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Il Progetto Appennino cerca territori per l’incubazione e lo sviluppo di startup

Il Progetto Appennino vuole diffondere un nuovo modello di riqualificazione delle terre alte puntando sulla nascita di giovani imprese, sul consolidamento di quelle esistenti e sulla sinergia tra loro e, più in generale, sulla messa in rete di competenze e risorse per estendere il valore di un’imprenditorialità sostenibile a favore dello sviluppo complessivo del territorio e della comunità.

La Fondazione Edoardo Garrone ha avviato la ricerca del territorio che ospiterà l’edizione 2022 del Progetto Appennino. L’obiettivo della Fondazione, che è da tempo impegnata nel rilancio delle zone montuose della montagna italiana, è quello di stimolare la crescita imprenditoriale e la valorizzazione sociale e culturale degli appennini italiani.

Alla “call” disponibile online sul sito possono candidarsi enti pubblici e privati, costituiti in partenariati rappresentativi di aree appenniniche di tutta Italia, che vogliano accogliere e sviluppare sul proprio territorio l’originale modello di rilancio e di sviluppo sostenibile del Progetto Appennino promosso da Fondazione Edoardo Garrone.

Come funziona il Progetto Appennino

Il Progetto Appennino della Fondazione Edoardo Garrone offre ai territori che aderiscono all’iniziativa il sostegno alla nascita di nuove giovani imprese, attraverso l’alta formazione dell’incubatore ReStartApp, rivolto a 15 aspiranti imprenditori in un percorso di 10 settimane: il Campus per aspiranti imprenditori dell’Appennino è riservato a idee d’impresa e startup di under 40 provenienti da tutta Italia, con il duplice obiettivo di coinvolgere attivamente le nuove generazioni nel rilancio delle più autentiche vocazioni produttive italiane e di immettere innovazione e contemporaneità nei processi e nei prodotti della tradizione.

L’altro percorso, invece, è rivolto al consolidamento e innovazione del tessuto imprenditoriale esistente, con i percorsi di accelerazione “Vitamine in azienda e creazione di reti” e prevede affiancamento, consulenza e coaching rivolti a 15
imprese, preferibilmente condotte da persone under 40, già attive nel contesto montano che ospiterà Progetto Appennino.

I percorsi di accelerazione prevedono 7 incontri individuali con ciascuna impresa e 3 incontri collettivi di formazione.
Gli obiettivi dei percorsi di accelerazione sono il consolidamento del modello di business, la risoluzione di problematiche organizzative e strategiche delle aziende coinvolte e la verifica di potenzialità e opportunità specifiche di sviluppo e crescita.

Infine, “Imprese in rete”, mette a disposizione laboratori per la creazione di reti di imprese locali con percorsi di consulenza e formazione rivolti a reti già esistenti, a gruppi di imprese che vogliano intraprendere un percorso comune o a imprese singole fortemente orientate a disegnare il proprio percorso di crescita in una prospettiva di rete.

Si tratta di un programma di 7 incontri finalizzato a consolidare, lanciare e/o rafforzare progetti di rete o di filiera tra più imprese o a sviluppare le competenze delle singole imprese del territorio per stimolare e concretizzare progetti di rete su base locale e non solo. I laboratori prevedono il coinvolgimento di consulenti esperti che aiutino gli imprenditori a pianificare, progettare e perfezionare il modello di collaborazione e la sua efficacia in funzione dello scopo per cui sono nati o pensati.

È prevista l’attivazione di un massimo di 2 laboratori per 2 progetti di rete e/o il coinvolgimento di un massimo di 10 imprese intenzionate a sviluppare reti. L’intero Progetto Appennino è orientato alla promozione delle strategie di sviluppo locale che vogliano puntare sull’imprenditorialità quale volano di coinvolgimento e valorizzazione di tutte le risorse materiali e immateriali della comunità.

Non solo. Il Progetto Appennino vuole diffondere un nuovo modello di riqualificazione delle terre alte puntando sulla nascita di giovani imprese, sul consolidamento di quelle esistenti e sulla sinergia tra loro e, più in generale, sulla messa in rete di competenze e risorse per estendere il valore di un’imprenditorialità sostenibile a favore dello sviluppo complessivo del territorio e della comunità.

Come candidarsi

Mettendo a disposizione l’intero sistema di attività formative e consulenziali collaudate nelle varie edizioni di ReStartApp, Fondazione Edoardo Garrone offre alle aree appenniniche un’opportunità concreta in termini di rilancio economico e quindi di riqualificazione ambientale e sviluppo sociale.

Per candidarsi ad ospitare l’intero sistema di iniziative del Progetto Appennino c’è tempo fino al 3 dicembre 2021, scaricando il modulo dal sito messo a disposizione.

Tra le candidature pervenute, Fondazione Edoardo Garrone selezionerà un massimo di 2 territori, che accederanno alla successiva fase di confronto dialogico e di approfondimento, per individuare il partenariato a cui sarà assegnata la seconda edizione di Progetto.

Attraverso il meccanismo della “call per i territori”, Fondazione Edoardo Garrone “consolida ulteriormente l’impegno per la riqualificazione delle aree interne del nostro Paese, approfondendo la collaborazione con i territori, partecipando attivamente al loro percorso e alla costruzione di buone pratiche e ampliando, di anno in anno, la rete di partner coinvolti a livello nazionale, vera chiave di volta di tutto il Progetto Appennino”.

Oggetto della call è l’assegnazione dell’edizione 2022 del Progetto Appennino, che prevede:
• l’organizzazione e la realizzazione del Campus ReStartApp®;
• l’organizzazione e la realizzazione di “Vitamine in azienda®”, un percorso di accelerazione per imprese locali (fino a un massimo di 15 imprese selezionate);
• l’organizzazione e la realizzazione di “Imprese in rete®”, laboratori di creazione di reti di imprese locali.

Sono pertanto destinatari della call i partenariati composti da almeno 2 soggetti appartenenti alle seguenti tipologie:
• ENTI PUBBLICI (regionali o locali e loro raggruppamenti);
• ENTI PRIVATI NO PROFIT (es. fondazioni bancarie o d’impresa, enti camerali o associazioni di categoria);
• ENTI PRIVATI PROFIT (es. imprese medio grandi presenti sul territorio impegnate in attività di Corporate Social Responsability rivolte allo sviluppo locale)
• ENTI MISTO PUBBLICO-PRIVATI (es. GAL, fondazioni a partecipazione pubblica).

Il partenariato dovrà quindi essere composto da un ente capofila, che opererà in qualità di garante del raggruppamento e da almeno un altro ente partner. Gli enti proponenti del Progetto Appennino dovranno garantire almeno un cofinanziamento di 50mila euro, pari al 6% delle risorse del bando messe a disposizioni.

Per ulteriori chiarimenti, si consiglia di consultare il bando.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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