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SpesaSospesa.org, la solidarietà a portata di clic

Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai”. Un suggerimento, eredito da Hemingway attraverso le pagine de Il vecchio e il mare, che in tempi complicati come questi ha trovato realizzazione nell’iniziativaSpesaSospesa.org“. Un’iniziativa solidale, nata durante il primo lockdown, che impedisce lo spreco alimentare trasformandolo in una risorsa da destinare a chi ha pagato il prezzo più alto della pandemia. Tre voci per raccontare a F-Mag quanto è stato fatto in poco più di un anno, quella dell’attore Davide Devenuto, del Vice-Presidente di Lab00 Onlus Francesco Lasaponara e del fondatore di Regusto Marco Raspati.

I primi passi
 “Durante il primo lockdown, quando la paura e lo smarrimento erano i sentimenti condivisi da tutti, ho sentito Francesco e ci siamo detti che avremmo dovuto provare a dare anche noi un contributo”. Inizia così il racconto di Devenuto.  “Abbiamo deciso di lanciare una raccolta fondi che è partita a maggio e – prosegue – ad oggi abbiamo raccolto 800 mila euro. Abbiamo voluto improntare il progetto su un modello sostenibile che durasse nel tempo e coinvolto gli amici di ReGusto, una piattaforma tecnologica dedicata al recupero degli sprechi alimentari. Ci siamo rivolti alle aziende in modo da raccogliere e mettere in donazione o in vendita a un prezzo etico le loro eccedenze. Così facendo è stato possibile trasformare uno spreco in una risorsa da destinare a chi ne ha più bisogno. La piattaforma Regusto è dotato della tecnologia blockchain che garantisce completa trasparenza e tracciabilità dei flussi”.

Fare rete
Il passo successivo, spiega l’attore “è stata la richiesta di patrocinio dei Comuni, il sindaco di Napoli de Magistris è stato il primo a darci il patrocinio e questa è stata un’iniezione di fiducia anche per i nostri partner”. I Comuni hanno contribuito ad individuare enti no profit sul territorio. Questi enti diventano beneficiari della raccolta fondi in quota percentuale e si occupano dell’acquisto dei beni sulla piattaforma Regusto e dei passaggi che portano alla distribuzione sul territori. “In questo momento siamo presenti in 14 comuni tra cui Napoli, Milano, Perugia, Alessandria e Roma – racconta ancora Devenuto – A Napoli, per esempio, collaboriamo con Emergency che si occupa di distribuire sul territorio. Abbiamo creato reti di supporto tra aziende, enti non profit e persone bisognose. Più che alle donazioni del singolo, puntiamo sulle aziende del territorio utili nella rete di relazioni che stiamo costruendo”.

Anima-food e molto altro
“Quando siamo partiti ci siamo focalizzati quasi esclusivamente sul mondo food, ma poi ci siamo resi conto che le necessità erano anche altre” ricorda Lasaponara. “Ci rifacciamo ad un concetto più ampio di spesa: sicuramente quello alimentare, ma anche quello dei prodotti di largo consumo come ad esempio prodotti per l’igiene personale, per la pulizia della casa, materiale scolastico, abbigliamento: tutto ciò che può alleviare e venire incontro alle necessità di una famiglia in difficoltà. Ed è per questo che ci rivolgiamo a tutte le aziende di settori merceologici diversi che possono contribuire in diverso modo”.

Bilancio positivo
I tre promotori della SpesaSospesa.org stanno facendo quello che possono con quello che hanno: il talento di vestire i panni degli altri e migliorarne le condizioni di vita. A Raspati il compito di illustrare i risultati. “Ad oggi, dal 2020, sono 382mila i chilogrammi di prodotti transati attraverso la piattaforma, di cui il 30% è stato donato e il restante è stato venduto; 53.500 sono i chili di prodotti non food transati attraverso la piattaforma. Abbiamo distribuito l’equivalente di 658mila pasti, sono oltre 24mila i chili di Co2 risparmiate, oltre 10.ooo le persone sul territorio nazionale. Ad oggi sono stati spesi oltre 580mila euro degli 800mila ottenuti tramite la raccolta fondi”. Dietro i numeri ci sono il lavoro di squadra e la capacità di fare squadra ancor prima che rete. 

Loredana Lerose

Giornalista pubblicista, laureata in sociologia. Di origine lucana, trapiantata a Napoli da più di vent'anni, appassionata di danza, teatro, letteratura e psicologia. Scrive per il quotidiano Cronache di Napoli dal 2009.

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