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Criptovalute “non adatte alla maggior parte dei consumatori”. Il quadro dei rischi

"Numerose cripto-attività sono altamente rischiose e speculative. Queste cripto-attività non sono adatte per la maggior parte dei consumatori al dettaglio come investimento o mezzo di pagamento o scambio. Qualora acquistino queste attività, i consumatori potrebbero esporsi alla possibilità molto concreta di perdere tutto il denaro investito".

Una nuova cortina di fumo viene soffiata sulle criptovalute e sulle cripto-attività dall’Autorità Europea: le tre autorità europee di regolamentazione del settore finanziario (Esa’s, European Supervisory Authorities), Eba, Esma ed Eiopa, hanno lanciato oggi l’allarme sui pericoli ai quali i risparmiatori si espongono se operano in criptovalute in modo non controllato o incosciente.

“Numerose cripto-attività sono altamente rischiose e speculative. Queste cripto-attività non sono adatte per la maggior parte dei consumatori al dettaglio come investimento o mezzo di pagamento o scambio. Qualora acquistino queste attività, i consumatori potrebbero esporsi alla possibilità molto concreta di perdere tutto il denaro investito”.

Ad oggi, infatti, esistono più di 17mila cripto-attività distinte, alcune delle quali sono a volte indicate come le cosiddette “valute virtuali”, criptovalute, criptomonete o “token” digitali. Questo insieme includono bitcoin ed ether, che insieme rappresentano circa il 60% della capitalizzazione di mercato totale delle cripto-attività.

Maggiore cautela nelle criptovalute

Ma quali sono i rischi connessi all’acquisto, allo scambio o alla “commercializzazione” delle criptovalute? Secondo l’Autorità Europea, in primis, è da considerarsi come spesso avventato e incauto lo stesso comportamento dei consumatori.

Questi, infatti,

dovrebbero prestare attenzione ai rischi di pubblicità ingannevole, anche attraverso i social media e gli influencer. I consumatori dovrebbero essere particolarmente cauti nei confronti dei rendimenti rapidi o elevati promessi, specialmente quelli che sembrano troppo allettanti per essere veri. I consumatori dovrebbero essere consapevoli della mancanza di ricorso o protezione a loro disposizione, in quanto le cripto-attività e i prodotti e servizi correlati in genere non rientrano nella protezione esistente ai sensi delle attuali norme UE sui servizi finanziari”.

Non è tutto oro ciò che si nasconde dietro il mondo delle criptovalute: quello che sottolinea l’Autorità, infatti, è che spesso si dimentica che

“le cripto-attività possono essere definite come una rappresentazione digitale di valore o diritti che possono essere trasferiti e archiviati elettronicamente, utilizzando la tecnologia del registro distribuito o una tecnologia simile”

Il rischio, quindi, è legato anche al fatto che queste attività, ad oggi, non sono ancora regolamentate. Sebbene nel settembre 2020 la Commissione europea presentò una proposta legislativa di regolamento sui mercati delle criptovalute, con annesso il quadro completo per la regolamentazione e la vigilanza degli emittenti e dei prestatori di servizi per le cripto-attività sia al fine di proteggere i consumatori che di tutelare l’integrità e la stabilità del sistema finanziario, questa proposta ad oggi non è stata ancora adottata.

Questo significa che i consumatori, attualmente, non beneficiano di nessuna delle protezioni previste.

Cosa fare, allora?

Secondo l’Autorità, se si decide di investire in criptovalute occorre tenere ben presente qual è il quadro dei rischi connessi all’attività.

In particolare, essere consapevoli che dietro un investimento in criptovalute c’è il rischio di perdere tutto il capitale investito; i prezzi possono diminuire e aumentare rapidamente in un breve lasso di tempo; si può cadere vittima di truffe, frodi, errori operativi o attacchi informatici; è improbabile che si possa beneficiare di alcun diritto alla protezione o al risarcimento, qualora l’investimento andasse male.

Altresì, l’Autorità stimola le seguenti riflessioni: ci si può permettere di perdere tutto il denaro investito? Si è disposti ad assumersi rischi elevati per guadagnare i rendimenti pubblicizzati? Le caratteristiche delle cripto-attività o dei prodotti e servizi correlati sono note? Le imprese/i soggetti con cui si negozia sono rispettabili? Le imprese/i soggetti con cui si negozia figurano nella blacklist delle autorità nazionali competenti? Si è in grado di proteggere efficacemente i dispositivi utilizzati per acquistare, archiviare o trasferire le cripto-attività, comprese le chiavi private?

L’analisi dei rischi sulle criptovalute

L’Autorità ha messo a disposizione il quadro dei rischi relativi alle criptovalute:

Movimenti estremi dei prezzi: molte criptovalute sono soggette a movimenti di prezzo improvvisi ed estremi e sono speculative perché il loro prezzo spesso dipende esclusivamente dalla domanda dei consumatori (ad esempio, potrebbero non esserci attività di copertura o altro valore tangibile). Si potrebbe perdere un’enorme quantità o addirittura tutto il denaro investito. I movimenti estremi dei prezzi significano anche che molte cripto-attività non sono adatte come riserva di valore e come mezzo di scambio o pagamento.

Informazioni ingannevoli: alcune cripto-attività e prodotti correlati sono pubblicizzati in modo aggressivo al pubblico, utilizzando materiale promozionale e altre informazioni che potrebbero essere poco chiari, incompleti, imprecisi o addirittura intenzionalmente fuorvianti. Ad esempio, le inserzioni pubblicitarie tramite i social media possono essere molto brevi, enfatizzando in modo particolare i potenziali guadagni, ma non gli elevati rischi connessi. Si dovrebbe anche stare attenti agli “influencer” dei social media che in genere ricevono un incentivo finanziario per commercializzare determinate cripto-attività e prodotti e servizi correlati, e quindi potrebbero essere prevenuti nelle comunicazioni che rilasciano.

Assenza di protezione: la maggior parte delle criptovalute e della vendita di prodotti o servizi associati alle cripto-attività non sono regolamentate nell’UE. In tal caso, non si beneficerà dei diritti e delle tutele a disposizione dei consumatori per i servizi finanziari regolamentati, quali le denunce o i meccanismi di ricorso.

Complessità dei prodotti: alcuni prodotti che forniscono esposizione alle cripto-attività sono molto complessi, talvolta con caratteristiche che possono aumentare l’entità delle perdite in caso di andamenti sfavorevoli dei prezzi. Questi prodotti, data la loro complessità, non sono adatti a molti consumatori.

Frodi e attività dolose: esistono numerose cripto-attività false e truffe; si dovrebbe essere consapevoli che il loro unico scopo è quello di privare i consumatori del loro denaro utilizzando diverse tecniche, ad esempio il phishing.

Manipolazione del mercato, carenza di trasparenza dei prezzi e scarsa liquidità: il modo in cui sono determinati i prezzi delle cripto-attività e l’esecuzione delle transazioni nelle borse valori spesso non è trasparente. Anche la detenzione di alcune cripto-attività è altamente concentrata, il che può influire sui prezzi o sulla liquidità. Pertanto, si potrebbe non ottenere un prezzo o un trattamento equo quando si acquistano o si vendono cripto-attività, o non essere in grado di vendere le proprie cripto-attività con la rapidità desiderata in assenza di un potenziale acquirente. Casi di manipolazione del mercato sono stati segnalati in più occasioni.

Violazioni, rischi operativi e problemi di sicurezza: la tecnologia del registro distribuito alla base delle cripto-attività può comportare rischi specifici. Diversi emittenti e prestatori di servizi per le cripto-attività, incluse le borse valori di cripto-attività e fornitori di portafogli, hanno subito attacchi informatici e gravi problemi operativi. Molti consumatori hanno perso le loro cripto-attività o subito perdite sia a causa di tali violazioni e disservizi sia perché hanno perso le chiavi private che forniscono l’accesso alle loro attività.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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