Economia

Superbonus 110%, i crediti d’imposta sono pagabili

L'ISTAT ha riclassificato il deficit dello Stato alla luce del nuovo criterio di calcolo per i crediti d'imposta. Ciò ha trasformato da non pagabili a pagabili i crediti d'imposta collegati a Superbonus 110% e bonus Facciate. Ora la palla passa al Governo e al tavolo per le modifiche al decreto 11/23 che blocca la cessione dei crediti.

I crediti d’imposta relativi al Superbonus 110% (ma anche quelli del bonus Facciate) sono pagabili. L’istituto di Statistica (ISTAT) ha infatti riclassificato il deficit dello Stato alla luce del nuovo criterio di calcolo per i crediti di imposta.

Con il nuovo manuale di finanza pubblica Eurostat infatti:

“È mutato il trattamento contabile del Superbonus 110% e del cosiddetto Bonus facciate a partire dall’anno di stima 2020″.

Entrambi i crediti d’imposta sono ora classificati come crediti di imposta pagabili, diversamente dalle precedenti stime in cui le agevolazioni erano state classificate come crediti d’imposta non pagabili e quindi registrate come minor gettito nell’anno di utilizzo del credito (come minore entrata tributaria).

La modifica ha di fatto comportato una revisione nel rapporto deficit / Pil per gli anni 2020 e 2021. Il risultato ottenuto è un rapporto deficit / Pil dell’8% nel 2022 che potrebbe migliorare per il 2023 e per gli anni a seguire, considerando lo stop alle cessioni e la nuova classificazione statistica.

Con questi interventi il peso sull’indebitamento – motivo di discussione nelle cronache delle ultime settimane – dovrebbe scendere e lasciare quindi più spazio di manovra per gli eventuali altri interventi di politica economica.

Da un punto di vista legislativo, quanto accaduto in queste ore permette ora di far ripartire con nuove premesse i contatti tra i tecnici del Ministero e le parti coinvolte per lavorare ai (necessari) correttivi al “criticatissimodecreto legge 11/23 del 16 febbraio che ha bloccato le cessioni dei crediti.

La prima grossa sfida da affrontare a livello centrale è quella dei crediti incagliati, stimati in 25 miliardi di crediti in sofferenza. Il Governo è al lavoro con tutti i soggetti interessati per risolvere il grave problema di liquidità finanziaria delle imprese ereditato da misure di cessione del credito non adeguatamente valutate nei loro impatti al momento della loro introduzione.

Redazione

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