Dopo un anno di pandemia sanitaria a causa del virus Covid 19, è sempre più impellente la necessità di accelerare con la somministrazione dei vaccini, in modo da raggiungere capillarmente tutta la popolazione e provare a rilanciare l’economia del Paese.
E mentre, in attesa del nostro turno, auspichiamo un ritorno rapido alla vita “normale“, dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), la più grande associazione di rappresentanza distribuita nel territorio, arriva una concreta proposta di contribuire alla campagna sui vaccini.
L’appello della CNA per i vaccini
Daniele Vaccarino, presidente della CNA, nel corso dell’incontro tenutosi con i ministri del Lavoro, Andrea Orlando, della Salute, Roberto Speranza, e il nuovo commissario per l’emergenza Covid, gen. Francesco Paolo Figliuolo, ha immediatamente sottolineato che
“l’unico strumento per contrastare l’emergenza sanitaria e frenarne l’impatto pesantissimo sull’economia è intervenire massivamente con una veloce campagna vaccinale che aiuti le imprese e il Paese a riprendere progressivamente la normale attività”
La CNA, attraverso una propria vision di economia, sviluppo, società, rappresenta e tutela gli interessi delle micro, piccole e medie imprese, operanti nei settori della manifattura, costruzioni, servizi, trasporto, commercio e turismo, delle piccole e medie industrie, ed in generale del mondo dell’impresa e delle relative forme associate.
Tutti settori che hanno in qualche modo sofferto i dodici mesi di pandemia e che è necessario rilanciare per il bene del Paese.
“L’uscita dell’Italia dalla crisi – sostiene Vaccarino – dipende dall’andamento della campagna vaccinale che però continua ad avere tempi troppo lunghi. Senza una decisa accelerazione, neanche le risorse aggiuntive stanziate per i ristori potranno compensare il permanere degli effetti drammatici sull’economia”.
Al riguardo la CNA ha espresso la propria disponibilità, con la sua presenza capillare sul territorio, a contribuire ad accelerare la campagna di vaccinazione del mondo del lavoro. Parallelamente, occorre che siano definite chiaramente le responsabilità che il tema della vaccinazione comporta su imprenditori e lavoratori.
“Certamente le imprese possono svolgere un ruolo proattivo di sensibilizzazione per una campagna di vaccinazione e della stessa somministrazione rivolta ai propri dipendenti, ma non assumersi la responsabilità di verificarne i comportamenti in merito all’effettuazione dei vaccini, perché non gli compete”.
Covid e sicurezza sui luoghi di lavoro
All’incontro si è parlato anche di protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro e il presidente della CNA ha affermato che non serve modificarli. “Hanno dimostrato di funzionare e non si può chiedere alle imprese più di quanto hanno fatto e continueranno a fare”.
I protocolli sottoscritti dalle parti sociali e gli oltre 20 codici di autoregolamentazione elaborati dalla CNA per ciascun settore hanno dimostrato di essere efficaci nel contrasto al Covid nei luoghi di lavoro: anche nei mesi più difficili, hanno tutelato lavoratori e gli stessi imprenditori che, soprattutto nelle piccole imprese, lavorano l’uno accanto all’altro.
“I dati ci danno ragione sull’impegno profuso; l’INAIL stesso – ha evidenziato Vaccarino – dichiara che sette denunce di contagi sul lavoro da Covid su dieci riguardano il settore della sanità, dell’assistenza sociale e dell’amministrazione pubblica”.
“Voglio ricordare che i protocolli sono sempre stati operativi e le imprese non hanno mai smesso di rispettare regole e procedure”. Vaccarino ha poi sottolineato che “le imprese si sono attrezzate – con fatica e con ingenti costi – per adottare e rispettare le molte regole e per contrastare il diffondersi del Covid nei luoghi di lavoro. Tutto ciò, a fronte di scarse e tardive misure di sostegno: basti ricordare l’insuccesso del credito di imposta introdotto dal decreto rilancio”.