Economia

Caro mutui e affitti, le storie di chi non ce la fa più. Protezione Sociale: “Situazione insopportabile”

"Il precario budget delle famiglie italiane - già alle prese con l’aumento del carrello della spesa per l’acquisto dei generi alimentari di prima necessità e con un salario medio che negli ultimi 20 anni non è mai cresciuto, adeguandosi alla media europea – non è più in grado di sopportare l’aumento del costo del mutuo dovuto all’aumento dei tassi di interesse".

Una morsa insopportabile che pesa sulle spalle di milioni di italiani: parliamo del caro mutui (e del caro fitti cui spesso si accompagna) che rende anche i cittadini modello soggetti potenzialmente sovra-indebitati e a rischio fallimento economico.

Il costante rialzo dei tassi di interesse deciso dalla Banca Centrale Europea, da un lato, e l’inflazione che rende la vita ancora più cara, dall’altro, stanno stritolando migliaia di famiglie che hanno visto in poco tempo anche raddoppiare i mutui a tasso variabile.

Caro mutui: cosa sta succedendo?

Il caro mutui, infatti, ha fatto registrare in soli sette mese un aumento di circa il 50% delle rate dei mutui (e dei prestiti) a tasso variabile. Secondo un recente studio di Federcontibuenti, sono 3,5 milioni le famiglie italiane che devono fare i conti con il caro mutui: mediamente, con l’ennesimo aumento del costo del denaro (adesso a circa 3,75% – tasso al quale va applicato l’Euribor) un mutuo a tasso variabile mediamente ha superato una rata di mille euro mensili.

Secondo le proiezioni, con l’ennesimo aumento del costo del denaro si è attorno ai 1056 euro/mese per un mutuo di 25 anni di 100 mila euro. A questo dato impressionante, si associa il grido di allarme lanciato dall’avv. Letterio Stracuzzi Presidente di Protezione Sociale Italiana, l’associazione che dal 2017 incontra presso i propri Organismi di Composizione della Crisi famiglie e imprese indebitate che intendono accedere alla legge salva suicidi perché soffocati dal peso dei debiti.

“Negli ultimi 4 mesi stiamo assistendo ad un incremento delle richieste di accesso alla Legge 3 contro il sovraindebitamento dovute al repentino aumento della rata del mutuo.

Il precario budget delle famiglie italiane – già alle prese con l’aumento del carrello della spesa per l’acquisto dei generi alimentari di prima necessità e con un salario medio che negli ultimi 20 anni non è mai cresciuto, adeguandosi alla media europea – non è più in grado di sopportare l’aumento del costo del mutuo dovuto all’aumento dei tassi di interesse”.

Non solo il caro mutui: anche l’aumento dei costi quotidiani

Il problema degli italiani, comunque, non si risolve con il caro mutui: a questo si accompagna l’impennata inflazionistica che rende i costi vivi del quotidiano sempre più inaccessibili. Non basta, allora, tirare la cinghia: sono proprio i carrelli della spesa ad essere sempre più vuoti.

Secondo un’analisi di Coldiretti, infatti, la situazione di difficoltà è palese visto che volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del 10,3% nelle vendite in valore. Un risultato che, precisa ancora l’organizzazione, evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che hanno speso quasi 13 miliardi in più per acquistare cibi e bevande nel 2022.

Le storie (trasversali) di chi è in difficoltà

Per raccontare il caro mutui (e il caro costi, in generale) probabilmente gli esempi concreti valgono più di mille parole. L’avv. Stracuzzi riporta qualche esempio di richiesta di aiuto che restituisce un’idea chiara di quello che sta succedendo in Italia:

Nel nostro OCC di Milano abbiamo incontrato Paola (nome di fantasia). Una madre separata con 2 figli minori a carico residente nel Comune di Cologno Monzese.  La signora ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato come receptionist in una società di giardinaggio con uno stipendio netto di euro 1600. Dopo 3 mesi dal divorzio, avvenuto a febbraio del 2014, l’ex marito non ha più contribuito al pagamento della rata del mutuo sulla prima casa e non ha versato l’assegno di mantenimento. Fino al 2022 la rata del mutuo era pari a 480 euro. A maggio 2023 la rata del mutuo è aumentata di 430 euro: passando da euro 480,00 ad euro 910,00.

Il valore residuo del mutuo ad oggi è pari ad euro 132.000 mentre il valore attuale dell’immobile è pari ad euro 85.000. Questa circostanza non consente alla signora di pagare il mutuo, vendendo la casa. Un aumento di 430 euro su un budget mensile di 1600 già gravato dal costo dell’inflazione ha prodotto il sovraindebitamento del nucleo familiare.

Un’altra richiesta di aiuto viene sempre dalla provincia di Milano ed è quella di Francesco (nome di fantasia). Francesco ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato come impiegato amministrativo in un’azienda di consulenza di Milano. Francesco è sposato ed ha un figlio di tre anni. Lo stipendio mensile è pari ad euro 2.150. Anche Francesco ha subito un aumento vertiginoso della rata del mutuo a tasso variabile sulla prima casa. Fino al 2022 la rata del mutuo era pari ad euro 500. A maggio 2023 la rata del mutuo è aumentata di 510 euro: passando da euro 500 ad euro 1010,00. Anche in questo caso l’aumento del costo del mutuo ha determinato la situazione di sovraindebitamento del nucleo familiare.

Le due storie testimoniano come il problema del sovraindebitamento legato al caro mutui sia trasversale e riguarda tutte le regioni d’Italia, anche la più ricca come quella lombarda. Anche in Lombardia, e soprattutto a Milano e provincia, sono migliaia le famiglie in difficoltà“.

Al caro mutui si aggiunge inoltre il problema del caro affitti, ricorda l’Avvocato:

“L’aumento dell’inflazione sta determinando un aumento progressivo dei canoni di locazione. Non dobbiamo dimenticare che buona parte delle famiglie italiane, soprattutto quelle più giovani, non possiede un reddito sufficiente per accendere un mutuo ed è costretta a ricorrere al mercato degli affitti.

Anche su questo aspetto, i nostri Organismi di Composizione della Crisi stanno registrando numerose richieste di aiuto da parte di famiglie che non riescono più a fa fronte all’aumento del canone di locazione unito a quello delle utenze e del carrello della spesa”.

Cosa si aspetta ad intervenire?

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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