IntervisteGreenInnovazione

Green Blue Days, da Napoli parte la sfida alla società post petrolifera

Tre giorni dedicati allo sviluppo sostenibile dal 13 al 15 ottobre nel Complesso monumentale del convento di San Domenico Maggiore a Napoli

Green Blue Days, una tre giorni che si terrà ad ottobre a Napolidal 13 al 15 presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore – è molto più di una chiamata a raccolta sui temi della sostenibilità ambientale e dello sviluppo consapevole. E’ un evento corale, di riflessione e confronto, che vuole oltrepassare il concetto di divulgazione per arrivare al cuore delle persone e immaginare, in un connubio fra istituzioni e comunità territoriale, la società post petrolifera che si delinea nell’immediato futuro.

I tre giorni di ottobre, quindi, vedranno protagonisti oltre duecento soggetti del mondo della ricerca, istituzioni, imprenditori, associazioni e giovani finalizzati alla comunicazione multidimensionale della sostenibilità secondo una visione integrata delle diverse realtà: ambientale, economica, sociale.

Green Blue Days e la ricerca scientifica

Un ruolo particolare nell’ambito del Green Blue Days è riservato al CNR, l’Ente pubblico di ricerca nazionale con competenze multidisciplinari che ha il compito di realizzare progetti di ricerca scientifica nei principali settori della conoscenza e di applicarne i risultati per lo sviluppo del Paese.

In occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto, F-Mag ha potuto rivolgere qualche domanda al dott. Massimo Clemente, Direttore dell’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli.

Dott. Clemente, quale ruolo svolge il CNR nell’ambito dei Green Blue Days?

“Il Green Blue Days è un evento di notevole rilievo culturale e scientifico, con grandi potenzialità d’impatto ambientale, sociale ed economico. Siamo lieti di poter svolgere il ruolo di coordinamento scientifico del progetto che ha raccolto tante prestigiose adesioni. Per questo motivo, abbiamo coinvolto altri istituti e colleghi che sono impegnati nel campo della ricerca. Un passaggio che vogliamo fortemente promuovere, inoltre, è il dialogo più forte non solo con le imprese ma anche con le comunità, perché la sfida della società post petrolifera e carbon free è la sfida del Green e del Blue e può essere vinta solo se insieme ai governi ci sarà l’impegnò forte delle popolazioni e delle comunità. La differenza la fanno le competenze che spesso chiuse nelle università e nei centri di ricerca”.

Quindi, qual è l’impegno che possono portare avanti i ricercatori e la comunità scientifica?

“L’impegnò di noi ricercatori deve essere sviluppato non solo nel campo della ricerca e quindi nella divulgazione delle conoscenze e delle competenze, ma anche nei progetti di ricerca – azione nei confronti delle comunità, perché la vera sfida è il coinvolgimento di tutte le persone e soprattutto delle nuove generazioni: si tratta di una ricerca che migliora competenze e conoscenze, incidendo sui territori, interagendo e migliorando e soprattutto coinvolgendo. Lo sviluppo sostenibile green e blue è una chiave di opportunità per i nostri territori: ne abbiamo avuto una prova con il Fridays 4 Future vedendo l’impatto provocato proprio dai giovani; nel nostro progetto sono molto impiegati perché cerchiamo di favorire il dialogo. Solo insieme si può costruire il futuro: il Pianeta va recuperato attraverso questo processo congiunto con i tutti i soggetti coinvolti, perché il futuro è adesso e non abbiamo un c’è un Pianeta B”.

Uno stimolo, un orientamento, un’indicazione di metodo per migliorare e andare nella direzione che l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite indica per lo sviluppo sostenibile. Tra le iniziative previste, in particolare, il coinvolgimento di giovani e start-up che punta a generare nuovi impatti positivi.

Ma quali sono i risultati attesi e le prospettive per il futuro a partire dai Green Blue Days di Napoli? A questa domanda risponde Sonia Cocozza, Creative Director del progetto:

Ci auguriamo che all’indomani delle tre giornate dei Green Blue Days possiamo raccogliere risultati in ambito di sostenibilità sistemica, dal momento che nell’arco delle tre giornate saranno presenti massimi esperti di sostenibilità. Interverranno, inoltre, il mondo accademico, il mondo istituzionale e aziende, stakeholder, startup e privati cittadini. Ci auguriamo che da questo momento possano nascere nuove visioni che vadano a integrarsi in quelle che sono le realtà ambientali, economiche e sociali del nostro Paese”.

Anche per quanto riguarda lo sviluppo di Industria 4.0?

“Si, anche Industria 4.0 poggia sul green, anzi, sul Green Blue perché noi dobbiamo tendere alle emissioni zero di CO2, tanto è che Green Blue Days si pone come evento carbon neutral: durante l’arco delle tre giornate, per un progetto avviato con la collaborazione di una startup, tenderemo a neutralizzare le emissioni di CO2 per compensazione quindi piantumando alberi nel territorio campano di nostra pertinenza”.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button