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Agricoltura 4.0, il 2023 sarà l’anno della svolta: tre le sfide da superare

Nonostante il periodo sia instabile e incerto non si è però arrestata la crescita dell'agricoltura 4.0 che, secondo l’analisi dell’Osservatorio Smart Agrifood, nel 2021 ha superato il valore di 1.6 miliardi di euro. Oltre alla crescita del valore economico emerge anche che il 60% degli agricoltori italiani utilizza una soluzione 4.0 per rendere più efficienti gli interventi in campo.

L’agricoltura 4.0, anche nota come “agricoltura digitale” o “smart farming”, è un termine che viene utilizzato per descrivere l’utilizzo della tecnologia digitale e dell’Internet of Things (IoT) per ottimizzare le attività agricole. Questa comprende una serie di tecnologie avanzate, come il monitoraggio dei campi tramite sensori e droni, il controllo automatizzato dei sistemi di irrigazione e fertilizzazione, e l’utilizzo di algoritmi di apprendimento automatico per prevedere le condizioni climatiche e le esigenze colturali.

L’obiettivo dell’agricoltura 4.0 è quello di rendere l’agricoltura più efficiente e sostenibile, riducendo gli sprechi e aumentando la produttività, con una maggiore precisione nella coltivazione e nella gestione delle risorse, una maggiore resilienza alle condizioni climatiche estreme e una riduzione dell’impatto ambientale dell’agricoltura.

L’agricoltura 4.0 e la sfida del nuovo anno

Il 2023, secondo il rapporto Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), sarà l’anno di svolta dell’agricoltura 4.0, l’anno in cui si troveranno le risposte alle tre principali sfide del settore: cambiamenti climatici, frammentazione tecnologica e aumento dei prezzi degli input agronomici. 

l continuo oscillare dei prezzi dell’energia ha importanti ripercussioni anche sui mercati agricoli. In particolare, per le sei voci di costo considerate (fertilizzanti, mangimi, gasolio, sementi/piantine, fitosanitari, noleggi passivi) l’impatto medio che le aziende agricole italiane devono sostenere supera i 15.700 euro di aumento, per raggiungere i 99.000 euro nel caso delle aziende che allevano granivori.

Nonostante il periodo sia instabile e incerto non si è però arrestata la crescita dell’agricoltura 4.0 che, secondo l’analisi dell’Osservatorio Smart Agrifood, nel 2021 ha superato il valore di 1.6 miliardi di euro. Oltre alla crescita del valore economico emerge anche che il 60% degli agricoltori italiani utilizza una soluzione 4.0 per rendere più efficienti gli interventi in campo. Tutto questo a testimonianza del fatto che per il settore agricolo la priorità è cercare soluzioni che garantiscano sostenibilità ambientale ed economica.

La risposta di Xfarm Technologies

Consapevoli dell’urgenza di questi temi xFarm technologies ha deciso di porsi come realtà in grado mitigare la crisi del settore facendo risparmiare tempo, risorse e denaro alle aziende agricole. La tech company infatti ha sviluppato una piattaforma digitale per aiutare in modo semplice le aziende agricole, in ogni fase della produzione, ottimizzando così le attività in campo e riducendo l’impatto ambientale e conseguentemente anche i costi.

Matteo Vanotti, ceo di xFarm, racconta: “l’obiettivo da subito è stato quello di voler migliorare attraverso il digitale la vita di milioni di agricoltori, favorendo al tempo stesso una maggior sostenibilità ambientale. La tecnologia applicata all’agricoltura infatti consente di ottimizzare le risorse e di rendere più efficiente l’attività degli agricoltori”.

xFarm Technologies, che l’agosto scorso ha chiuso un round da 17 milioni di euro, attraverso la sua piattaforma digitale, supporta e semplifica il lavoro di 130 mila aziende agricole estese su 1,8 milioni di ettari in oltre 100 paesi del mondo. “Quando siamo partiti con l’idea di sviluppare la piattaforma, l’abbiamo fatto tenendo conto di tre principali requisiti, richiesti dagli agricoltori stessi, ovvero semplicità, intuitività e interoperabilità”, afferma Matteo Vanotti.

Ma in che modo quindi l’applicazione supporta e rende più efficienti sia dal punto di vista ambientale che economico le attività di chi lavora in campo, convogliando il tutto verso l’agricoltura 4.0? “Abbiamo sviluppato una piattaforma che permette ai diversi attori coinvolti nelle filiere agroalimentari di amministrare tutti gli aspetti di una azienda agricola a seconda delle proprie specificità: dalla gestione delle macchine a quella delle coltivazioni, delle irrigazioni, della burocrazia, dei trattamenti etc. In particolare, per quanto riguarda i macchinari agricoli, la piattaforma risolve anche il problema della frammentazione tecnologica, perché permette di gestire sia macchine non ancora digitalizzate, grazie a opportune integrazioni, che flotte con marchi diversi direttamente dall’app”, precisa Vanotti.

In questo modo gli utilizzatori possono avere sempre sotto controllo, in modo semplice e intuitivo, le proprie lavorazioni, gli indici vegetativi, le giacenze, le capienza dei silos, ma anche le caratteristiche degli appezzamenti per ottimizzare gli interventi in campo e ridurre l’impatto ambientale. 

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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