Economia

Vacanze 2023, per Coldiretti / Ixé -10% italiani fuori ad agosto

Amiamo l'agosto, destagionalizziamo ma fino ad un certo punto, restiamo nel nostro Paese, visitiamo i nostri borghi e spendiamo 1/3 del budget estivo per mangiare e comprare souvenir. Insomma, l'italiano in vacanza è uguale a sé stesso da tempo immemore, ma ora con meno disponibilità economiche a causa dell'inflazione.

Nelle ore in cui Daniela Santanché torna a difendere l’operazione “Open to Meraviglia” del suo Ministero annunciando che a settembre la tanto discussa Venere tornerà dalle sue vacanze per mostrare al mondo “dove è stata” e a ridosso del dibattito sul raffronto tra località di mare italiane e albanesi, arrivano i dati Coldiretti / Ixé che riassumono bene i movimenti di agosto dei cittadini italiani. Scoprendo che alla fine dei conti siamo sempre uguali a noi stessi, ma anche che c’è una flessione che non ci consente di raggiungere esattamente lo stesso livello degli anni precedenti. Ma i nostri gusti, stando al ritratto che viene fuori dall’associazione nazionale del coltivatori, sono sempre uguali.

Non solo controesodo, stando ai dati diffusi in queste ore: con le ultime partenze salgono a 20 milioni gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza nel mese di agosto, anche se in calo del 10% rispetto allo scorso anno.

È tutta colpa dell’inflazione? Certamente la spirale inflattiva e il caro prezzi (e più in generale il caro vita) hanno inciso notevolmente sulle scelte degli italiani per questa estate 2023, ma ci sarebbe anche una prima evidente volontà di destagionalizzare le ferie. Insomma, basta con il dogma dell’agosto al mare ma sempre più spesso i belpaesani decidono di prendersi un break durante altri periodi dell’anno. Tra l’altro, un break sempre più breve per i turisti agostani: per la maggioranza degli italiani in viaggio (50%) la durata della vacanza è inferiore alla settimana mentre per il 25% è compresa tra 1 e 2 settimane. Solo il 4% dichiara oltre un mese di stop. Con grande invidia degli altri.

Ma agosto resta agosto

Nulla di non visto, comunque, nel nostro passato: cartoline praticamente sempre uguali dell’Italia che fu con esodi, controesodi e grande traffico, il tutt condito da una imminente ondata di caldo da bollino rosso in molte città.

Nonostante la flessione, agosto resta “il mese più gettonato dagli italiani” anche se fa segnare tradizionalmente i listini più cari per alloggio, vitto, ombrelloni e lettini. Sarà abitudine o masochismo non è dato sapere, ma il costo aggiuntivo, precisa la Coldiretti, “risente quest’anno anche del balzo dell’inflazione con aumenti dei prezzi sono tutti gli aspetti della vacanza”.

La maggioranza degli italiani in viaggio avrebbe scelto di alloggiare nelle case di proprietà, di parenti e amici o negli appartamenti in affitto secondo le stime Coldiretti. In ripresa l’albergo, che si piazza davanti ai bed and breakfast, ma nella classifica delle preferenze molto gettonati sono anche i 25mila agriturismi presenti in Italia, spinti secondo Terranostra e Campagna Amica dalla ricerca di un turismo più sostenibile che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad “attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness“.

Ma alla fine chi ci va in Albania?

I numeri Coldiretti ridimensionano anche notevolmente il dibattito sulla fuga all’estero dei nostri vacanzieri. L’estate 2023 registrano ancora una volta una netta preferenza degli italiani sulle mete nazionali che, secondo Coldiretti, è “spinta da una maggiore prossimità ai luoghi di residenza, dal desiderio di riscoprire le bellezze d’Italia o dalla voglia di ritornare in posti già conosciuti dove ci si è trovati bene negli anni precedenti e si è più tranquilli rispetto ad ambiente, servizi e persone”.

Sono il 28% gli italiani che hanno deciso di trascorrere una vacanza all’estero magari approfittando di condizioni economiche più convenienti.

Cosa fanno gli italiani in vacanza?

Se il mare con il caldo si conferma in testa alla classifica delle mete preferite, campagna e parchi naturali contendono alla montagna il secondo posto ma recuperano terreno anche le città d’arte, dove i turisti italiani passano comunque in secondo piano rispetto a quelli stranieri. L’italiano invece conferma di essere amante del piccolo borgo, con il 72% degli intervistati che ci ha passato almeno una giornata. E un terzo della spesa se ne va per consumi al ristorante, street food o per l’acquisto di souvenir. E anche qui nulla di nuovo sotto al sole.

Redazione

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