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Deep Gravity: l’algoritmo che spiega come si muovono le persone negli spazi urbani

Si chiama Deep Gravity ed è l’algoritmo “ad intelligenza artificiale spiegabile” (Explainable AI) che svela e prevede, con precisione quasi millesimale, i movimenti delle persone negli agglomerati urbani.

Nella ricerca, effettuata dall’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione del Cnr, con la Fondazione Bruno Kessler di Trento e l’Argonne National Laboratory negli Usa, è stato infatti sviluppato un algoritmo, basato sull’intelligenza artificiale, in grado di prevedere e spiegare in dettaglio i flussi di mobilità.

Deep Gravity e i flussi di mobilità

Secondo quanto rende noto il CNR, il modello Deep Gravity ribalta il modello tradizionale di previsione utilizzato per la previsione dei flussi di mobilità, sia a piedi che con automezzi: quest’ultimo, che viene solitamente chiamato “gravitazionale”, è ispirato alla legge di gravitazione universale di Isaac Newton e stabilisce che il flusso di mobilità tra due luoghi, per esempio due quartieri di una città, è proporzionale alla loro popolazione e inversamente proporzionale alla loro distanza geografica.

Nella pratica, il modello gravitazionale è spesso inaccurato perché si basa su due sole variabili e cioè distanza e popolazione e non è in grado di catturare relazioni complesse tra di loro, come ad esempio la presenza di punti di interesse, le relazioni sociali che possono intercorrere nel percorso e così via.

L’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isti) assieme  alla Fondazione Bruno Kessler di Trento e dall’Argonne National Laboratory negli USA, ha messo a punto “Deep Gravity”, un algoritmo che aggiunge al modello gravitazionale due ingredienti fondamentali e cioè: l’utilizzo di diverse variabili che descrivono i punti di interesse in un luogo  come ristoranti, alberghi, ospedali e strade, e la capacità di catturare relazioni complesse tra  queste variabili grazie all’utilizzo del deep learning.

“Esperimenti condotti su tre Paesi (Italia, Inghilterra e Stato di New York) hanno dimostrato che Deep Gravity è in grado di prevedere i flussi con un’accuratezza che è fino a mille volte migliore di quella del modello gravitazionale”, dichiara Luca Pappalardo del Cnr-Isti e autore principale dell’articolo. L’utilizzo di tecniche di “Explainable AI” (Intelligenza Artificiale spiegabile) ha consentito agli scienziati di comprendere le motivazioni dietro i flussi di spostamento tra aree nei tre Stati sotto analisi.

A differenza di quanto previsto dal modello gravitazionale, le variabili che guidano gli spostamenti variano tra Paesi e anche al loro interno, e non sempre distanza e popolazione sono quelle più importanti.

“Per esempio, luoghi con un gran numero di strutture alimentari, vendita al dettaglio e zone industriali attirano più pendolari che luoghi con punti di interesse relativi alla salute e a uso commerciale. Inoltre, la motivazione nei movimenti tra due locazioni non è simmetrica: i punti di interesse che guidano i movimenti da un posto A a un posto B non sono necessariamente le stesse che guidano i movimenti da B ad A”, continua Pappalardo.

“Questo studio è un passo importante verso la spiegazione di fenomeni complessi come la mobilità umana con ricadute pratiche rilevanti come il calcolo della probabilità di diffusione di un’epidemia, come ad esempio il Covid-19, sulla base dei punti di interesse in un territorio”.

Questo algoritmo potrebbe fornire informazioni utili anche ai decisori politici. “Conoscere le ragioni dietro i movimenti tra due locazioni può aiutare a capire il perché dell’attrattività di un luogo, e in caso di necessità di lockdown, a imporre chiusure che tengano conto della specificità dei flussi su un territorio”, conclude Massimiliano Luca, dottorando all’Università di Bolzano e ricercatore alla Fondazione Bruno Kessler.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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