Caro bollette, ecco le proposte per uscire dallo stallo
Bollette ogni giorno sempre più roventi. E sempre più calda si fa la situazione per la politica che è costretta a risolvere l’ennesimo grattacapo dall’inizio della pandemia. Le ricette per uscirne?
Secondo l’Antitrust è “indispensabile che sia prontamente attuato un passaggio ben disegnato al mercato libero per l’utenza elettrica domestica”.
Caro bollette, cosa auspicare?
L’Ente che regola la concorrenza, audito dalla Commissione Industria del Senato nell’ambito dell’atto Ue sui prezzi dell’energia, ne chiarisce le fasi: “la fine del cosiddetto regime tutelato, fondato sulla regolamentazione tariffaria dei servizi da parte dell’Autorità di regolazione, pur già decisa con l’indicazione di una data precisa nella legge annuale per la concorrenza del 2017, è stata – come noto – ripetutamente rinviata, fino all’ultima recente modifica normativa che l’ha ulteriormente spostata, per i clienti domestici, al termine ultimo del 1° gennaio 2024″.
“Nella attuale congiuntura di forte tensione sui prezzi, il mancato completamento del processo di definitivo passaggio al mercato libero – ha sottolineato l’Antitrust – ha sicuramente limitato per molti consumatori la possibilità di disporre di uno strumento importante per combattere l’incremento dei prezzi (si pensi, ad esempio, alla possibilità di sottoscrivere contratti a prezzo fisso in una fase di forte crescita delle quotazioni come l’attuale)”.
Dal versante dei sindaci, si fa sentire il primo cittadino di Napoli Gaetano Manfredi che, nel giorno in cui i Comuni spegneranno le luci di alcuni monumenti per ‘protestare’ contro il caro bollette, sposta l’attenzione verso gli enti locali.
“E’ chiaro che il tema del caro bollette colpisce in primo luogo le famiglie e le imprese ma anche le amministrazioni sono in difficoltà – specifica il sindaco di Napoli – e come Anci facciamo affidamento su intervento del Governo che ci possa aiutare e ristorare almeno in parte gli oneri maggiori che altrimenti ricadrebbero sui cittadini”.
Proprio sul fronte ristori aumenta il pressing a Roma su chi crede che si debba accelerare su uno nuovo scostamento di Bilancio.
“Torniamo a ribadirlo: è necessario un nuovo e congruo scostamento di bilancio per far fronte alle emergenze, al rincaro delle bollette e alle crescenti difficoltà di alcuni settori economici”, dichiara il vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, il senatore Mario Turco. “Su questo punto il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’economia non devono mostrare tentennamenti, perché queste incertezze rischiano di produrre reazioni negative sui mercati, come dimostra la recente risalita dello spread”.
Nello spartito di voci il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle
Regioni, Massimiliano Fedriga, sterza sulla questione scostamento e propone “nuove linee di approvvigionamento di gas”.
Dopo l’ok della Commissione Europea all’inserimento del gas nella tassonomia europea, Fedriga non mette da parte il ragionamento sull’energia rinnovabile “che è da potenziare” ma chiarisce che “non si può pensare che qualcuno non voglia che si possano fare centrali eoliche o idroelettriche, che non si vogliono fare centrali nucleari. O andiamo avanti con le centrali a carbone?“.
Secondo Fedriga, “una scelta bisogna farla e non si può sempre inseguire una propaganda che dice ‘no’ a tutto, perché il ‘no’ a tutto si traduce in ‘no’ al lavoro e ‘no’ al sostentamento delle famiglie”.