Impresa e Startup

Ecosistema startup: a 10 anni dallo Startup Act l’Italia continua a crescere con gli investimenti

Il risultato, si legge nel report, deriva principalmente da due fattori: da una parte le maggiori opportunità di mercato nel Paese, dall’altra la continua e costante crescita del suo ecosistema innovazione.

L’ecosistema startup italiano sembra essere inarrestabile, nonostante gli ultimi due anni particolarmente complessi e viziati prima dalla congiuntura pandemica e poi dalla complessa gestione della supply chain, degli approvvigionamenti e del caro-prezzi e caro-energia determinata dal conflitto fra Russia e Ucraina.

Ma, come sosteneva Seneca qualche secolo fa, è nelle avversità che l’uomo decide di mettersi alla prova: secondo i dati emersi dallo Iag Index, il termometro dell’ecosistema startup e calcolato sull’ampio deal flow di startup analizzate nella selezione delle opportunità di investimento di Italian Angels for Growth (Iag). Se la ripartizione a livello settoriale è rimasta pressoché analoga al 2021 (salvo una lieve redistribuzione tra il Life Science e gli altri settori), la fotografia che emerge dai dati sulla tipologia di round riflette bene il posizionamento di Iag come leader nel seed Venture Capital in Italia.

Un bel risultato a dieci anni esatti dallo Startup Act. Ma andiamo con ordine.

L’ecosistema startup: come è nato

Il 2022 è stato un anno decisamente positivo per il Venture Capital in Italia che ha celebrato i primi 10 anni dello Startup Act. Il decreto-legge aveva dato ufficialmente vita all’Ecosistema startup italiano, offrendo un quadro di riferimento per il settore su temi come mercato del lavoro, agevolazioni fiscali, semplificazione amministrativa e diritto fallimentare.

Le nuove imprese (startup) innovative godono di un quadro di riferimento dedicato in materie come:

  • semplificazione amministrativa
  • mercato del lavoro
  • agevolazioni fiscali
  • diritto fallimentare.

Larga parte di queste misure sono estese anche alle PMI innovative, cioè a tutte le piccole e medie imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere dalla data di costituzione o dall’oggetto sociale. 

In questo quadro, i mesi appena trascorsi sono stati scenario del superamento dei due miliardi di euro per investimenti in Venture Capital in Italia: un netto +67% rispetto al 2021, con una raccolta di € 2.080 milioni, le startup e scaleup italiane sono in controtendenza rispetto a ecosistemi più maturi in Europa, quali Regno Unito e Germania, dove i volumi investiti sono rimasti sostanzialmente stabili (dati del barometro EY).

Secondo IAG, questa crescita dell’ecosistema startup italiano è il frutto di una maturità progressiva del Venture Capital italiano ed internazionale che, nella pratica, ha reso più definiti i ruoli dei vari attori per ogni stadio di sviluppo delle startup. In particolare, questo ha consentito a Iag di focalizzarsi sulla fase seed che, nonostante una lieve flessione del dato, rimane il focus principale dei business angels. Più di una startup su due tra quelle analizzate sta raccogliendo capitali per questa tipologia di round, rappresentando degli investimenti strategici per alimentare la pipeline di potenziali scaleup.

Quante startup in fase pre-seed?

Lo Iag Index 2022 mette però in evidenza una crescita notevole (+47%) del numero di startup in fase preseed nell’ecosistema startup complessivo. Il motivo di questo risultato è nella scelta di IAG come club deal di riportare l’attenzione ai primi stadi di sviluppo dei progetti, potendo cogliere in via anticipata le migliori opportunità, grazie al lancio di Eden Ventures.

Lo scorso ottobre, infatti, è partito il programma Eden Ventures, strumento di investimento focalizzato su startup pre-seed con l’obiettivo è intercettare all’origine le migliori opportunità d’investimento e affiancare gli imprenditori dallo sviluppo dell’idea di business fino all’approccio con investitori istituzionali con ticket fino a 100 mila euro.

A livello geografico, i risultati del 2022 mostrano un trend di crescita significativo a favore del deal flow proveniente dall’Italia: rispetto al 2021, la quota di startup italiane analizzate è cresciuta del 12%. Il risultato, si legge nel report, deriva principalmente da due fattori: da una parte le maggiori opportunità di mercato nel Paese, dall’altra la continua e costante crescita del suo ecosistema innovazione.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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