Parte la rete italiana dei Digital Innovation Hub: un progetto da 350mln
Anche l’Italia rafforzerà la sua rete di Digital Innovation Hub, ossia dei poli tecnologici altamente specializzati orientati allo sviluppo di competenze 4.0 per le aziende nostrane. E’ quanto ha annunciato il Ministero dello Sviluppo Economico nei giorni scorsi, attivando l’iter che prevede l’investimento dei primi 33,5 milioni di euro del PNRR a fronte di un investimento totale di 350 milioni di euro.
Cosa sono i Digital Innovation Hub
Chiariamo un punto: in Italia già esistono, a livello regionale e nazionale, alcuni Digital Innovation Hub. I progetti seguono la scia degli European Digital Innovation Hub, dei centri altamente specializzati in trasferimento tecnologico e digitalizzazione integrati a livello comunitario.
Infatti, nell’aprile del 2016, la Commissione Europea ha adottato la Comunicazione “Digitising European Industry” per promuovere i processi di trasformazione digitale delle imprese con una politica industriale attenta al rilancio di investimenti innovativi e alla creazione di un sistema dell’innovazione, rafforzando il collegamento tra Ricerca e Industria.
L’azione si basa su una rete di soggetti composta da Competence Center (CC) e Digital Innovation Hub (DIH). A livello comunitario, per attuare le diverse misure adottate, il piano della Commissione ha:
- promosso un investimento di 500 milioni di euro (Horizon 2020) per una rete europea di DIH, in cui le imprese possono sperimentare le tecnologie digitali e condividere Best Practice;
- lanciato la piattaforma europea delle iniziative nazionali sulla digitalizzazione industriale affinché le misure adottate dagli stati membri possano essere complementari e rafforzarsi reciprocamente;
- definito un agenda europea per lo sviluppo delle competenze digitali;
- proposte misure per favorire il libero flusso di dati nella UE.
Arrivando ai giorni nostri, secondi i dati diffusi da Confindustria, in Italia esistono 22 Digital Innovation Hub (la maggior parte nel Nord Italia): nel report di settembre 2021 si legge che
i DIH di Confindustria sono soggetti giuridici autonomi promossi dalle Associazioni territoriali di Confindustria che hanno investito nel progetto, costituendo associazioni (riconosciute e non), fondazioni e società consortili con il coinvolgimento di partner sia del Sistema (es. imprese) sia esterni (es. Università, centri di ricerca, centri di trasferimento tecnologico, Regione).
La loro caratteristica fondamentale è che operano in rete. I responsabili dei Digital Innovation Hub si incontrano periodicamente per definire le linee di sviluppo, per condividere best practices e iniziative che spesso nascono a livello locale e poi vengono portate a livello nazionale, diventando così progetti di tutta la rete. Questo continuo confronto assicura l’omogeneità delle attività offerte dai DIH sui diversi territori e, aspetto ancora più importante, fa sì che un’impresa che si rivolge a un qualsiasi DIH di Confindustria di fatto entra in un network e, se ce ne fosse bisogno, potrà ricevere assistenza e risposte alle sue specifiche necessità da uno qualsiasi dei DIH del network.
I Digital Innovation Hub sono quindi integrati a livello europeo e territoriale e puntano a sviluppare processi e modelli produttivi avanzati per le filiere industriali, tramite l’erogazione di servizi innovativi e la diffusione di competenze 4.0 ad almeno 4.500 piccole e medie imprese.
La proposta del MISE
Il MISE, quindi, punta al rafforzamento dei Competence Center esistenti e alla nascita di altri 42 centri di trasferimento di tecnologia su tutto il territorio nazionale:
“Puntiamo sugli investimenti in manifattura 4.0 per accompagnare la transizione digitale delle filiere produttive, soprattutto in settori strategici per l’economia del paese”, dichiara il Ministro Giancarlo Giorgetti. “Con questo obiettivo abbiamo deciso di investire su una rete nazionale di Poli di trasferimento tecnologico – aggiunge il ministro – in cui il fattore umano gioca un ruolo decisivo per il futuro del settore manifatturiero, rafforzando la capacità di incontro tra il mondo della ricerca e le imprese nell’applicazione di tecnologie all’avanguardia”.
Per l’attuazione dell’investimento sono in corso due distinte linee di attività: la prima riguarda il rifinanziamento dei Competence Center, per cui il Ministero pubblicherà a breve il bando, mentre la seconda è relativa al cofinanziamento della rete europea degli European Digital Innovation Hub (EDIH).
Per garantire un efficace coordinamento della rete dei Poli di trasferimento tecnologico, è istituita presso il Ministero una Cabina di regia con funzioni di indirizzo, impulso e monitoraggio, finalizzata in particolare a definire e monitorare gli standard qualitativi omogenei e a presidiare l’implementazione degli investimenti.
I Poli avranno un ruolo di fondamentale importanza perché consentiranno di mettere a sistema le eccellenze e le competenze presenti nel nostro paese e, applicando tecnologie e strumenti all’avanguardia, accresceranno la competitività del nostro sistema produttivo a livello internazionale.
Il provvedimento è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione ed entrerà in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.