Fondo impresa femminile, boom di domande: in 24 ore chiuso lo sportello per i nuovi avvii
Nell'unica e sola giornata di apertura del Fondo Impresa Femminile dedicato alle nuove imprese sono pervenute 4985 domande. Resta ancora lo sportello per le imprese femminili costituite da più di 12 mesi.
C’è stato un vero e proprio boom di domande per la prima parte del Fondo Impresa Femminile, la misura da 200 milioni di euro che prevede incentivi, finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per le imprese costituite da donne o a maggioranza femminile.
In sole 24 ore, infatti, il promo sportello della misura del Fondo Impresa Femminile – quello dedicato all’avvio di nuove imprese “in rosa”, ossia da costituite o costituite da meno di dodici mesi – è stato letteralmente presa d’assalto: secondo le stime del Ministero dello Sviluppo Economico, nell’unica e sola giornata di apertura dello sportello sono pervenute 4.985 domande, che avrebbero così esaurito la parte del Fondo Impresa Femminile dedicato ai nuovi avvii.
Fondo Impresa Femminile, perché è necessario
Il Fondo Impresa Femminile nasce con l’obiettivo di supportare l’imprenditoria “in rosa” del Bel Paese: in considerazione del fatto che risponde ad una delle misure previste dal PNRR “Creazione di imprese femminili”, è molto probabile che verrà riaperta o ripresentata nei prossimi mesi, quindi non tutto è perduto per le nuove imprese che hanno perso questa occasione.
Non sono mancate, infatti, alcune critiche e proteste: si spera pertanto che il Ministero, proprio in ottica di voler dare una spinta all’imprenditoria femminile, riapra al più presto la misura. Non molto tempo fa, infatti, parlammo di come
La pandemia da virus Covid 19 ha frenato la rincorsa delle donne alla guida delle Startup e delle imprese italiane. Ai dati di crescita di imprese innovative guidate dalle donne degli ultimi anni, si sovrappongono i numeri che raccontano di come l’imprenditoria femminile abbia subito più di altre la crisi pandemica.
Un dato che riflette quello che da sempre sembra accadere nel nostro Paese, spesso viziato dalla mancanza di misure di incentivi e di accompagnamento al lavoro che arrivino a tutti. Ma, forse, con il PNRR si riuscirà a riscrivere la storia dell’occupazione e dell’imprenditoria (anche femminile) in Italia.
Un primo bilancio del Fondo Impresa Femminile
Secondo i dati pervenuti del Ministero dello Sviluppo Economico,
Le Regioni che hanno inviato il maggior numero di progetti sono la Lombardia e il Lazio, entrambe con 729 domande. A seguire la Campania con 446 progetti e il Veneto con 433 richieste.
Le agevolazioni finanzieranno, con le risorse del PNRR e della legge di bilancio 2021, programmi di investimento nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo.
Inoltre, i progetti attuabili per il Fondo Imprese Femminile devono
- rispettare il principio DNSH: il principio di non arrecare un danno significativo agli obiettivi
ambientali (“Do no significant harm”) - abbiano una componente di alta tecnologia (utilizzano in maniera estesa tecnologie a supporto dei processi di ideazione, produzione, logistica o commercializzazione dei prodotti o servizi dell’impresa)
- siano comunque orientati alla transizione digitale: i progetti che evidenziano una complessiva finalità di transizione digitale o comunque una connotazione digitale, anche considerando le caratteristiche e lo stato dell’arte dell’attività interessata.
Lo sportello appena chiuso prevedeva contributi a fondo perduto per un importo massimo pari all’80% delle spese ammissibili e comunque fino a euro 50.000,00, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a euro 100.000,00; al 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a euro 100.000,00 e fino a euro 250.000,00.
Lo stesso Ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha poi dichiarato:
“Sono molto soddisfatto della risposta a questa prima fase per incentivare lo sviluppo dell’imprenditoria femminile”, dichiara il ministro Giancarlo Giorgetti. “L’enorme numero di richieste arrivate – prosegue – è la migliore prova dell’interesse per questa misura. Vedremo le prossime fasi e, se questo trend sarà confermato come crediamo, chiederemo ulteriori finanziamenti. Nostro obiettivo è far crescere le buone idee per fare impresa, che è un mestiere bellissimo che vogliamo valorizzare”.
Non tutto è perduto
Per le imprese costituite da più di dodici mesi, infatti, resta ancora uno sportello del Fondo Impresa Femminile: si partirà dalle ore 10 del 24 maggio 2022 per la pre-compilazione delle domande, mentre l’effettivo clic-day è fissato a partire dalle ore 10 del 7 giugno 2022.
Restano, quindi gli incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili (sportello ancora da aprire), che assumeranno la forma sia del contributo a fondo perduto sia del finanziamento agevolato:
- per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato;
- per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.