Accordi per l’innovazione”. Le iniziative devono essere realizzate interamente nei territori delle Regioni meno sviluppate e essere coerenti con gli obiettivi tematici del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027.
Sarà possibile inviare le nuove domande a partire dal 18 settembre prossimo e fino al 6 ottobre. Consapevoli dell’enorme successo dell’iniziativa in passato, il suggerimento per le imprese che vogliono accedere al finanziamento è quello di non tardare!
L’iniziativa, informa il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, finanzia progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla “realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) nell’ambito delle seguenti aree di intervento riconducibili al secondo Pilastro del Programma quadro di ricerca e innovazione “Orizzonte Europa”, di cui al Regolamento (UE) 2021/695 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 aprile 2021″. Parliamo per punti di:
- Tecnologie di fabbricazione
- Tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche
- Tecnologie abilitanti emergenti
- Materiali avanzati
- Intelligenza artificiale e robotica
- Industrie circolari
- Industria pulita a basse emissioni di carbonio
- Malattie rare e non trasmissibili
- Impianti industriali nella transizione energetica
- Competitività industriale nel settore dei trasporti
- Mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili
- Mobilità intelligente
- Stoccaggio dell’energia
- Sistemi alimentari
- Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione
- Sistemi circolari
I progetti di ricerca e sviluppo devono:
- prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro,
- avere una durata non superiore a 36 mesi,
- essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Ministero.
Accordi per l’Innovazione: chi rientra nell’agevolazione
Le agevolazioni sono rivolte a imprese di qualsiasi dimensione che esercitano attività industriali, artigiane, di servizi all’industria o di ricerca. Possono presentare progetti in forma congiunta fino a un massimo di cinque soggetti. Un soggetto può presentare una sola domanda di agevolazione come singolo proponente o capofila di un progetto congiunto. Possono essere soggetti co-proponenti di un progetto congiunto anche gli Organismi di ricerca e, limitatamente ai progetti relativi alle linee di intervento “Sistemi alimentari”, “Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione” e “Sistemi circolari”, anche determinate imprese agricole che corrispondono ai requisiti richiesti.
Accordi per l’Innovazione: come funziona il contributo
Sono previste agevolazioni sotto forma di contributo e finanziamento agevolato per supportare la spesa. I limiti e criteri sono stabiliti dalle amministrazioni coinvolte nell’Accordo per l’innovazione.
- il limite massimo dell’intensità d’aiuto delle agevolazioni concedibili è pari al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale;
- il finanziamento agevolato, qualora richiesto, è concedibile esclusivamente alle imprese, nel limite del 20% del totale dei costi ammissibili di progetto.
Se il progetto viene realizzato insieme a un ente di ricerca, il Ministero riconosce un aumento del finanziamento per le piccole e medie imprese e gli enti di ricerca. Per le piccole e medie imprese, l’aumento può arrivare fino al 10% del contributo diretto, mentre per le grandi imprese può arrivare fino al 5%.
Fermo restando l’ammontare massimo delle agevolazioni, le regioni e le altre amministrazioni pubbliche possono cofinanziare l’Accordo per l’innovazione mettendo a disposizione le risorse finanziarie necessarie alla concessione di un contributo diretto alla spesa ovvero, in alternativa, di un finanziamento agevolato, per una percentuale almeno pari al 5% dei costi e delle spese ammissibili complessivi.