Interviste

Espedito D’Antò: “Vi racconto il digitale che cambia il mondo”

Oggi incontriamo Espedito D’Antò, Innovation Manager, comunicatore digitale e autore del libro “Il Mondo come lo conoscevamo prima… non esiste più”.

Napoletano, classe 1984, esperto in comunicazione digitale e sempre sorridente, Espedito D’Antò è un Innovation Manager e riesce ad osservare con occhio critico i processi tecnologici che ci hanno cambiati e che continueranno a plasmare la nostra società. Lo incontriamo in occasione del lancio del suo primo libro “Il mondo come lo conoscevamo… non esiste più” edito da Carlos Editore e in uscita dal 29 gennaio nelle librerie.

Partiamo da lontano: cosa significa oggi essere un innovation manager in Italia?

“Essere Innovation manager ha rappresentato per tutta la categoria dei comunicatori digitali un vero e proprio traguardo. Infatti prima degli elenchi del Mise non esisteva in Italia un ente che in qualche modo riconoscesse questa nuova professione. Un dato di fatto molto preoccupante in quanto non riconoscere una delle professioni necessarie per lo sviluppo economico di questo paese lascia presagire che la strada che porta al futuro è assai lontana per l’Italia rispetto al resto d’Europa e del Mondo. Naturalmente gli elenchi per innovation manager non bastano, si necessita ancora di corsi di laurea completi, veloci e pratici per formare i professionisti del futuro e soprattutto di albi e contratti collettivi nazionali del lavoro. È impensabile che i programmatori informatici vengano ancora assunti dalle aziende come metalmeccanici!”

Come è cambiata secondo lei la comunicazione (istituzionale, social, giornalistica..) durante la pandemia? E perché?

“La comunicazione istituzionale si è rilevata essere di vitale importanza per le istituzioni in quanto ha rappresentato una fonte sicura di informazione nel caos delle fake news e della condivisione compulsiva che le persone facevano delle notizie false. Ecco che l’account Facebook del presidente del consiglio Giuseppe Conte o ad esempio del governatore della Campania Vincenzo De Luca sono stati riconosciuti dall’opinione pubblica come fonte ufficiale. Infatti, a suon di dirette, hanno accompagnato le serate ed i pomeriggi delle persone che, chiuse in casa, attendevano e seguivano con attenzione inondano il web di visualizzazioni. Ma dobbiamo anche sottolineare le enormi difficoltà riscontrate da altri enti come INPS o ancor di più di qualche sindaco dei piccoli comuni che, non avendo dimestichezza del social e non affidandosi ad un professionista, hanno prodotto più di una brutta figura al punto da uscire come satira in programmi televisivi nazionali”

Come si evolverà la società che conosciamo con la digitalizzazione?

“Volendoci soffermare sulla realtà del nostro paese possiamo affermare che lo scenario che si presenterà nei prossimi anni vedrà il crearsi di enormi divari sociali. La società si dividerà tra chi ha imparato ad usare le nuove tecnologie e chi invece sarà rimasto indietro. Si parla dei cosiddetti analfabeti digitali che avranno sicuramente enormi difficoltà di inserimento soprattutto nel mondo del lavoro. Si presenterà lo stesso scenario che abbiamo avuto nel dopoguerra con chi non sapeva leggere e scrivere. Spero con tutto il cuore che chi ci governa abbia messo in conto questo aspetto con programmi di formazione e di recupero, ma allo stesso tempo spero che le persone raggiungano la consapevolezza che viviamo in un’epoca in cui la conoscenza è accessibile a tutti attraverso quel dispositivo che abbiamo tutti i giorni in tasca e che maggior parte delle persone utilizzano per scopi ludici. Ovviamente mi riferisco allo smartphone ed alla possibilità di avere accesso a tutta la conoscenza del mondo in qualsiasi momento”

Quali sono i pericoli e i punti di forza della rivoluzione digitale secondo lei?

“I pericoli sono appunto quelli descritti, che i governi e le persone non si rendono conto in tempo che la tecnologia può semplificare le nostre vite oppure distruggerle, tutto dipende dall’utilizzo che scegliamo di farne. I punti di forza sono sicuramente rappresentati dal fatto che le nuove tecnologie sono accessibili a tutti e tutti possiamo imparare ogni giorno cose nuove perché non dobbiamo dimenticare che in passato la conoscenza e l’istruzione erano riservate ad esclusive tipologie di persone mentre oggi è disponibile a tutti 7 giorni su 7 24 ore su 24”

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La copertina del libro

Nel corso della pandemia lei è riuscito a mettere nero su bianco le sue idee e la sua esperienza, con un libro pubblicato in questi giorni: ci racconti come nasce quest’idea e a chi consiglia assolutamente di leggerlo!

“Il libro si intitola “Il mondo come lo conoscevamo prima….non esiste più” e nasce quasi per caso, quando sono stato contattato dalla casa editrice Carlos Editore che, avendo letto dei miei studi che avevo preparato per ricerche universitarie, mi chiede con forza di completare il lavoro aggiungendo la mia esperienza vissuta sul campo come comunicatore digitale al servizio di aziende ed istituzioni. Ne è venuto fuori un vero e proprio manuale che racconta storia di internet fino a parlare delle tecnologie del futuro come 5g, ologrammi, intelligenza artificiale e robotica. Si parla di esempi attuali come l’app Immuni ed i flop del sito dell’INPS durante l’erogazione dei bonus durante il primo lockdown. Il libro è consigliato sia per scopi didattici ed addetti del settore, sia a chi desidera avere ulteriori chiarimenti sullo stato dei fatti avendo in tre capitoli un quadro chiaro e completo del processo di trasformazione digitale che stiamo attraversando. In particolare si analizza come il processo di trasformazione digitale si sia notevolmente accelerato a causa della pandemia e come si evolverà il mondo del lavoro. Tante professioni scompariranno e tante altre ne nasceranno, come disse Darwin “La specie che sopravvive non è la più forte o la più intelligente, ma è quella che più velocemente si adatta al cambiamento.”

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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