Economia

Mozzarella di bufala “icona rilancio Sud”. Iemma (Confagricoltura): “Orgoglio campano”

"La qualità elevata è garantita soprattutto dal fatto che si usa un latte che si produce nell'area di origine, che viene tracciato dal sito di produzione, l'allevamento, fino al caseificio e dal caseificio viene tracciata la mozzarella"

Nelle scorse ore è stato presentato a Milano il primo Osservatorio economico sulla filiera della mozzarella di bufala campana dop, da parte del Consorzio di tutela, in partnership con Unicredit e Nomisma. Un evento sinonimo di qualità, eccellenza e rilancio territoriale: come ha spiegato il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, intervenuto in un videomessaggio,

“L’Osservatorio economico sulla filiera della mozzarella di bufala campana dop è importante per la produzione della filiera e per gli obiettivi che si è dato questo governo. Dobbiamo infatti proteggere la qualità senza delocalizzare. Attraverso il monitoraggio delle filiere – sottolinea – si aggiunge un valore ancora maggiore, garantendo gli elementi di qualità che i consumatori cercano”.

L’Osservatorio sulla filiera della mozzarella di bufala campana dop ha l’obiettivo di fotografare la realtà economica di un comparto che rappresenta il più importante prodotto a marchio Dop del Centro-Sud Italia, ma anche di verificarne le trasformazioni, per consentire di monitorarne le esigenze e costruire azioni adeguate a sostegno del suo sviluppo.

Il progetto del Consorzio ha individuato in Nomisma il partner scientifico, che curerà annualmente l’analisi di dati e trend, e in UniCredit il partner economico, visto l’impegno della banca nel sostegno al settore agroalimentare.

Mozzarella di bufala campana dop, un trend economico in crescita

La Mozzarella di Bufala Campana è il formaggio Dop che fa registrare la crescita di produzione più alta tra il 2016 e il 2022, mettendo a segno un aumento del 26% a fronte di una crescita media del 10% della produzione certificata dei formaggi Dop. È la fotografia dello stato di salute scattata dal primo Osservatorio economico sulla filiera della Mozzarella di Bufala Campana Dop: secondo i dati, nel 2022, sono stati prodotti 55 milioni e 814mila chili di mozzarella Dop, con una crescita del 3,8% sull’anno precedente.

Aumenta anche la quantità di latte idoneo alla Dop, passando da 295.434 tonnellate del 2021 a 305.829 del 2022. Inoltre, negli ultimi dieci anni, dal 2012 al 2022, si è ampliato pure il patrimonio di bufale da latte allevate nell’area Dop, passando da 321.433 a 374.297 capi. Sono 1.201 gli allevamenti e 91 i caseifici. Il sistema produttivo non è polarizzato per dimensione e cresce la segmentazione produttiva per intercettare i desiderata dei consumatori. Infatti, il 46,6% commercializza altre versioni di Mozzarella di Bufala Campana oltre a quella standard, in particolare il 25,9% senza lattosio, il 20,7% biologica e il 12,1% Halal.

Non manca, poi, un occhio al “green”: negli ultimi 3 anni, il 53,4% ha realizzato investimenti ambientali in azienda (il 50% pannelli solari/fotovoltaici, il 19% impianti a biogas; il 10,3% packaging compostabile. Investimenti che sono sempre più necessari, sia per soddisfare le richieste della domanda che per contrastare gli aumenti nei costi energetici.

Ancora, nell’export la Mozzarella di Bufala Campana Dop vola: nel 2022, con un aumento a volume del 9% sul 2021 tra i principali produttori, il fatturato alla produzione della filiera ha raggiunto i 530 milioni di euro. Lo sviluppo del comparto è messo a rischio da tre fattori esplosi nel 2022: aumento dell’inflazione (+17% per formaggi e latticini), incremento dei costi di produzione e perdita del potere di acquisto del consumatore, che hanno già portato a un impoverimento della filiera. Anche per il 2023 in cima alle preoccupazioni del comparto c’è proprio il calo della redditività del comparto.

Confagricoltura: “Orgoglio campano”

A fronte di questi dati, abbiamo chiesto a chi “ci mette le mani” cosa vuol dire ottenere il riconoscimento della Mozzarella di bufala campana dop come volano di crescita e prodotto di rilancio del Sud Italia: abbiamo intervistato Lazzaro Iemma, di Battipaglia (SA), Presidente della Federazione Nazionale Allevamenti Bufalini Confagricoltura:

“La filiera della mozzarella di bufala campana DOP è sicuramente un grande motivo di orgoglio per tutta la regione Campania. La crescita è avvenuta per un aumento della vendita del prodotto DOP sia nei confini nazionali che esteri, grazie all’attività e lungimiranza di imprenditori più grandi, che hanno valorizzato le caratteristiche di artigianalità del prodotto, mantenendo sempre livelli qualitativi molto alti del formaggio, che hanno avuto un approccio industriale nella lavorazione, meccanizzandola in parte, rispetto ai produttori più piccoli, che vendono localmente“.

Ma da cosa dipende la qualità della Mozzarella di bufala dop?

La qualità elevata è garantita soprattutto dal fatto che si usa un latte che si produce nell’area di origine, che viene tracciato dal sito di produzione, l’allevamento, fino al caseificio e dal caseificio viene tracciata la mozzarella. La tracciabilità è determinata da un sistema convalidato da più di 5 anni, attraverso un portale che trasmette i dati al SIAN, il Sistema Informativo Agricolo Nazionale“.

Ma è un comparto produttivo che presenta criticità?

Le maggiori problematiche sono quelle di tutti i comparti produttivi, dunque inflazione, aumento notevole dei costi di produzione anche per gli allevamenti, rincaro energetico per i siti di trasformazione del latte bufalino, mancanza di manodopera, italiana ed estera, e potere d’acquisto del consumatore diminuito in seguito all’inflazione, che fa sorgere delle paure nei produttori per il periodo prossimo futuro”.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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