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Tre punti cardine per rendere la moda più sostenibile

Applicazione dei principi di sostenibilità, standard comuni e condivisi di tracciabilità, implementazione di progetti di eco-design: tre principi su cui tracciare la roadmap del settore moda - il secondo più inquinante in assoluto. La presentazione di Nicola Tagliafierro, massimo esperto di economia circolare

La moda, dopo il settore dell’oil, è il più inquinante del mondo. Fatta nostra questa consapevolezza, come rendere il settore fashion più sostenibile? Applicazione concreta dei principi di sostenibilità, standard comuni per la tracciabilità, implementazione dei progetti di eco-design sono le evidenze che emergono nella seconda edizione del Report annuale del Monitor for Circular Fashion e che indicano la roadmap del settore moda verso un futuro più aderente ai principi dell’economia circolare.

Il Monitor, che è parte di SDA Bocconi Sustainability Lab e powered by Enel X, la global business line di Enel dedicata ai servizi innovativi, è un osservatorio nato nel 2020 con l’obiettivo di offrire una rappresentazione costantemente aggiornata della sostenibilità del sistema moda italiano identificando i principali indicatori qualitativi e quantitativi (KPI) della circolarità, valutando i modelli di business e le loro applicazioni.

Per l’edizione 2022 del Report il Monitor for Circular Fashion ha coinvolto la propria comunità multistakeholder nell’analisi di due fattori in particolare: le dichiarazioni di sostenibilità e i principi chiave dell’eco-design e la loro implementazione nelle catene del valore.

Il Report traccia le caratteristiche ideali di un claim di sostenibilità:

  1. essere chiaro e comprensibile;
  2. contenere informazioni veritiere, senza dare ai consumatori l’impressione di mentire sugli aspetti di sostenibilità di un prodotto, di un processo o di un’organizzazione;
  3. essere rilevante per gli aspetti di sostenibilità del prodotto, del processo o dell’azienda;
  4. essere affidabile e supportato da prove;
  5. essere divulgato efficacemente per consentire al pubblico di comprendere le prove che sostengono le dichiarazioni.

La conferma dell’importanza di applicare questi principi per i claim di sostenibilità è stata confermata anche dai risultati della Circular Fashion Survey di PwC e SDA Bocconi School of Management che ha coinvolto i consumatori delle nuove generazioni sul tema: “Quanto le pratiche di greenwashing della moda influenzano la disponibilità a non acquistare un prodotto/servizio?”.

L’obiettivo finale di un approccio circolare è quello di mantenere in uso prodotti e materiali conservandone la qualità e riducendo al minimo possibile l’impatto ambientale per tutto il ciclo di vita. Per ottenere questo il Monitor, in coerenza con la proposta della Commissione Europea “Ecodesign for Sustainable Products Regulation”, ancora non specifica per il settore, ha individuato 10 principi chiave da applicare e implementare nel momento in cui si progetta un prodotto di moda circolare, radunandoli in tre macrocategorie: ciclo di vita (durabilità, riutilizzabilità, riparabilità, riciclabilità), salute e sicurezza (uso di sostanze chimiche, rilascio di microfibre) e input sostenibili (utilizzo di input rinnovabili, riciclabili o riciclati, uso efficace delle risorse…)

“Per il secondo anno – ha dichiarato Nicola Tagliafierro, Responsabile della sostenibilità di Enel X – presentiamo i risultati del Monitor for Circular Fashion che si è rivelato uno strumento quanto mai vincente per misurare in modo adeguato i livelli di maturità circolare delle più importanti realtà che operano nel campo della moda, un settore cruciale per il Paese Le evidenze ci dicono che le aziende del fashion si stanno sempre più orientando verso scelte di business in linea con la transizione ecologica, ma c’è ancora tanto  da fare in termini di efficienza energetica ed autogenerazione da fonti rinnovabili, entrambi segmenti in cui Enel X rappresenta un riferimento di eccellenza ed innovazione per l’intero mercato”.

“La gestione della sostenibilità e della circolarità – commenta Francesca Romana Rinaldi, Direttore del Monitor for Circular Fashion SDA Bocconi School of Management – richiede un approccio olistico: concentrarsi solo sul fine vita sarebbe un errore che rafforza il sistema lineare. L’implementazione di principi di eco-design lungo le catene del valore circolari della moda costituisce la vera opportunità che abbiamo per accelerare la transizione verde nei prossimi anni”.

Redazione

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