La guerra in Ucraina diventa un tour turistico: con 50 euro si possono visitare le città distrutte
La voglia di vivere quel conflitto, di sentirsi come chi può dire di esserci stato, l’idea di diventare parte di una tragedia storica, anche solo come spettatore, è così potente nella nostra società da aver trasformato una guerra in uno spettacolo per il quale è addirittura possibile comprare un biglietto di prima fila al modico prezzo di soli 50 euro.
«L’Ucraina è un Paese di persone coraggiose e di infinte opportunità. Questo è un Paese dove l’eroico passato ha dato vita a moderne imprese e persone incredibili. Qui l’aria profuma di libertà e la vita vince sull’oscurità». Potrebbe sembrare l’incipit di uno dei popolarissimi discorsi di Volodymyr Zelensky, ha la stessa carica emotiva, la stessa retorica eroicizzante e lo stessa tipicità dei contenuti che diventano virali sui social. In realtà è la presentazione che Visit Ukraine, un tour operator ucraino, fa del Paese ancora sotto le bombe di Putin, per vendere pacchetti turistici delle città devastate della guerra.
Dai tour a Chernobyl alle escursioni tra le macerie di guerra
L’Ucraina ha un lunga storia di turismo delle tragedie, dei luoghi post-apocalittici, delle rovine immobili di città che più di mostrare la storia ne raccontano i fallimenti, le sofferenze e la spietatezza. I pacchetti per visitare Pripyat e Chernobyl si vendono online a prezzi modici, con tanto di guida in varie lingue. Si può vivere «un’esperienza indimenticabile nei luoghi colpiti dal peggior disastro ambientale del XX secolo».
La notte del 26 aprile 1986 un incidente nucleare nel reattore numero 4 della centrale di Chernobyl, allora parte dell’Unione Sovietica, aprì gli occhi al mondo intero sul pericolo dell’energia nucleare. La città fu evacuata e da allora milioni di persone e di curiosi si sono spinti a visitare i siti ancora radioattivi, con la possibilità di entrare nei palazzoni sovietici con dentro ancora tutto ciò che le famiglie che li abitavano avevano lasciato. Il web è pieno di video e di foto della ormai famosa ruota panoramica immobile di Pripyat, simbolo del tempo bloccato dalla tragedia.
Con la guerra che ha reso l’intera Ucraina una grande Chernobyl, la tentazione di inventare tour guidati per visitare la nuova sofferenza di questa territorio è stata troppo forte e dunque Visit Ukraine ha creato veri e propri giri turistici della guerra. Sul sito web del tour operator si legge come visitando l’Ucraina oggi si possa «vedere come le città stanno guarendo dagli orrori, guardare negli occhi delle persone che vivono in anticipo la grande vittoria e sentire il battito del vero mondo libero»
Le gite tra le «brave city» distrutte
Un’intera sezione del sito è dedicata alle visite delle «brave city». Tra le proposte spicca il tour chiamato “heroism of the northen capital”, con tanto di escursione a Chernihiv, città completamente distrutta dai bombardamenti russi, dove, come specificato nella descrizione dell’itinerario, non vi è né elettricità, né acqua. Le foto per invogliare i turisti sono quelle che raffigurano palazzi sventrati, sacchi di sabbia da trincee, macerie e un missile conficcato ancora nel terreno.
C’è anche la visita alla “indistruttibile Kharkiv”, altra città che ha subito per settimane i pesanti bombardamenti dell’esercito di Putin. Anche questo tour è pubblicizzato con foto della città distrutta, le stesse macerie e gli stessi razzi conficcati nelle strade. Non poteva mancare la visita alle «forti ed invincibili Bucha e Irpin» le due città che per settimane sono state al centro del dibattito mondiale come simbolo della violenza dell’esercito russo. Per fortuna nella promozione non ci sono le foto dei cadaveri abbandonati per giorni sulle strade, ma non mancano i palazzi civili sgretolati e anneriti dalle esplosioni, le macerie e le case dei privati cittadini con i tetti divelti.
I prezzi sono bassi, circa 50 euro per ogni tour e tutti comprendono una guida che parla inglese e che può raccontare la storia locale e i racconti di guerra. Per l’escursione, però, bisogna di essere automuniti altrimenti c’è la possibilità di noleggiare un’automobile dallo stesso tour operator.
Che la guerra generasse economie nuove è un fatto e lo è stato da sempre, da quando esiste l’uomo e il conflitto, che però si possa trasformare un evento tragico in un escursione turistica è forse molto meno scontato. Questa tendenza però è significativa perché mostra come la guerra in Ucraina, oggi sempre meno seguita dai media, sia stata per mesi uno degli argomenti mediatici più catalizzatori a livello globale con giornali, siti internet, televisioni e piattaforme che non parlavano di altro.
La voglia di vivere quel conflitto, di sentirsi come chi può dire di esserci stato, l’idea di diventare parte di una tragedia storica, anche solo come spettatore, è così potente nella nostra società da aver trasformato una guerra in uno spettacolo per il quale è addirittura possibile comprare un biglietto di prima fila al modico prezzo di soli 50 euro.