Innovazione

Programma strategico su Intelligenza Artificiale 2022 – 2024: ecco di cosa si tratta

"La strategia è la base per lanciare programmi e investimenti concreti per rendere l’Italia competitiva a livello internazionale e con un sistema pubblico più efficiente".

Anche l’Italia è pronta per il suo programma strategico sull’intelligenza artificiale: ne ha dato notizia nelle scorse ore in Consiglio dei Ministri Vittorio Colao, Ministro all’Innovazione Tecnologica e transizione digitale.

l programma, si legge nel comunicato di palazzo Chigi, “è stato elaborato da un gruppo di lavoro congiunto con i rappresentanti dei ministri dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e si colloca nel più ampio ‘Piano europeo coordinato sull’Intelligenza artificiale’, promosso dalla Commissione europea nel 2018 con l’intento di massimizzare l’impatto degli investimenti per l’intelligenza artificiale sia a livello europeo che nazionale, nonché per rafforzare sinergie e cooperazione tra gli Stati”.

Programma strategico su intelligenza artificiale: le linee guida

Il Programma strategico risponde, secondo il Ministro Colao, “all’esigenza di sviluppare le strategie nazionali attraverso: – sei obiettivi, che indicano le ambizioni della strategia italiana; – undici settori prioritari, che indicano dove l’Italia intende concentrare gli investimenti; – tre aree di intervento, che indicano come il Paese si propone di raggiungere gli obiettivi dichiarati“.

Le tre aree di intervento, rende noto, “si sviluppano secondo le seguenti linee: – rafforzare le competenze e attrarre talenti per sviluppare un ecosistema dell’intelligenza artificiale in Italia; – aumentare i finanziamenti per la ricerca avanzata nell’intelligenza artificiale; – incentivare l’adozione dell’IA e delle sue applicazioni, sia nella pubblica amministrazione (PA) che nei settori produttivi in generale“.

Per queste aree, il Programma strategico “indica 24 policy che saranno adottate nei prossimi tre anni; le iniziative saranno fondamentali perché il Paese possa mantenere la competitività tecnologica a livello internazionale, riesca a trasformare i risultati della ricerca in valore aggiunto per l’industria e arrivi preparato alle sfide tecnologiche e sociali di domani”.

“La strategia è la base per lanciare programmi e investimenti concreti per rendere l’Italia competitiva a livello internazionale e con un sistema pubblico più efficiente” spiega il Ministro Colao a margine dell’intervento, aggiungendo:

Prevediamo programmi di accelerazione per le start-up che propongono soluzioni innovative per le Pa e iniziative ad hoc per alzare notevolmente la qualità di processi e servizi pubblici e migliorare il rapporto cittadini-Stato. Su questo punto – dice ancora il ministro – lavoreremo di concerto con il ministro per la Pubblica amministrazione utilizzando anche investimenti presenti nel Fondo Innovazione”.

Per rispondere a queste sfide sono state individuate le fonti di investimento europee e nazionali per sostenere ciascuna politica. Intanto, spiega la nota, all’interno delle iniziative dedicate a talenti e competenze sono previsti interventi per aumentare il numero di dottorati e attrarre in Italia i migliori ricercatori, sia in ambito di ricerca fondamentale sia applicata.

Al contempo, il programma include politiche per promuovere corsi e carriere nelle materie Stem e per rafforzare le competenze digitali e in Intelligenza Artificiale. Il programma strategico, inoltre, racchiude le politiche necessarie a rafforzare la struttura dell’ecosistema di ricerca italiano nell’Ia, favorendo le collaborazioni tra il mondo accademico e della ricerca, l’industria, gli enti pubblici e la società.

Si punta, tra l’altro, alla creazione di nuove cattedre di ricerca sull’Intelligenza artificiale, a promuovere progetti per incentivare il rientro in Italia di professionisti del settore, a finanziare piattaforme per la condivisione di dati e software a livello nazionale.

Infine, l’ultima area riguarda le politiche volte ad ampliare l’applicazione dell’Intelligenza artificiale nelle industrie e nella Pa. Le misure a favore delle imprese hanno lo scopo di supportare la Transizione 4.0, favorire la nascita e la crescita di imprese innovative dell’IA e supportarle nella sperimentazione e certificazione dei prodotti di Intelligenza Artificiale.

Gli interventi per la Pubblica Amministrazione sono volti alla creazione di infrastrutture dati per sfruttare in sicurezza il potenziale dei big data che genera la PA, alla semplificazione e personalizzazione dell’offerta dei servizi pubblici e all’innovazione delle amministrazioni, tramite il rafforzamento dell’ecosistema GovTech in Italia.

Quest’ultima misura, per esempio, prevede l’introduzione di bandi periodici per identificare e supportare le start-up che offrono soluzioni basate sull’IA che possono risolvere problemi critici del settore pubblico. Per garantire un’efficace governance, per monitorare lo stato di attuazione della strategia, e per coordinare tutte le iniziative di governo sul tema, nasce anche il gruppo di lavoro permanente sull’Intelligenza artifiicale in seno al Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale. 

Per il Ministro allo Sviluppo Economico Giorgetti, “con il Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale puntiamo a colmare il ritardo nello sviluppo e nell’adozione di soluzioni innovative in questo ambito tecnologico, dando nuovo impulso alla transizione digitale del nostro sistema produttivo”.

Non solo: “L’intelligenza Artificiale – aggiunge – è lo strumento con cui il nostro Paese nei prossimi anni vuole rafforzare l’interazione tra centri di ricerca e impresa, in modo da creare le premesse per uno sviluppo basato sulla capacità di innovazione”.

Il ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, nel commentare il Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale (Ia) 2022-2024, dichiara: “Il sistema italiano della ricerca e della formazione è pronto a guidare il potenziamento di questo settore. La strategia è una straordinaria occasione di crescita competitiva: creiamo le condizioni per i giovani italiani, soprattutto donne, che decidono di investire in corsi di studio e nella ricerca sull’intelligenza artificiale di poterlo fare, ai massimi livelli, rimanendo nel nostro Paese. E stimoliamo scambi e incontri anche con tanti ricercatori provenienti da tutto il mondo”.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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