Concorsi e bandi pubblici, ecco “InPa” il portale di reclutamento dove inserire il CV

E’ stato attivato da poche ore il portale della Pubblica Amministrazione “InPa – il Portale del Reclutamento“, la piattaforma digitale unica per l’accesso al lavoro negli Enti Pubblici. Si può già inserire il proprio curriculum vitae: a partire da ottobre, spiegano dal Governo in una nota, la piattaforma InPa ospiterà bandi, concorsi, avvisi di selezione del personale necessario per la realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

InPa è stato sviluppato dal Dipartimento della Funzione pubblica in collaborazione con Almaviva, e nelle intenzioni ha l’obiettivo di diventare la porta unica di accesso per il lavoro nella Pubblica Amministrazione: secondo il cronoprogramma, a partire dal 2023 ospiterà anche i bandi dei concorsi pubblici ordinari, in sinergia con le pubblicazioni nella Gazzetta Ufficiale.

InPA, istituito originariamente dalla legge 56/2019, inserito nel Pnrr e disciplinato definitivamente dal decreto legge n. 80/2021 (convertito con la legge n. 113 del 6 agosto 2021), sarà il luogo del cambiamento della Pa: lo spazio in cui fotografare in tempo reale il rinnovamento del capitale umano pubblico e in cui le offerte di lavoro si incontreranno in modo concreto, trasparente e in tempo reale con le aspettative e le competenze di milioni di professionisti.

Come accedere a InPa

Il PNRR prevede, fra i suoi assetti e obiettivi strategici, la digitalizzazione dei servizi e l’accesso facilitato per i cittadini nel rapporto con la pubblica amministrazione. Per accedere al portale InPa è necessario dotarsi di SPID e poi procedere alla compilazione dei campi che chiedono dati anagrafici, percorso formativo, specializzazioni, competenze ed esperienze professionali. Fermo restando che è sempre necessario e consigliabile tenere d’occhio avvisi pubblici e bandi di concorso, InPa dovrebbe funzionare come “banca dati” per l’accesso ai ruoli negli Enti Pubblici.

Inoltre, InPa per la ricerca e il reclutamento dei profili professionali necessari alle pubbliche amministrazioni, si avvarrà anche delle banche dati specifiche dei professionisti iscritti agli Albi e di quelle delle professioni non ordinistiche. A tal fine, il 16 luglio scorso è stato siglato un Protocollo d’intesa tra il Dipartimento Funzione pubblica e ProfessionItaliane, che riunisce la Rete delle professioni tecniche e i Cup: un universo di circa 1,5 milioni di professionisti.

Analogamente, continua la nota del ministero della Pa, il 4 agosto, è stato sottoscritto il Protocollo con il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (oltre 120mila professionisti) e con Assoprofessioni, che organizza circa 50mila addetti appartenenti alle professioni non regolamentate (tra le quali gli esperti ambientali e di sicurezza del lavoro). Altri analoghi protocolli sono in corso di definizione.

Il Dipartimento ha, inoltre, attivato una partnership con LinkedIn, la più grande piattaforma di attrazione delle professionalità presente sul mercato (750 milioni nel mondo e oltre 15 milioni in Italia), per amplificare le occasioni di lavoro nella Pubblica amministrazione e raggiungere in maniera mirata i professionisti che lavorano in Italia e nel mondo.

L’obiettivo, quindi, è quello di coinvolgere l’ecosistema delle competenze e delle professioni italiane: il primo passo, pertanto, è prendersi un po’ di tempo per inserire il proprio curriculum vitae.

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