Arriva Vezua, il marketplace orientato al green e alla sostenibilità
E’ nata Vezua, la prima piattaforma marketplace omnicanale globale della sostenibilità, che offre l’alternativa “green” integrale e sicura a ogni prodotto, per “rendere il commercio un atto che crea valore sociale e ambientale”.
Con Vezua è possibile acquistare in Rete prodotti realizzati solamente in base a criteri che riducono le emissioni inquinanti nell’atmosfera e limitano lo sfruttamento delle risorse del pianeta, in modo rispettoso dell’ambiente e verificato con criteri scientifici.
L’iniziativa, affiancata da N1 Advisor come consulente strategico, ha ottenuto il sostegno di 76 Investimenti, holding industriale che, con un finanziamento seed, ha permesso l’avvio dell’operatività online, con 500 articoli già online.
Come nasce il progetto Vezua
Ideato da Giulia Faleri (23 anni) e Francesco Salvi (31), consumatori sostenibili prima che fondatori, Vezua è la risposta a una domanda: “Come ripensare il paradigma del consumo nella transizione ecologica, promuovendo un’economia rivolta alla salute dell’ambiente, dell’uomo e al rispetto dei diritti dei lavoratori?”.
L’obiettivo verrà perseguito facilitando l’adesione a questi ideali da parte di una community di produttori, fornitori e clienti, con uno strumento a portata di clic per qualsiasi utente. “Come società benefit, Vezua non sarà solo un marketplace, ma un modo per condividere la nostra scelta per l’ambiente, facendola diventare quella di molti”, dichiarano Faleri e Salvi.
Il marketplace unisce tre aspetti innovativi: ecologico, con il progetto di rimboschimento lanciato dalla startup O2 Forest; informatico, con l’algoritmo ‘green’ di ARB Spa; economico, con la finanza sostenibile di 76 Investimenti.
Un team imprenditoriale costituito da business angel, advisor e investitori ha fatto sì che l’attività iniziale della newco sia rappresentata proprio da Vezua, “un progetto dotato di asset e driver interessanti, poggiati sulla capacità di vedere il futuro ed esprimere valore in termini umani – spiega la compagnia -. Tutto questo si sposa con i principi che caratterizzano 76 Investimenti, per una finanza radicata sull’economia reale e svincolata dalla logica delle metriche. Oltre al supporto economico early stage, porteremo competenze, consulenza strategica e networking alle iniziative meritevoli di fiducia come Vezua, ma troppo piccole per essere considerate un prospetto dalle holding finanziarie e dai venture capital. Come partner, 76 Investimenti investe nel crescere e accelerare il processo di impresa, là dove un prodotto o un servizio innovativo sostenuti da un sano modello di business, siano in grado di creare lavoro e generare ulteriore sviluppo tra tutti gli stakeholder del progetto, come primi indicatori chiave di performance. A Giulia e Francesco vanno quindi il nostro supporto e i migliori complimenti per l’inizio della loro avventura”.
Dal punto di vista tecnologico, il portale è il primo in grado di valutare e misurare con un approccio scientifico la sostenibilità delle aziende che chiedono l’accesso, prendendo come riferimento i 17 obiettivi sostenibili dell’Agenda Onu 2030 e 20 tematiche ambientali, sociali e di governance (Esg), declinate su standard internazionali. A questi parametri fa capo l’algoritmo proprietario sviluppato per Vezua da ARB, startup nota per aver elaborato il Sustainability Impact Rating, un sistema di classificazione con 80mila miliardi di combinazioni, validato dalla rete internazionale di certificazione RINA.
Le imprese, rispondendo a un questionario di ingresso, verranno selezionate e classificate su quattro livelli di sostenibilità calcolati dall’algoritmo e da una successiva valutazione del comitato scientifico di Vezua, sulla base dei documenti presentati dalle aziende. Il risultato sarà una radiografia “green”: maggiore sarà la compliance, più alta la visibilità del marchio tra le pagine del portale. Sarà Vezua a verificare e definire il valore Esg delle imprese presenti sul portale, fornendo tutte le informazioni in un solo luogo e risparmiando agli utenti lunghe ricerche sull’affidabilità di merci e servizi proposti, secondo un modello “one-stop-shop”, rivolto sia al pubblico consumer che business.
I settori merceologici già presenti sulla piattaforma, che utilizza server alimentati al 100% da energia rinnovabile e non fa magazzino per ridurre spostamenti e giacenze, vanno dall’abbigliamento ai giochi per bambini, dall’alimentare alla cosmetica, dall’arredamento al tech e mobilità, fino ai servizi. Commercianti, artigiani e professionisti potranno aprire gratuitamente il proprio shop e i loro annunci compariranno nei risultati di ricerca in base alla vicinanza, alla qualità delle recensioni ottenute e del punteggio “green”.
La crescita del commercio consapevole
L’acquisto di prodotti e servizi su Vezua avrà un’ulteriore ricaduta ecologica positiva, oltre alla crescita di un commercio consapevole: parte dei ricavi raccolti dal portale, generati da una fee applicata sulle transazioni, verrà reimpiegata da O2 Forest per comprare terreni in tutto il mondo, dove la startup di Faleri e Salvi ricrea ecosistemi naturali visitabili, in collaborazione con enti forestali e territoriali del posto. L’acquisto dei terreni, come già accaduto a Monteroni d’Arbia (Siena) permetterà di tutelare i “giardini boschivi” che sorgeranno in questo modo, evitandone lo sfruttamento e la rovina.
“Il progetto di rimboschimento è ciò da cui è partito tutto, ma ben presto ci siamo accorti che da solo non basta, se le persone continuano ad acquistare prodotti nocivi per l’ambiente e l’uomo – ricordano Faleri e Salvi -. Con Vezua abbiamo spostato il focus e le finalità di O2 Forest sono diventate una conseguenza delle attività del marketplace, nato per garantire ai consumatori la possibilità di trovare un’alternativa sostenibile a tutto. Questa sensibilità è già presente nel 92% degli italiani che, ad esempio, rinuncerebbero a un brand della moda qualora si rivelasse non etico. Vezua vuole andare oltre, promuovendo il rispetto integrale dei valori sostenibili che includono la tutela dei lavoratori, una superiore qualità e durabilità dei prodotti e il risparmio a lungo termine”.
Vezua nasce dalla constatazione del momento complicato per il pianeta. Un report Onu che verrà pubblicato a febbraio avverte che il degrado degli ecosistemi è sul punto di non ritorno e sta accelerando, con impatti irreversibili sui sistemi umani ed ecologici. Gli effetti sono già evidenti ogni giorno, con disastri di proporzioni inusitate come le alluvioni in Germania e Lombardia o gli incendi in Canada e Sardegna. Per provare a mettere un freno, il Recovery plan europeo ha permesso in Italia di stanziare 59,7 miliardi di euro per la transizione ecologica, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Le previsioni scientifiche da sole non riescono a fermare gli eventi estremi, sempre più frequenti e le politiche comuni richiederanno molti anni per sortire i primi effetti, se attuate – concludono Faleri e Salvi –. Tutto questo lascia i cittadini attoniti e senza alternative: noi non vogliamo restare a guardare, è ora di agire. Adottare semplici buone pratiche come vendere o acquistare prodotti ‘eco’ su Vezua, sarà un contributo per mettere in marcia un movimento, capace di scongiurare ciò che sembra già scritto nel destino della Terra”.