Interviste

Lepre, Milleproroghe: “Tante le problematiche da affrontare”

"Non basta il ritorno a 1999,99 euro, la limitazione limita l’economia e non combatte l’evasione, in Francia, Germania, Svizzera la soglia di uso è di gran lunga maggiore, ma l’evasione è di gran lunga minore rispetto all’Italia"

In questi giorni il Governo ha varato provvedimenti in aiuto a imprese e famiglie. Infatti, con il termine “Milleproroghe” si fa riferimento ad un decreto legge che si emana solitamente una volta all’anno e che, nel contesto di pandemia, ha acquisito maggiore forza ponendo in atto disposizioni o rinvii di scadenze in uno stato di emergenza sociale e economica.

Perdite d’esercizio 2021, Industria 4.0, bonus prima casa, queste le novità oltre alla conferma per le perdite emerse entro il 31 dicembre 2021, delle disposizioni temporanee in materia di riduzione di capitale.

Cosa contiene il Milleproroghe 2022

Andando a vagliare i singoli provvedimenti, possiamo sintetizzare qualche punto fondamentale del Milleproroghe:

Perdite di esercizio

Nel Milleproroghe 2022 ha ottenuto il via libera l’emendamento che conferma le disposizioni temporanee in materia di riduzione di capitale anche alle perdite emerse entro il 31 dicembre 2021. Come spiega il sito Informazione Fiscale, nel dettaglio:

Per effetto dell’emendamento approvato – che interviene sull’art. 6, comma 1, D.L. n. 23/2020 – per le perdite emerse nell’esercizio in corso alla data del 31 dicembre 2021 non si applicano:

– gli articoli 2446, commi 2-3, 2482-bis, commi 4-6, i quali dispongono che qualora il capitale sia diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, gli amministratori o il consiglio di gestione, e nel caso di loro inerzia il collegio sindacale ovvero il consiglio di sorveglianza, devono senza indugio convocare l’assemblea per gli opportuni provvedimenti.

Se entro l’esercizio successivo la perdita non risulta diminuita a meno di un terzo, l’assemblea ordinaria o il consiglio di sorveglianza che approva il bilancio di tale esercizio deve ridurre il capitale in proporzione delle perdite accertate. In mancanza gli amministratori e i sindaci o il consiglio di sorveglianza devono chiedere al tribunale che venga disposta la riduzione del capitale in ragione delle perdite risultanti dal bilancio. Il tribunale provvede, sentito il pubblico ministero, con decreto soggetto a reclamo, che deve essere iscritto nel registro delle imprese a cura degli amministratori.;

– gli articoli 2447 e 2482-ter, i quali dispongono che se, per la perdita di oltre un terzo del capitale, questo si riducesse al disotto del minimo legale, gli amministratori o il consiglio di gestione e, in caso di loro inerzia, il consiglio di sorveglianza devono senza indugio convocare l’assemblea per deliberare la riduzione del capitale e il contemporaneo aumento del medesimo ad una cifra non inferiore al detto minimo, o la trasformazione della società.- gli articoli 2484, comma 1, n. 4), e 2545-duodecies c.c., relativo all’obbligo di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale.

Bonus investimenti

Nel Milleproroghe, novità per il bonus investimenti per i beni “prenotati” entro la fine del 2021, che ottenuto il via libera un emendamento che proroga di 6 mesi – dal 30 giugno al 31 dicembre 2022 – il termine per la conclusione degli investimenti “prenotati” entro il 31 dicembre 2021. Parliamo degli investimenti per i quali, entro la data del 31 dicembre 2021, l’ordine sia stato accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo.

Un commento in merito alle nuove e vecchie disposizioni l’abbiamo chiesto all’economista Gianni Lepre: << Più che parlare di ogni singolo provvedimento preso, dobbiamo focalizzarci sui provvedimenti che possono veramente far cambiare passo alla nostra economia. Tante le problematiche da affrontare. Bisogna lavorare sul Pnrr, per il quale c’è urgenza e con i tempi che stringono, si rischia di perdere il treno europeo>>, afferma Lepre.

<<Bisogna andare il centro del problema, la politica si dovrà occupare anche di quello che io definisco il “cancro dell’economia”, una burocrazia che non va eliminata ma profondamente agevolata e snellita al massimo>>.

Per favorire le aziende, occorre <<Dare la possibilità alle imprese di iniziare l’attività in 24/48 h, avvalendosi di certificazioni ed autocertificazioni. Ricordiamoci del Sud, già ci sono le grandi manovre del Nord per far ridurre a loro favore i fondi, 40%, previsti dal Pnrr. Il gap con il Nord è enorme e bisogna ridurlo>>.

Termini agevolazioni prima casa

Nel Milleproroghe, un ulteriore emendamento approvato interviene sull’art. 24 del decreto Liquidità (D.L. n. 23/2020), estendendo fino al 31 marzo 2022 la sospensione dei termini per le agevolazioni prima casa (di cui alla nota II-bis dell’art. 1 della Tariffa allegata al D.P.R. n. 131/1986).

In particolare, i termini oggetto di sospensione sono:

– il termine di 18 mesi dall’acquisto della prima casa, per il trasferimento della residenza nel Comune in cui si trova l’immobile acquistato;

– il termine di un anno (decorrente dall’acquisto agevolato) entro il quale il contribuente che ha ceduto l’immobile acquistato con i benefici prima casa nei 5 anni successivi deve procedere all’acquisto di altro immobile da destinare a propria abitazione principale, richiesto per non decadere dal beneficio originaria in caso di cessioni avvenute entro 5 anni dall’acquisto;

– il termine di un anno entro il quale il contribuente che abbia acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale deve procedere alla vendita dell’abitazione ancora in suo possesso.

Quanto è lungimirante il Milleproroghe?

Agevolazioni, progettazioni, slittamenti. Indubbi provvedimenti urgenti nel Milleproroghe che però non guardano in lungimiranza:

<<Ci sono ancora tante altre cosa da fare, fisco, l’alta fiscalità danneggia l’economia e spinge i disonesti ad evadere, la grande evasione fiscale da combattere, il costo del lavoro che rende poco concorrenziali le nostre aziende, bisogna abbassare i contributi, favorire il cambio generazionale nelle imprese di eccellenza, l’internazionalizzazione, abbassando costo del lavoro e delle tasse sulle quote di esportazione, rivedere il reddito di cittadinanza per quelle fasce in età da lavoro, favorire la possibilità di lavorare, non quella di poltrire a casa o svolgere lavori al nero>>, aggiunge l’economista.

Inoltre, per quel che concerne il contante:
<<Non basta il ritorno a 1999,99 euro, la limitazione limita l’economia e non combatte l’evasione, in Francia, Germania, Svizzera la soglia di uso è di gran lunga maggiore, ma l’evasione è di gran lunga minore rispetto all’Italia. Però per primo bisogna occuparsi delle utenze, contenerne l’aumento eliminando accise e tasse dalle bollette>>.

Siamo di fronte a un “metaforico grande terremoto”:

<<Come quello dell’ottanta, quando il giorno dopo un grande quotidiano titolò ”Fate presto” >>.

Rosa Alvino

Rosa Alvino, giornalista professionista e ufficio stampa per dedizione, scrittrice per passione. Umiltà, dovere e lealtà sono le sue parole chiave per una giusta crescita umana e lavorativa.

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