Alla riunione di condominio con lo SPID
Sebbene lo Stato preveda la riunione telematica, persistono dei problemi sulla reale identità del partecipante. Bein propone la soluzione
Siete già tutti in possesso dello SPID? La pandemia, il lockdown e la necessità di andare comunque avanti nelle nostre vite nonostante fossimo costretti in casa, ha accelerato notevolmente quel processo, già avviato ma comunque lento, di digitalizzazione degli italiani che hanno iniziato a fruire di una serie non indifferente di servizi che nell’immaginario collettivo richiedevano per uno zoccolo duro della popolazione la presenza fisica.
Questo gap culturale, spesso, si è rivelato anche un gap legislativo e le assemblee condominiali ne sono un esempio. Sebbene il Codice Civile infatti preveda abbondantemente la possibilità di riunioni di condominio in videoconferenza anche digitale, questa possibilità è in conflitto con la necessità di identificare il partecipante alla riunione oltre ogni dubbio e incertezza.
Portiamo un esempio semplice semplice: l’amministratore convoca riunione di condominio alle ore X del giorno Y tramite una qualsiasi piattaforma di videocall. L’invito rivolto al condomino A è intercettato dal condomino B che, magari approfittando dell’assenza, partecipa senza videocamera alla riunione emulando il suo vicino. Vi sembra spionaggio? Anche solo il legittimo dubbio che il partecipante non sia effettivamente lui invaliderebbe comunque tutta la riunione di condominio in un eventuale ricorso.
La necessità dello SPID
Ed è per questo che Bein, piattaforma di gestione condominiale, ha deciso di tagliare la testa al toro con una soluzione semplice ma brillante: prevede infatti che l’accesso all’app venga fatto esclusivamente con Spid. In questo modo Bein, oltre a semplificare e rendere più immediate le comunicazioni tra amministratori e condomini, garantisce anche l’identità digitale dell’utente.
Non solo, ma gli amministratori di condominio bein-friendly, ovvero che si sono registrati alla piattaforma, possono richiedere ai condomini il consenso alla modalità in videoconferenza, così come richiesto dalla normativa italiana, anche direttamente online.
Esistono altre piattaforme simili, certo, ma Bein, intercettando una necessità legislativa, si è posta in una condizione di vantaggio rispetto ai competitor proprio grazie alla garanzia dell’identità digitale rispettano le stringenti regole a tutela degli utenti.
“Quando si tiene un’assemblea condominiale usando una piattaforma di videochiamata l’identità digitale, ovvero quella che viene visualizzata sullo schermo, deve corrispondere all’identità anagrafica affinchè sia valido il voto sui vari punti all’ordine del giorno, altrimenti quel voto sarà sempre contestabile. È importante che questi aspetti vengano presi in considerazione soprattutto nell’era attuale del deep-fake, ovvero della possibilità di creare profili umani grazie all’intelligenza artificiale, che consente di combinare e sovrapporre immagini e video esistenti con video o immagini originali. Noi, con Bein, siamo l’unica realtà privata del settore che, utilizzando SPID come strumento di identificazione, siamo in grado di far svolgere un’assemblea da remoto certificando la presenza dei partecipanti in maniera inconfutabile”.
Sergio Stefanoni, CIO di Bein
Bein è una piattaforma proprietaria ideata e sviluppata con l’intento di innovare l’universo delle comunicazioni tra amministratori e condòmini grazie al digitale, mantenendo lo stesso valore legale delle missive cartacee. La possibilità di inviare notifiche digitali al posto delle classiche raccomandate per la convocazione delle assemblee, è permessa dal Decreto n° 1/2021 del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio che autorizza Bein a una sperimentazione per 6+6 mesi.