Sostegni bis, startup e PMI: cosa cambierà con il nuovo DL
Dopo aver letto la bozza del DL Sostegni Bis ci siamo chiesti cosa cambierà per startup e PMI con la nuova manovra: ecco gli spunti utili
C’è grande attesa per il DL Sostegni Bis, la nuova misura economica che supporterà imprese, famiglie, partite IVA ed Enti territoriali nella seconda parte del 2021. Proprio su aziende, startup e PMI il Decreto – che verrà approvato in questi giorni – stabilisce alcune misure.
F-Mag, dopo l’approfondimento sull’esenzione delle plusvalenze, ha chiesto ad alcuni consulenti aziendali suoi partner delucidazioni sui punti di maggiore interesse per le aziende, le startup e le PMI, per chiarire lo scenario che verrà delineato da qui a breve.
Fra gli emendamenti prima approvati e poi stralciati del DL Sostegni Bis l’Agenzia delle Entrate era chiamata a definire un provvedimento per rendere operative le novità relative ai bonus Industria 4.0, fra cui la possibilità di effettuare una cessione del credito anche per gli ex super e iper ammortamento. Cosa cambia?
“Nell’emendamento del ddl n.2144 sono stati stralciati gli emendamenti approvati nei giorni scorsi in merito alla cessione dei crediti d’imposta per gli investimenti in beni strumentali in quanto le norme non erano finanziariamente coperte. Non sarà quindi possibile per i crediti d’imposta relativi agli investimenti in beni strumentali, di essere ceduti a soggetti terzi, tra cui istituti di credito e intermediari finanziari“.
Fra le misure, sembra essere previsto anche un bonus di 1000 euro come contributo a fondo perduto per le partite IVA e startup nate nel 2018, con attività avviate dal 2019. Chi potrà accedervi e in che modo?
“Hanno cambiato il metodo di calcolo per determinare la perdita del fatturato: nel DL Sostegni per verificare la perdita del fatturato medio mensile si prendeva in considerazione l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi nell’anno 2020 che doveva essere inferiore di almeno il 30% rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019. Nel Sostegni Bis invece, il confronto è tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo 01 aprile 2020 al 31 marzo 2021 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo dal 01 aprile 2019 al 31 marzo 2020 con percentuali differenti in base ai ricavi”.
Per quanto riguarda invece gli investimenti in startup e PMI, quali sono le novità principali e in che modo si configurano?
“La bozza del Sostegni Bis in merito alla tassazione del capital gain start up innovative ha previsto ai comma 1 e 2 che le plusvalenze realizzate da persone fisiche derivanti dalla cessione di partecipazioni al capitale di impresa acquisite mediante sottoscrizione di capitale sociale dal 21021 al 2025 e possedute per almeno 3 anni non siano soggette a tassazione. Tali disposizioni si applicano anche alle plusvalenze realizzare da persone fisiche a seguito della cessione di partecipazioni al capitale di piccole e medie imprese innovative acquisite mediante sottoscrizione del capitale sociale nel periodo 2021-2025 e possedute per almeno 3 anni. Ciò vale a dire che, in linea con le disposizioni attuative delle citate normative, danno diritto all’esenzione i conferimenti in denaro iscritti alla voce del capitale sociale e della riserva da sovrapprezzo delle azioni o quote delle start up innovative e delle PMI innovative, anche a seguito della conversione di obbligazioni convertibili in azioni o quote di nuova emissione. È considerato, altresì, conferimento in denaro anche la compensazione dei crediti in sede di sottoscrizione di aumenti del capitale, ad eccezione dei crediti risultanti da cessioni di beni o prestazioni di servizi diverse da quelle previste dall’art. 27 del DL n. 179 del 2012.
L’esenzione si applica sia alle partecipazioni qualificate che non. Questo sta a significare che per le persone fisiche che cedono la propria quota di partecipazione sono esentate dall’imposta del 26%. La norma inoltre prevede al comma 3, un’agevolazione per le persone fisiche che realizzano plusvalenze dalla cessione di partecipazioni in società acquisite mediante la sottoscrizione di capitale sociale a condizione che, dette plusvalenze vengano reinvestite in start up innovative o in PMI innovative, mediante la sottoscrizione di capitale sociale, entro un anno dalla realizzazione della plusvalenza. La disposizione ha efficacia fino al dicembre 2025. Nel caso di reinvestimento quindi la plusvalenza anche in questo caso è esentata dall’imposta del 26%. Su tali investimenti si andrà ad applicare anche la detrazione irpef introdotta dall’art. 38 del dl n. 34 del 2020. L’efficacia di tali disposizioni è soggetta ad autorizzazione dell’Unione Europea, la quale andrà a valutare le possibili problematiche legate alla concorrenza sleale verso altre società”.
Il Sostegni Bis, secondo la denuncia di Unimpresa,
“taglia le garanzie statali sui prestiti alle aziende italiane: cala dal 100% al 90% la garanzia statale per i prestiti delle banche fino a 30.000 euro concessi alle partite Iva e alle piccole e medie imprese. Mentre per i finanziamenti superiori a 30.000 euro il piano di rimborso passa da 6 a 8 e fino a 10 anni, ma anche in questo caso il paracadute pubblico si riduce, rispettivamente, dal 90% al 70% per i piani di rientro fino a 8 anni e dal 90% al 60% per quelli fino a 10 anni”.
Quali effetti ha questa manovra sulle aziende?
“Una minore garanzia da parte dello Stato determinerà una minore erogazione di finanziamenti alle imprese da parte delle banche, questo perché quest’ultime chiederanno più garanzie alle imprese che con il prolungarsi della pandemia continuano a subire cali di fatturato”.