Troppe imprese escluse dal DL Sostegni, la denuncia della CNA
Secondo la CNA sono ancora troppe le imprese escluse dal DL Sostegni, nonostante un calo di fatturato significativo. Ecco le proposte al Governo
Sono ancora troppe le imprese escluse dai contributi a fondo perduto con il DL Sostegni varato dal Consiglio dei ministri. E’ quanto denuncia la CNA, che ha inviato a Palazzo Chigi anche alcune indicazioni sulla necessità di modifica dei meccanismi per erogare gli indennizzi.
La soglia del 30% non aiuta le imprese escluse
Secondo quanto comunica la CNA, “aver mantenuto una soglia per poter accedere ai benefici è una ingiusta discriminazione nei confronti di migliaia di attività economiche.” Sono molte, infatti, le imprese escluse dal DL Sostegni così come formulato e che, intanto, hanno subito tagli pesanti del fatturato “pur al di sotto della soglia del 30%. Queste imprese non percepiranno alcun ristoro. Tuttavia l’abbassamento della soglia dal 33% al 30% ha ampliato la platea dei beneficiari di 13 punti, al 38% delle imprese con perdita di ricavi“.
La denuncia della CNA, in realtà, è anche una proposta: a gran voce si chiede al Governo e al Parlamento di introdurre “un meccanismo di decalage che preveda la progressiva riduzione del contributo in relazione all’andamento del fatturato”. Ossia, degli scaglioni che permettano di rientrare nel sistema dei ristori in base a quanto si è perso con il fatturato durante la pandemia.
Una nota di positività comunque non manca: tralasciata la questione – non di poco conto – delle imprese escluse la CNA valuta favorevolmente la scelta di “aver abbandonato il riferimento ai codici Ateco. Questo permetterà a molte imprese di accedere per la prima volta ai ristori”. L’attenzione però non cala: subito si sottolinea che “anche per questo è fondamentale che i contributi vengano erogati con estrema rapidità“.
In conclusione, si ritiene che il “decreto Sostegni non potrà alleviare le enormi difficoltà in cui versano le imprese, schiacciate dalla crisi provocata dalla pandemia. Confidiamo, come ha già annunciato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza (DEF) sia definito un ulteriore scostamento di bilancio“.