Economia

La Gen Z rappresenta già 1/5 degli occupati: ecco le priorità dei più giovani lavoratori italiani

L'indagine Adecco - Teleperformance fa "sentire vecchi" i millennials: il 20% della forza lavoro appartiene ai figli della Generazione X

Farà sentire vecchi i millennials, sapere che i centennials, zoomers o meglio noti come appartenenti alla Gen Z sono già loro colleghi.

L’ingresso della Generazione Z – quella dei nati indicativamente a cavallo dei due millenni, figli della Generazione X – nel mercato del lavoro italiano è ormai una realtà consolidata, con il 20% del totale degli assunti appartenente a questa giovane generazione. I numeri li snocciola Adecco, azienda del The Adecco Group focalizzata sullo sviluppo del capitale umano, che ha condotto una ricerca in partnership con Teleperformance, creatore del progetto InsiderZ, un osservatorio sulla Gen Z. L’indagine approfondisce i principali driver che guidano le scelte lavorative di questa generazione in ascesa.

I sogni (lavorativi) di una generazione destinata a cambiare le regole del gioco

In cima alla lista dei fattori determinanti per la Gen Z c’è lo stipendio, raccolto dal 61% delle preferenze. Al secondo e terzo posto, pari merito, si collocano la volontà di svolgere un lavoro in linea con gli studi e gli interessi personali, e il bilanciamento tra vita e lavoro, entrambi al 32%. Inaspettatamente, l’attenzione verso il dipendente si ferma al 12%, mentre l’allineamento fra valori personali e aziendali, l’impegno verso la sostenibilità e l’ambiente, e i benefit aziendali proposti, si attestano tutti al 9%.

Un aspetto che emerge come fondamentale per il 30% della Gen Z è la flessibilità oraria, indicata come componente cruciale nella scelta del lavoro. Nonostante lo stipendio rimanga il driver principale, il 60% della Gen Z è disposto ad accettare uno stipendio più basso pur di ottenere un ruolo gratificante e in linea con gli studi compiuti. Questo atteggiamento positivo si riflette nel fatto che il 74% dei giovani lavoratori si dichiara soddisfatto del proprio impiego, e il 40% afferma di aver trovato il lavoro ideale.

Tuttavia, la ricerca rivela che la ricerca del lavoro stesso è fonte di preoccupazioni per la Gen Z: il 68% svolge questa ricerca con sentimenti negativi, legati principalmente a preoccupazione (38%), ansia (31%) o rassegnazione (12%).

I numeri dei Gen Z che entrano nel mercato del lavoro

Approfondendo le differenze di genere, sia per gli uomini che per le donne della Gen Z, lo stipendio è il primo fattore determinante nella scelta del lavoro. Tuttavia, le similitudini finiscono qui. Per gli uomini, al secondo posto si trova la tipologia di contratto (31%), mentre per le donne, la possibilità di fare un lavoro in linea con gli studi e gli interessi è al secondo posto nel 39% dei casi. Al terzo posto, gli uomini puntano sulla possibilità di fare carriera (29%), mentre le donne privilegiano il bilanciamento vita-lavoro (35%).

Analizzando le differenze geografiche, lo stipendio si conferma al primo posto nelle preferenze di tutta Italia, ma con alcune variazioni: 68% nel Nord Ovest, 55% nel Nord Est, 57% nel Centro e 62% nel Sud. Il bilanciamento vita-lavoro risulta fondamentale per il 34% dei rispondenti nel Nord Est, mentre le aree del Centro e del Sud e Isole mostrano maggiore attenzione alle tematiche ambientali. L’impegno del datore di lavoro è considerato decisivo dal 10% in entrambe le aree, ma mostra un notevole divario con il Nord Ovest, fermo al 7%.

Virginia Stagni, Chief Marketing Officer di The Adecco Group, commenta: “L’ingresso sempre più ampio della Gen Z nel mondo del lavoro impone alle aziende riflessioni approfondite per comprendere desideri e aspettative. Questa ricerca di Adecco fornisce a recruiter e aziende gli strumenti per comprendere cosa serve realmente per essere attrattivi verso i più giovani e avviare percorsi di brand awareness e recruitment che rendono il mondo aziendale più coinvolgente e interessante per questa nuova generazione”.

Redazione

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