Ricerca

Fuga dei cervelli, Fondazione Roche rilancia la ricerca indipendente: 350 mila euro per giovani talenti

Secondo l’Annuario dei Ricercatori Italiani all’Estero, nel 2023 oltre 33.000 ricercatori italiani risultavano attivi fuori dai confini nazionali. Un dato allarmante che sottolinea quanto la cosiddetta “fuga dei cervelli” continui a erodere il capitale umano e scientifico del nostro Paese.

In questo contesto, la Fondazione Roche si conferma come un attore virtuoso nel promuovere la ricerca indipendente e nel sostenere il talento giovanile. Con la nona edizione del Bando per la Ricerca Indipendente, lanciato ufficialmente anche per il 2025, vengono messi a disposizione 350.000 euro per finanziare sette giovani ricercatori under 40 attivi presso strutture pubbliche e IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico).

Fuga dei cervelli: una piaga da contrastare con misure concrete

Il fenomeno della migrazione dei ricercatori italiani verso l’estero non è nuovo. Tuttavia, i numeri recenti lo confermano in costante crescita. Le cause sono molteplici: carenza di fondi per la ricerca, scarsa valorizzazione del merito, precarietà contrattuale, e soprattutto una visione poco lungimirante da parte delle istituzioni. Paesi come Germania, Regno Unito, Canada e Stati Uniti continuano ad attrarre il talento italiano offrendo condizioni di lavoro più stabili, accesso a tecnologie all’avanguardia e un ecosistema scientifico più solido e meritocratico.

Nel frattempo, l’Italia forma giovani brillanti che spesso vedono nell’espatrio l’unica via possibile per sviluppare la propria carriera accademica e di ricerca. È in questo scenario che interventi come il Bando Fondazione Roche acquistano un valore strategico, contribuendo a creare alternative reali e concrete per chi desidera restare nel proprio Paese.

La ricerca indipendente in Italia: un patrimonio ancora poco valorizzato

Secondo i dati dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), solo il 17% delle sperimentazioni cliniche in Italia è attribuibile a studi indipendenti. Sebbene in lieve crescita rispetto al 15% del 2022, il dato resta distante dai livelli pre-pandemia (23,3% nel 2020 e 22,6% nel 2021). La ricerca indipendente, svincolata dagli interessi diretti delle aziende farmaceutiche, riveste un ruolo cruciale per esplorare nuove vie terapeutiche, approfondire patologie rare o trascurate e generare conoscenza pubblica condivisa.

Tuttavia, in Italia questa forma di ricerca soffre una cronica mancanza di fondi, scarsa visibilità mediatica e limitata collaborazione tra centri. L’iniziativa della Fondazione Roche, quindi, si pone come uno stimolo importante per rafforzare un settore ancora troppo marginalizzato, offrendo visibilità e sostegno concreto a chi sceglie la via più difficile, ma più libera.

Un bando pensato per i giovani e per il futuro del Paese

“Investire nel talento e credere nei giovani ricercatori significa scommettere sul futuro del nostro Paese”, ha dichiarato Mariapia Garavaglia, presidente della Fondazione Roche. Un messaggio forte, che si traduce in azioni misurabili. Il bando, aperto fino al 1° agosto 2025, si rivolge a ricercatori under 40 attivi in strutture pubbliche o IRCCS, con progetti rigorosamente indipendenti, non sponsorizzati da aziende farmaceutiche.

I progetti dovranno riguardare una delle seguenti cinque aree terapeutiche:

  • Oncologia
  • Ematologia oncologica
  • Neuroscienze
  • Oftalmologia
  • Malattie ereditarie della coagulazione

Ogni area è strategica per il futuro della medicina e della salute pubblica. Il bando è strutturato in modo da garantire la massima trasparenza e qualità del processo di selezione, grazie anche alla collaborazione con Springer Nature, uno dei principali editori scientifici a livello mondiale.

Cinque aree terapeutiche, una visione trasversale dell’innovazione

  • Oncologia

La ricerca oncologica è tra le più finanziate a livello globale, ma la ricerca indipendente consente di esplorare approcci meno convenzionali o focalizzati su tumori rari. Spesso, grazie a questi studi si aprono nuove strade terapeutiche o si sviluppano trattamenti personalizzati.

  • Ematologia oncologica

In questo ambito, le nuove terapie cellulari e geniche stanno rivoluzionando la cura di leucemie e linfomi. La ricerca indipendente consente di valutare efficacia e sicurezza in contesti real-world, non sempre contemplati dagli studi industriali.

  • Neuroscienze

Con un numero crescente di pazienti affetti da patologie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson, le neuroscienze rappresentano una sfida globale. Gli studi indipendenti permettono un approccio più olistico, spesso centrato sulla qualità della vita e sull’assistenza personalizzata.

  • Oftalmologia

La perdita della vista ha un impatto enorme sulla qualità della vita. La ricerca indipendente in questo campo contribuisce allo sviluppo di terapie più accessibili e alla comprensione di malattie oculari rare o sottovalutate.

  • Malattie ereditarie della coagulazione

Si tratta di patologie spesso trascurate dalla ricerca industriale, ma che possono beneficiare enormemente di studi mirati per migliorare l’aderenza terapeutica, la qualità della vita e la prevenzione delle complicanze.

Una storia di impegno: numeri e risultati dal 2017 a oggi

Dal 2017 a oggi, il Bando Fondazione Roche ha raccolto oltre 2.600 progetti candidati, finanziando 63 studi per un totale di 4,3 milioni di euro. I numeri raccontano una partecipazione ampia e diffusa sul territorio nazionale, a conferma della vitalità della comunità scientifica italiana.

Molti dei progetti selezionati nelle scorse edizioni hanno prodotto risultati concreti, pubblicazioni scientifiche e avviato collaborazioni tra enti. È il caso, ad esempio, di uno studio sulle mutazioni genetiche rare in oncologia pediatrica, o della creazione di un algoritmo predittivo per il rischio di recidiva nei pazienti con patologie neurologiche.

Le voci dei protagonisti: quando la ricerca cambia la vita

Marco L., 37 anni, vincitore dell’edizione 2022, racconta: “Grazie a questo bando ho potuto avviare una ricerca sulla neuroinfiammazione post-ictus, che mi ha permesso di entrare in contatto con centri europei e iniziare una collaborazione internazionale. Senza questo sostegno, il progetto sarebbe rimasto solo un’idea su carta”.

Simili le parole di Chiara R., 34 anni, specialista in ematologia: “In Italia è difficile ottenere fondi se non si appartiene a un grande centro. Il bando Roche mi ha dato fiducia, visibilità e strumenti per continuare a fare ricerca qui, senza dover partire per forza all’estero”.

Come candidarsi: istruzioni pratiche

Le candidature devono essere presentate in lingua inglese, attraverso la piattaforma dedicata sul sito della Fondazione Roche per la Ricerca. La scadenza è fissata per il 1° agosto 2025. La documentazione richiesta include:

  • Curriculum vitae del proponente
  • Protocollo di ricerca
  • Lettera di endorsement dell’istituzione ospitante
  • Dichiarazione di indipendenza da sponsor industriali

La valutazione avverrà in doppio cieco, con il supporto scientifico di Springer Nature, per garantire imparzialità e rigore.

La ricerca come scelta di civiltà

Sostenere la ricerca indipendente non è solo un atto filantropico, ma una scelta di civiltà. In un Paese che vuole affrontare le sfide del futuro con strumenti adeguati, investire nei giovani ricercatori significa rafforzare le basi della conoscenza, migliorare i percorsi di cura e rilanciare la competitività internazionale.

Il Bando della Fondazione Roche rappresenta un esempio concreto e replicabile di come il privato possa affiancare il pubblico nella costruzione di un ecosistema della ricerca più equo, dinamico e accessibile. Perché ogni cervello che resta in Italia è un pezzo di futuro che scegliamo di non perdere.

Redazione

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