Cos’è il digital transition fund da 300mln dedicato alle startup (e perché conviene saperlo)

I progetti del Digital Transition Fund dovranno interessare gli ambiti come l’Intelligenza Artificiale, l’Industria 4.0, la cybersicurezza, fintech e blockchain, del cloud, dell’assistenza sanitaria, dell’industria 4.0 o di altri ambiti della transizione digitale. 

Nell’ambito della transizione digitale, prende il via ufficialmente il Digital Transition Fund, fondo gestito da CDP Venture Capital SGR per conto del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nato per supportare startup attive nella transizione digitale nell’ambito del Piano di Ripresa e Resilienza italiano.

In particolare, il Fondo punta a sostenere entro il 30 giugno 2025 250 imprese target nei settori dell’Intelligenza Artificiale, del cloud, dell’assistenza sanitaria, dell’Industria 4.0, della cybersicurezza, del fintech e delle blockchain tramite investimenti di venture capital diretti e indiretti.

Digital Transition Fund, come funziona

Il Digital Transition Fund dispone di una dotazione pari 300 milioni € finanziati nell’ambito del Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR); le risorse saranno destinate a:

Il 40% delle risorse sarà investito in operazioni che prevedono piani di sviluppo da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Inoltre, i progetti del Digital Transition Fund dovranno interessare gli ambiti come l’Intelligenza Artificiale, l’Industria 4.0, la cybersicurezza, fintech e blockchain, del cloud, dell’assistenza sanitaria, dell’industria 4.0 o di altri ambiti della transizione digitale. Il progetto, infatti, è volto a stimolare la crescita dell’ecosistema innovativo italiano tramite investimenti di capitale di rischio (venture capital) diretti e indiretti.

Per maggiori informazioni, occorrerà attendere la pubblicazione dei bandi sul sito di CDP.

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