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Premio Horizon Prize: 150k per soluzioni sostenibili per la ricerca e la cura di malattie rare

Horizon Therapeutics plc ha annunciato oggi il lancio di Horizon Prize, la terza sfida annuale globale per l’innovazione promossa da MIT – Massachusetts Institute of Technology Solve.

“Il Premio Horizon di quest’anno sfida gli innovatori a proporre idee in grado di ridurre le inefficienze della ricerca e di affrontare i problemi dei pazienti con malattie rare e di coloro che li assistono“, ha dichiarato Tim Walbert, presidente e amministratore delegato di Horizon.

Siamo stati ispirati dai vincitori delle edizioni precedenti, e non vediamo l’ora di scoprire le idee che proporranno i partecipanti di quest’anno”.

Ogni anno, Horizon Prize sollecita imprenditori e innovatori di tutto il mondo a pensare in modo creativo a come risolvere un problema rilevante per la comunità delle malattie rare. Il vincitore si aggiudicherà un finanziamento per l’importo di 150.000 dollari.

Come funziona il premio Horizon Prize

Circa l’85% dei finanziamenti per la ricerca biomedica viene sprecato a causa di inefficienze, evidenziando l’opportunità di ridurre sprechi e ridondanze aumentando al contempo l’impatto degli investimenti in ricerca e sviluppo. Per il 10% delle persone affette da malattie rare – una popolazione con viaggi diagnostici particolarmente inefficienti e costosi – una maggiore sostenibilità potrebbe abbreviare i tempi diagnostici, ridurre le emissioni di carbonio e consentire ai finanziamenti per la ricerca di andare oltre, con il risultato di più trattamenti per i pazienti. Di conseguenza, con Horizon Prize si è alla ricerca di soluzioni che portino a migliori risultati di ricerca e sviluppo sulle malattie rare, riducendo al contempo i costi ambientali.

L’Horizon Prize 2023, promosso da MIT Solve, cerca soluzioni basate sulla tecnologia che riducano l’impronta di carbonio nell’ambito dell’assistenza sanitaria per le malattie rare, mettendo al centro le priorità dei pazienti e la loro salute.

E, proprio per questo, alla base del premio Horizon Prize quest’anno c’è la domanda: “Come possiamo ridurre l’impatto ambientale delle malattie rare nel contesto sanitario e alleviare gli oneri per le famiglie che convivono con queste malattie?”. L’obiettivo è quello di trovare una varietà di soluzioni a base tecnologica che possano affrontare questioni, come ad esempio:

  • Migliorare il percorso diagnostico dei pazienti colpiti da malattie rare (riduzione dei tempi, dei costi, ecc.)
  • Migliorare l’efficienza delle sperimentazioni cliniche e della ricerca
  • Ridurre i prodotti monouso, le plastiche non necessarie e i rifiuti sanitari/pericolosi nell’ambito della ricerca e della produzione
  • Creare o promuovere imballaggi alternativi che possano essere riutilizzabili, riciclabili o biodegradabili senza comprometterne la sterilità o la sicurezza
  • Ottimizzare il trasporto di forniture e trattamenti gestendo le inefficienze di spedizione, lo stoccaggio a freddo e la consegna dell’ultimo miglio

Qui è possibile approfondire e presentare una domanda di partecipazione entro il 23 giugno 2023.

Le edizioni precedenti dell’Horizon Prize

Horizon Prize 2022 si è concentrato sul tema del miglioramento della qualità di vita delle persone che vivono con malattie rare. Il vincitore, EB Research Partnership, ha proposto una soluzione che affronta il problema della connessione in tempo reale per i pazienti colpiti dalla epidermolisi bollosa (EB), malattia rara della pelle, e che funge da modello di piattaforma completa e centralizzata per la più ampia comunità delle malattie rare.

“Il finanziamento ricevuto dall’Horizon Prize nel 2022 ci ha fornito un’ottima base per far progredire ulteriormente una piattaforma centralizzata destinata ai pazienti con epidermolisi bollosa e alle persone che li assistono”, ha dichiarato Michael Hund, amministratore delegato di EB Research Partnership.

La creazione di una piattaforma digitale completa per i pazienti con epidermolisi bollosa è stato un passo importante per migliorare la loro qualità di vita e consentire una maggiore collaborazione in tempo reale tra i pazienti, le famiglie e gli operatori sanitari che possono supportarli nel percorso di cura“.

Redazione

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