ITS, parte il bando da 15 milioni in ottica 4.0

Formazione e Industria 4.0: al via il bando da 15 milioni di euro per gli ITS

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sono state rese note le modalità e le condizioni per la concessione delle risorse agli Istituti tecnici superiori (ITS).

Si tratta di 15 milioni di euro messi in campo dal Ministero dello Sviluppo Economico in concerto con quello dell’Istruzione, per favorire la diffusione delle competenze nell’utilizzo delle tecnologie abilitanti nell’ambito della trasformazione 4.0 e dell’avanzamento tecnologico.

Gli ITS potranno così avere un contributo diretto alla spesa, nella misura del 50%, per l’acquisto di: beni strumentali con caratteristiche coerenti all’uso delle tecnologie abilitanti e funzionali ai processi di innovazione tecnologica 4.0; macchinari, impianti, attrezzature, nonché programmi informatici per il distance learning.

L’importo non deve essere inferiore ai 400 mila euro.

I requisiti richiesti agli ITS

Per avere accesso a questi fondi gli Istituti tecnici superiori devono possedere alcune caratteristiche contabili e di qualità nella formazione proposta. Nello specifico devono avere gli ultimi due bilanci non in perdita, ma anche aver ottenuto un punteggio pari o superiore a sessanta nelle valutazioni fatte da INDIRE (Istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa) e Ministero dell’Istruzione, nonché aver ricevuto una premialità o contributi pubblici negli ultimi due anni dallo stesso ente di valutazione e per le spese oggetto della medesima valutazione. Seguirà a breve la pubblicazione del modello di domanda per avere accesso ai fondi.

Gli ITS sono scuole professionalizzanti post diploma. Considerate una valida alternativa all’università, promuovono una formazione ad alto contenuto tecnologico grazie alla sinergia con le imprese del territorio. Dalla loro istituzione diversi studi hanno mostrato che circa l’80% dei diplomati agli ITS trovano lavoro entro un anno.

Queste scuole vanno quindi a colmare quel mismatch tra formazione e richieste del mercato del lavoro. In Italia, infatti, ciclicamente viene lanciato l’allarme dalle imprese che pur avendo posti di lavoro disponibili, non riescono a trovare tecnici specializzati da assumere.

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