Innovazione

Cos’è Osiride e perché farà crescere startup e PMI del settore aerospaziale

“L’osservazione della Terra è diventata uno strumento indispensabile per una serie di discipline di geoscienza” ha infatti rilevato Simonetta Cheli, Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, evidenziando che questo settore di “contribuisce ad una maggiore comprensione scientifica e svolge un ruolo cruciale per monitorare il nostro pianeta. Inoltre, è diventato anche una fonte di informazioni tempestive e pertinenti per guidare lo sviluppo sostenibile, mitigare i rischi ambientali e per costruire una società più informata e più resiliente”.

Un nuovo passo in avanti per la realizzazione della Costellazione Iride di osservazione della Terra: parliamo del neonato Consorzio Osiride, costituito da D-Orbit, Exprivia, Planetek Italia e Serco Italia e si occuperà delle soluzioni operative per Iride, la costellazione satellitare tutta italiana.

L’obiettivo del Consorzio Osiride è quello di dare un’accelerata al campo dell’innovazione spaziale, producendo nuove idee e metodologie e favorendo la nascita di startup e approcci innovativi per lo sviluppo della costellazione satellitare. Osiride, infatti, estenderà i benefici anche ad un ampio ecosistema di Pmi e startup in tutte le regioni italiane garantendo così innovazione e ulteriore impulso alla crescita dei distretti aerospaziali.

Consorzio Osiride: come nasce

Prima di andare oltre, è necessario fare un passo indietro. Nella scorsa primavera in molti ricorderanno che fu lanciato un contest per “battezzare” la nuova costellazione di satelliti tutta italiana: ad annunciare il nome del vincitore fu, fra le altre cose, Samantha Cristoforetti – l’astronauta italiana dell’ESA – European Space Agency – direttamente dalla Stazione Spaziale Internazionale.

Iride è un progetto che, in qualche modo, prende spunto anche “dal basso” e non solo dall’alto dei cieli: la commissione esaminatrice, presieduta da Samantha Cristoforetti e composta dagli astronauti dell’ESA Luca Parmitano e Roberto Vittori, ha scelto questo nome tra 1061 proposte ricevute da 638 istituti scolastici che hanno partecipato a “Spazio alle Idee”, il concorso lanciato dal Dipartimento per la trasformazione digitale con il Ministero dell’Istruzione e l’Agenzia Spaziale Italiana per dare un nome alla futura costellazione satellitare per l’Osservazione della Terra in orbita bassa.

Ma a cosa serve concretamente Iride? La costellazione satellitare – quello che diventerà il più importante programma spaziale satellitare europeo di Osservazione della Terra a bassa quota – sarà realizzata in Italia e completata entro cinque anni con il supporto dell’ESA – European Space Agency e dell’Agenzia Spaziale Italiana grazie alle risorse del Pnrr (per un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro).

La costellazione supporterà anche la Protezione Civile e altre Amministrazioni per contrastare il dissesto idrogeologico e gli incendi, tutelare le coste, monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteorologiche. Fornirà, infine, dati analitici per lo sviluppo di applicazioni commerciali da parte di startup, piccole e medie imprese e industrie di settore.

Perché nasce Osiride

Le quattro società partner di Osiride sono specializzate e leader in diversi segmenti del settore dell’osservazione della Terra: D-Orbit di Fino Mornasco, in provincia di Como, è specializzata nel settore della logistica spaziale e dei servizi di trasporto, Exprivia di Molfetta, in provincia di Bari, nei sistemi di terra e nelle soluzioni software aziendali per clienti pubblici e privati, Planetek Italia di Bari nello sviluppo di servizi e analytics derivati da osservazione della Terra, e Serco Italia di Roma nell’osservazione della Terra con una lunga esperienza nel progettare e operare infrastrutture per la gestione del dato satellitare.

“L’osservazione della Terra è diventata uno strumento indispensabile per una serie di discipline di geoscienza” ha infatti rilevato Simonetta Cheli, Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa, evidenziando che questo settore di “contribuisce ad una maggiore comprensione scientifica e svolge un ruolo cruciale per monitorare il nostro pianeta. Inoltre, è diventato anche una fonte di informazioni tempestive e pertinenti per guidare lo sviluppo sostenibile, mitigare i rischi ambientali e per costruire una società più informata e più resiliente”.

Proprio negli ultimi anni l’Osservazione della Terra ha subito una trasformazione significativa e l’Agenzia spaziale europea ricorda che “una combinazione di nuove capacità complementari, di strumenti di osservazione della Terra insieme a intelligenza artificiale, apprendimento automatico e tecnologie per i big data, hanno aperto una vasta gamma di opportunità per la scienza e le diverse applicazioni”.

“Scienziati ed esperti di tutto il mondo hanno combinato queste tecnologie, creando una fonte di informazioni tempestive e pertinenti per mitigare i rischi ambientali, costruire una società più informata, rafforzare la resilienza climatica e affrontare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite” indica ancora l’Esa.

Iride, e quindi il Consorzio Osiride, è il più importante programma spaziale europeo per l’osservazione della Terra a bassa quota e rappresenta una componente rilevante del NextGenerationEU dedicata allo sviluppo delle attività spaziali, a supporto della transizione ecologica e digitale. Iride sarà composto da una costellazione di 36 satelliti di vario tipo e dimensione che combinano sensori Sar, ottici, pancromatici, iperspettrali e infrarossi. La costellazione sarà realizzata in Italia e completata entro il 2026 con il supporto di Esa e Asi. Il contesto e la dimensione dei progetti di Iride e del Consorzio Osiride sono tali – sostiene l’ESA – da generare numerose opportunità di lavoro per giovani talenti, ricercatori e professionisti che lavorano alle tecnologie dello spazio.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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