Innovazione

Comunità energetica: il futuro della sostenibilità passa attraverso l’autoconsumo spinto

“Il nuovo paradigma promosso dalla Comunità Europea vede l’energia solare come motore per la produzione sostenibile e decentralizzata di energia. Ciò significa che ognuno di noi può diventare non solo consumatore ma anche produttore di energia grazie all'installazione di pannelli solari sul proprio tetto".

Avete mai sentito parlare di comunità energetica? La crisi energetica di questi ultimi dodici mesi ha sicuramente contribuito ad accelerare i processi già in atto e le spinte della Comunità Europea verso la transizione energetica e la ricerca di soluzioni per un consumo più sostenibile di energia elettrica. Ma procediamo con ordine.

Perché parliamo di comunità energetica

“Il nuovo paradigma promosso dalla Comunità Europea vede l’energia solare come motore per la produzione sostenibile e decentralizzata di energia. Ciò significa che ognuno di noi può diventare non solo consumatore ma anche produttore di energia grazie all’installazione di pannelli solari sul proprio tetto. Se un’azienda o un privato produce più energia di quella che consuma può decidere di venderla oppure di metterla a disposizione di altri utenti nelle vicinanze, creando così una Comunità energetica. – spiega Simone Geravini, CEO di Veos Digital.

Su questa scia, ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha approvato il nuovo Testo Integrato dell’Autoconsumo Diffuso (TIAD) che definisce i requisiti, i benefici economici e le procedure per l’accesso al servizio che valorizza l’autoconsumo diffuso, fissa gli adempimenti in carico del gestore dei servizi energetici (GSE) e delinea la nuova figura del Prosumer.

Di fatto, il provvedimento fornisce il quadro delle linee guida e maggiore chiarezza su un tema molto discusso ma ancora poco implementato in Italia: l’autoconsumo e la comunità energetica.

Comunità energetica: come funziona e come entrare a farne parte

Il nuovo TIAD definisce una Comunità energetica come un insieme di soggetti autonomi, cittadini, aziende, enti territoriali o autorità locali, attivi nella stessa zona di mercato, che si riuniscono per praticare l’autoconsumo diffuso di energia.

All’interno di una Comunità energetica, infatti, vi è un produttore che condivide con gli altri membri l’energia solare in eccesso che produce e un gestore che amministra la Comunità e ripartisce equamente gli incentivi previsti dallo Stato, a seconda del ruolo assunto da ogni singolo soggetto (produttore o consumatore).

Affinché gli incentivi e l’energia vengano ripartiti in modo equo tra i membri della Comunità energetica e l’autoconsumo venga massimizzato possono essere utilizzati degli attuatori tecnologici come ad esempio, Digiwatt.

Digiwatt è un’applicazione lanciata da Veos Digital, startup attiva nel settore della produzione di software e di ricerca e sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale, facente parte del Gruppo Veos. La tecnologia Digiwatt si propone come abilitatore per l’ingresso in una Comunità energetica perché consente a famiglie ed imprese di acquisire consapevolezza rispetto ai propri consumi di energia elettrica, grazie all’utilizzo di algoritmi che comprendono le abitudini e identificano gli elettrodomestici per suggerire azioni virtuose che massimizzano l’autoconsumo.

Digiwatt è composta da un dispositivo (smart meter) che si installa con semplicità sul contatore e un’applicazione che, grazie all’intelligenza artificiale, disaggrega i consumi di ogni elettrodomestico, segnala eventuali anomalie e indica buone pratiche per poter consumare meno e meglio l’energia elettrica.

“Strumenti come Digiwatt sono un valido aiuto per la gestione operativa e il buon funzionamento di una Comunità energetica perché permettono di automatizzare i processi di contabilizzazione e distribuzione degli incentivi, nel modo più meritocratico possibile.

Analizzare e comprendere i consumi, inoltre, consente di massimizzare l’autoconsumo e quindi di avere un notevole risparmio in bolletta. In Italia, a giugno 2022 risultavano mappate un centinaio di Comunità energetiche ma solo 16 erano effettivamente pronte per il funzionamento e appena 3 ricevevano già gli incentivi statali. La speranza è che l’attuazione del nuovo provvedimento e l’utilizzo di tecnologie abilitanti come la nostra possano essere uno strumento contro la povertà energetica e un acceleratore per il consumo sostenibile di energia. – ha concluso Simone Geravini.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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