Lazio taglia l’IVA sugli assorbenti: “Superare lo stigma del ciclo”

La Regione Lazio è la prima in Italia a tagliare l'IVA sul prezzo degli assorbenti igienici. Il ginecologo Paolillo Diodati: "E’ un passo questo proposto dalla Regione Lazio importante, ma sono auspicabili migliori politiche familiari che vengano incontro alla donna"

Rompiamo quel muro di omertà intorno ai temi del ciclo, lavorando con le scuole per sensibilizzare sul tema della ‘povertà mestruale’ e sullo stigma sociale che grava sul ciclo”, con queste parole Sara Battisti, presidente della commissione regionale Affari Costituzionali, proponente e prima firmataria della Legge sul cashback dell’IVA per l’acquisto di assorbenti e altri supporti igienici femminili, annuncia l’approvazione all’unanimità del Consiglio Regionale del Lazio della prima legge regionale per abbattere al 4% l’Iva sugli assorbenti igienici femminili.

Siamo di fronte ad un testo innovativo che rappresenta uno dei tanti passi per una strada improntata a eliminare le diseguaglianze di genere. Mediamente un pacco che contiene 10 assorbenti costa circa  3,50 euro. Ogni mese è necessario acquistarne almeno due.  È una spesa a cui nessuna donna in età fertile può rinunciare.

Lo sa bene il Dottor Fabrizio Paolillo Diodati, medico-chirurgo, specialista in Ginecologia e Ostetricia, che da decenni si trova a dover fronteggiare problematiche mediche e psicologiche di numerose pazienti che, nell’arco della loro vita, hanno verificato a loro spese l’aumento dei prezzi di prodotti assolutamente primari.

Non parliamo solo di assorbenti, ma anche detergenti intimi o pannolini per bambini (per chi ha figli piccoli), rilevando l’aggravio dell’alto tasso di disoccupazione femminile, che è sempre maggiore rispetto agli uomini, dal momento in cui si trova ad affrontare la scelta della gravidanza prima, e della maternità, dopo.

Il dottor Paolillo Diodati afferma che questo “è un passo questo proposto dalla Regione Lazio importante, ma sono auspicabili migliori politiche familiari che vengano incontro alla donna soprattutto in caso di maternità, affinché essa non diventi un ostacolo alla carriera lavorativa e quindi causa di forti stress. Non solo un’attività di sensibilizzazione nelle scuole contro lo stigma del ciclo, ma aggiungerei una corretta informazione circa la preservazione della fertilità. Inoltre, occorre un’educazione all’utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale (coppetta mestruale, assorbenti e salva-slip in materiale ecocompatibile, pannolini per neonati in fibre naturali). In aiuto a questo cambiamento di costume vengono incentivi informativi dal web. In molti gruppi, centinaia di donne ne discutono apportando liberamente il proprio utile contributo, condividendo il bagaglio di preoccupazioni, domande, esperienze concrete“.

Lavoro, stress, famiglia, economia domestica. Tanti tasselli che rendono ancora complesso il menage familiare e personale. I disturbi del ciclo mestruale come dolore invalidante, ma anche flussi mestruali talvolta abbondanti e prolungati, non dimenticando la sindrome premestruale, sono condizionanti al punto da impedire non solo una produttiva attività lavorativa, ma anche normali incombenze quotidiane.

“Il costo di contraccettivi moderni che possono contribuire alla riduzione del flusso mestruale (come spirali o impianti sottocutanei al progesterone), esami diagnostici spesso costosi, fertilità a rischio, sono solo alcune delle preoccupazioni che affliggono la donna“, spiega l’esperto che aggiunge: “Disturbi del ciclo mestruale, ansia e depressione tra le motivazioni più frequenti che inducono alla ricerca di un consulto specialistico. Consultori pubblici, nonché ginecologi e psicologi di riferimento, sono presenti su tutto il territorio per rispondere a esigenze relative a disturbi della sfera genitale femminile o emotivi. A noi singoli operatori spetta il compito di mantenere alta l’attenzione verso le problematiche femminili, fornendo educazione, informazione e aggiornamento per tutte le donne che, in qualsiasi fase della propria vita, si trovino ad affrontare disturbi fisici o stati d’animo poco sereni“.

Un monito importante che ci spinge a tenere sempre attivo l’impegno. Infatti, in Europa l’Italia, pur con l’abbattimento al 10% dell’Iva, resta ancora fanalino di coda: in Francia è al 5.5%, in Portogallo e nei Paesi Bassi è al 6%, alcuni Paesi l’hanno del tutto abolita, come in Nuova Zelanda. “Essenziale, tramite le Società Scientifiche, aumentare il coinvolgimento del mondo politico sulla maggiore sensibilizzazione verso i temi di cui stiamo parlando”, conclude il dottor Fabrizio Paolillo Diodati.

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