Interviste

Vicenzi: I dolci? Ci pensa l’intelligenza artificiale. L’intervista

In casa Vicenzi la pasticceria diventa 4.0: dall'intelligenza artificiale per fare i dolci agli e-commerce che spediscono in tutto il mondo

La pasticceria diventa 4.0 da Vicenzi, azienda scaligera che vende i suoi prodotti on-line, da Alibaba ad Amazon. E la sfoglia dei pasticcini è lavorata e controllata dall’intelligenza artificiale.

Nata nel 1905 dalle ricette di Nonna Matilde, ancora gelosamente conservate in cassaforte, l’azienda di pasticceria veronese Vicenzi è riuscita in più di un secolo di storia a mantenere un equilibrio tra la tradizione dolciaria e l’innovazione tecnologica. Oggi ricava il 3% del suo bilancio, di circa 124 milioni (fatturato netto 2020), dalle vendite on-line (la media in Italia è della metà) e nei suoi stabilimenti adopera l’intelligenza artificiale per lavorare i pasticcini. Delle opportunità (e delle difficoltà) per una azienda nel lanciarsi nelle nuove tecnologie abbiamo parlato con Cristian Modolo, direttore marketing dell’impresa.

Partiamo dalle vendite on – line all’estero e non solo. La pandemia ha accelerato il processo?
“La pandemia ha sicuramente avuto un ruolo nel far affacciare all’acquisto on line, anche di prodotti alimentari, molte persone che prima non lo facevano. Soprattutto in Italia che sugli acquisti via web era un po’ indietro rispetto al resto del mondo. Per quanto riguarda l’export, per noi è stato un percorso naturale integrare le nuove tecnologie. Perché già dagli anni ’60, quando internet ancora non c’era, esportavamo i savoiardi nei paesi vicini, ovvero Francia, Svizzera e Germania”.

A quali piattaforme vi affidate?
“A diverse. Abbiamo i nostri prodotti in vetrina su Alibaba che è una piattaforma B2B dove operano i buyer professionisti, ma anche su piattaforme B2C, come Amazon, Everli e quelle delle grandi catene di distribuzione”.

Per affidarsi alla vendita on-line, la distribuzione diventa centrale?
“La logistica diventa un fattore discriminante e bisogna avere flessibilità. Ma esistono modelli di business che ti aiutano. Amazon, per esempio, ti permette di usare i suoi magazzini. Altri marketplace offrono efficaci catene di distribuzione”.

Applicate l’intelligenza artificiale ai pasticcini in casa Vicenzi. Nell’immaginario collettivo non si associa la pasticceria all’intelligenza artificiale…
“E invece proprio una pasticceria tradizionale come la nostra ha bisogno sempre di innovare per intercettare i nuovi gusti del pubblico e tenere alto il livello di qualità richiesto dai clienti. Inoltre l’intelligenza artificiale ha avuto ottimi risvolti nel welfare aziendale”.

In che senso?
“Beh, perché la sfoglia dei nostri dolci è particolarmente delicata e sottile. La lavorazione della sfoglia e il controllo qualità, prima visivo, è un’operazione di precisione e soprattutto ripetitiva. Farla fare alle macchine, libera i lavoratori da un peso e permette di farli dedicare a lavori meno macchinosi”.

Quindi l’intelligenza artificiale non ha tolto lavoro a nessuno?
“Per niente. Abbiamo formato il personale a compiti diversi e cerchiamo altro personale, specializzato in meccatronica, capace di gestire queste macchine complesse”.

E trovate facilmente queste figure professionali?
“No, ma ci stiamo lavorando. È un percorso a quattro mani. Da un lato le aziende radicate sul territorio come le nostre devono investire in formazione, dall’altro devono dialogare con Università e ITS (Istituti tecnici superiori) per favorire la crescita di queste figure professionali”.

Che consiglio darebbe a una PMI che vuole lanciarsi nelle vendite on-line e nell’intelligenza artificiale?
“Di farsi bene i conti. Le nuove tecnologie hanno un fascino intrinseco, ma non sempre sono redditizie. Bisogna calcolare bene i potenziali clienti e il vantaggio che arriva dall’implementazione delle nuove tecnologie. Non è solo un investimento, ma un cambio di paradigma”.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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