Interviste

Piccirillo, nuovo leader dei Giovani commercialisti di Napoli: “L’Unione è un fuoco che arde”

A tu per tu con il neoeletto presidente UGDCEC di Napoli tra digitalizzazione, valorizzazione dei giovani professionisti e centralità della formazione.

Trentadue anni, già membro del Direttivo uscente, ora Vincenzo Piccirillo è il nuovo presidente dellUGDCEC – Unione dei Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili – di Napoli. La nomina durante l’assemblea dello scorso luglio, dove Piccirillo è stato eletto e guiderà il direttivo fino al 2026.

Vincenzo Piccirillo, neopresidente dell’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli. Quali sono le sue prime impressioni riguardo questo nuovo ruolo?
Sono molto emozionato e onorato di poter ricoprire questa carica. È un punto di partenza importante per la vita associativa, mia e della squadra che siamo riusciti a comporre con sacrificio e passione, con l’impegno costante di tutti, vecchi e nuovi componenti dell’Unione, con cui ho il piacere e l’onore di condividere momenti speciali e costruttivi per tutti. Essere Presidente dell’UGDCEC di Napoli mi sta dando la possibilità di avere confronti importanti con professionisti di grande spessore e con i rappresentanti degli enti, il che mi rende orgoglioso del ruolo che occupo, e di portare quindi avanti gli interessi della categoria dei giovani dottori commercialisti di Napoli. Sento infatti la responsabilità di portare avanti questo fantastico percorso unionistico, di dare il massimo per il bene di quest’associazione che tanto ci dà e tanto ha bisogno di noi. Una volta è stato detto che l’Unione è un fuoco che arde e noi abbiamo il compito di alimentarlo, e quindi bruciamo per quest’associazione e per questa professione che dobbiamo avvalorare e rivitalizzare, per far capire l’importanza e l’essenzialità del lavoro che svogliamo”.

Quali i principali obiettivi futuri per l’Unione di Napoli? C’è qualche aspetto specifico su cui intende concentrarsi durante il suo mandato?
Sicuramente la valorizzazione del ruolo dei giovani professionisti, che rappresentano il futuro della professione. Senza i giovani, anche il presente della categoria è incerto. Sarà importante avere un focus, quindi, sullo start up professionale, tema a noi già molto caro, l’Unione, infatti, promuove e propone, da sempre, lo sviluppo di misure dedicate ai giovani Commercialisti attraverso un sistema in grado di fornire un network dal quale poter cogliere esperienze, competenze e professionalità eterogenee. Il nostro primo obiettivo è quello di valorizzare e tutelare i giovani professionisti, lo faremo attraverso la formazione specializzata, forniremo ai giovani possibilità di confronto e collaborazione per incidere sulla loro crescita professionale e restituirgli il posto che meritano all’interno della categoria”.

La formazione e l’aggiornamento professionale sono aspetti cruciali per i giovani dottori commercialisti. Quali iniziative pensa di promuovere per favorire lo sviluppo delle competenze dei suoi associati?
Ci occuperemo di approfondire le principali aree di specializzazione della professione, attraverso eventi formativi e corsi di formazione professionalizzanti, in particolare ci vorremmo concentrare sui seguenti argomenti: contenzioso tributario, EGS, revisione legale, revisione enti locali, diritto societario, esecuzioni mobiliari e immobiliari, diritto della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Contestualmente, poi, riserveremo particolare attenzione ai rapporti con le università campane per diffondere il verbo Unione anche fra gli studenti universitari con l’obiettivo ambizioso non solo di far conoscere la ‘realtà unionista‘ ma di restituire attrattività alla professione del Dottore Commercialista”.

Quali sono le priorità che ritiene necessario affrontare per migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi offerti dall’Unione ai professionisti?
I commercialisti sono il punto di riferimento del tessuto economico del Paese. Purtroppo, fin troppo spesso questo ruolo non ci viene riconosciuto nei fatti, noi come Unione ci impegneremo affinché questo concetto possa finalmente consolidarsi nella mente di tutti. Per fare ciò la crescita professionale di ognuno diventa essenziale. Come Unione abbiamo il dovere di valorizzare il ruolo del giovane professionista, sia sul piano locale che nazionale, favorendo sinergie costanti tra professionisti, imprese e istituzioni. Cercheremo di incentivare le possibilità di lavorare in rete (coworking, clubworking, network), usufruendo di banche dati e servizi comuni così da accrescere il peso specifico dei giovani professionisti sul mercato ponendo particolare attenzione alla formazione. Coinvolgeremo costantemente tutti gli stakeholders che gravitano attorno la nostra professione per addivenire all’elaborazione di proposte nonché alla creazione di progetti che possano essere stimolanti dal punto di vista politico nonché tecnico per il nostro paese. Forniremo ai giovani professionisti tutti gli strumenti per essere i reali protagonisti al fianco delle imprese e garantiremo ascolto e supporto operativo per i colleghi che ad oggi si trovano ad affrontare temi nuovi come quello della sostenibilità con sfide sempre più complesse, nel percorso di definizione strategica in chiave ESG (Environmental, social, and corporate governance) e di definizione degli standard e di misurazione delle performance”.

Come prevede di coinvolgere e collaborare con altre istituzioni e organizzazioni locali al fine di rafforzare l’impatto dell’Unione sulla comunità?
È vivo il rapporto con l’ODCEC di Napoli, con la Fondazione ODCEC di Napoli e con le altre associazioni di categoria, con le quali si cerca di progettare eventi formativi e iniziative comuni così da far sentire ancora più forte la voce dei commercialisti. Abbiamo in progetto una tavola rotonda dove dovrà essere dibattuto il tema legato al ruolo del dottore commercialista all’interno delle aggregazioni che potrebbero dare maggiore attrattività alla professione, in seconda battuta si dovrà affrontare la questione del rapporto tra colleghi che deve sempre essere conforme ai canoni della deontologia e dell’etica professionale, in ultimo si dovrà concludere dando un occhio al futuro, ovvero alla ricerca di possibili soluzioni per semplificazioni fiscali, da sempre obiettivo delle associazioni di categoria, e tutele della nostra attività professionale”.

Napoli è una città con una vivace realtà imprenditoriale. Come intende sostenere e incentivare l’attività imprenditoriale locale tramite l’Unione?
I commercialisti devono accompagnare i piccoli, medi e grandi imprenditori, nelle proprie scelte. L’Unione grazie al proprio apporto cercherà di sostenere queste scelte e di valorizzare quei processi di cambiamento e adeguamento alle nuove normative e ai nuovi obblighi incombenti sulle imprese. L’Unione ha poi da sempre un ottimo rapporto anche con l’associazione giovani imprenditori, con la quale si collabora per gestire al meglio l’interconnessione tra le categorie, ad esempio a maggio è stata svolta una prima missione internazionale a Bruxelles, in combinata tra le due associazioni, durante la quale sono state approfondite le opportunità, soprattutto di finanza agevolata, che le istituzioni della comunità europea offrono alle aziende italiane. Le due associazioni, inoltre, fanno parte, insieme alle altre associazioni giovanili di categoria, del comitato uniti nel cuore, con il quale si cerca di fare del bene ai più bisognosi e a coloro che hanno subito calamità attraverso iniziative mirate al miglioramento delle condizioni di vita”.

La digitalizzazione sta rivoluzionando molti aspetti della professione contabile. Qual è la sua visione riguardo all’incorporazione delle nuove tecnologie?
Le innovazioni tecnologiche devono essere sfruttate come volano per la crescita professionale affinché i giovani commercialisti possano essere protagonisti nei processi di innovazione e digitalizzazione dei propri studi professionali e delle imprese che assistono. Fatturazione elettronica, contabilità in cloud, registratori telematici, sono solo l’inizio di una rivoluzione digitale che abbraccerà ogni ambito della nostra professione, e anche della nostra vita. Ci adopereremo, quindi, per strutturare un piano di formazione continua rivolto a tutti i professionisti, per far sì che ognuno abbia gli strumenti necessari per governare i nuovi processi, velocizzare e razionalizzare le procedure con l’obiettivo di rinforzare il nostro ruolo e restituire attrattività alla nostra professione”.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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