Cosa sono gli Ecosistemi Innovazione Territoriale: il bando da 1,3mld

Sul finire dell’anno 2021 è stata data una nuova linfa vitale alla ricerca con gli Ecosistemi Innovazione Territoriale: il Ministero Università e Ricerca, che ieri ha pubblicato il bando (dal valore di 1,3 miliardi di euro) ha spiegato come questa misura sia prevista nel PNRR e che servirà a rafforzare la coesione territoriale e l’innovazione delle aree del Paese.
In altre parole, il Ministero con gli Ecosistemi Innovazione Territoriale
“finanzia la creazione di 12 Ecosistemi dell’innovazione a livello territoriale, regionale o sovraregionale, di cui 5 nel Mezzogiorno. Gli ecosistemi sono reti di università statali e non statali, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti, e intervengono su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento, promuovendo e rafforzando la collaborazione tra il sistema della ricerca, il sistema produttivo e le istituzioni territoriali”.
Come funzioneranno gli Ecosistemi Innovazione Territoriale
Gli Ecosistemi Innovazione Territoriale, sempre secondo quanto riporta il Ministero dell’Università e della Ricerca,
dovranno essere organizzati con una struttura di governance di tipo Hub & Spoke, con l’Hub che svolgerà attività di gestione e coordinamento e gli Spoke quelle di ricerca. Gli Ecosistemi Innovazione Territoriale – per i quali si prevede un finanziamento tra 90 e 120 milioni di euro ciascuno – hanno l’obiettivo di agevolare il trasferimento tecnologico e accelerare la trasformazione digitale dei processi produttivi delle imprese in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale e di impatto sociale sul territorio.
Il Mur sottolinea che le risorse a disposizione andranno a finanziare attività di ricerca applicata, di formazione per ridurre il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dalle università, la valorizzazione dei risultati della ricerca con il loro trasferimento all’impresa, il supporto alla nascita e sviluppo di start-up e spin off da ricerca, promuovendo le attività e i servizi di incubazione e di fondi venture capital.
40% risorse destinate al Mezzogiorno, 40% personale dovrà essere donna
Le proposte per la creazione degli Ecosistemi Innovazione Territoriale dovranno, tra gli altri criteri, prevedere che almeno il 40% delle risorse finanziarie sia destinato ad attività realizzate nelle regioni del Mezzogiorno e che almeno il 40% del personale assunto o destinatario di borse di studio o di ricerca a tempo determinato sia donna.
È inoltre richiesto che ogni ecosistema si avvalga di almeno 250 persone coinvolte nel programma di ricerca e innovazione e che il numero di Spoke si compreso tra un minimo di 5 e un massimo di 10.
I proponenti potranno presentare le proposte progettuali – che dovranno essere accompagnare da lettere di endorsment da parte dei Presidenti delle Regioni coinvolte come sedi di Hub – esclusivamente attraverso la piattaforma informatica Gea del ministero dell’università e della ricerca, a partire dalle ore 12 del 24 gennaio e fino allo stesso orario del 24 febbraio 2022.
Per definire i progetti finanziabili, sono previste due fasi di valutazione alle quali ne seguirà una negoziale. La valutazione tecnico-scientifica sarà svolta da sei distinti panel, composti ognuno da 3 a 5 esperti individuati dal Comitato Nazionale per la Valutazione della Ricerca (Cnvr), riferiti ai grandi ambiti di intervento del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027 (salute; cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali, società dell’inclusione; sicurezza per i sistemi sociali; digitale, industria, aerospazio; clima, energia, mobilità sostenibile; prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura, ambiente), e coadiuvati da 2 esperti dell’Agenzia di Coesione 1 del ministero dello Sviluppo economico. La durata del progetto è di 3 anni a partire dalla data che sarà indicata nel decreto per la concessione del finanziamento, con proroghe eventualmente concesse dal Mur non oltre il 28 febbraio 2026.