Turismo e crisi, sale la voglia di est Europa

Natale italiano per 9 su 10 secondo il "decano" Maurizio Firenze, di Dedalus Viaggi. "C'è preoccupazione per il 2023"

Le vacanze di Natale sono state quasi del tutto italiane per gli italiani. Del resto Federalberghi lo aveva ampiamente pronosticato con un sondaggio commissionato a inizio dicembre ad ACS. Se per il presidente dell’associazione nazionale degli albergatori Bernabò Bocca però questa era da leggersi come un “atto d’amore degli italiani per il loro Paese”, il sospetto che questo atto d’amore sia stato pesantemente condizionato dal caro vita e dalla nuova crisi economica è più che fondato. E si legge anche tra le righe dello stesso report in cui si parla di “spostamenti nella regione o in regioni limitrofe” e si include anche chi “parte per tornare nelle città di origine”.

Insomma, sembra che il boom del turismo post-Covid sia già rientrato. E le preoccupazioni degli operatori del settore non tardano a farsi sentire. Ne abbiamo parlato con un amico di F-Mag e storico agente di viaggi napoletano, ossia Maurizio Firenze di Dedalus Viaggi.

Maurizio Firenze, secondo Federalberghi questo è l’anno dell’Italia: un atto d’amore nei confronti del nostro Paese dei turisti italiani in cerca di località per le feste. È d’accordo? Si tratta solo di voglia di dar fiducia all’Italia?
“Sicuramente questo è l’anno dell’Italia. Secondo quello che recita l’attività della nostra agenzia in questi mesi, il 90% dei prenotanti è rimasto in Italia e solo un 10% si è concesso il viaggio all’estero. Per noi è palese che questi numeri siano legati anche a una contrazione delle possibilità economiche degli utenti. Aggiungo inoltre che gli italiani continuano a centralizzare le vacanze nel periodo estivo e in quest’anno non si è certo lesinato nei mesi di luglio e agosto: anche questa scelta incide sul restare tra le mura domestiche in questo periodo natalizio”.

C’è preoccupazione per come la crisi economica inciderà sulla prossima stagione turistica da parte degli operatori del settore?
“La preoccupazione per la crisi economica c’è, ed è finito anche l’effetto-rimbalzo che ha fatto crescere in molti quella grandissima voglia di partire post-Covid. Probabilmente la stagione turistica estiva risentirà degli effetti di questa congiuntura economica.

Immaginiamo di aver cambiato idea. Le vacanze con i familiari ci hanno ulteriormente stressato, il futuro non sembra dei migliori e sentiamo in noi forte il desiderio di prendere un aereo e partire. Quali le mete last-minute, anzi last-second, da tenere in considerazione per Capodanno ed Epifania?
“Per Capodanno ed Epifania da sempre a farla da padrone sono le capitali europee. Che, va detto, sono meglio organizzate delle città italiane per questo tipo di turismo e anche per l’offerta dei loro fine anno. Quest’anno c’è meno richiesta di mete intercontinentali: è vero che festeggiare Capodanno in mete calde ed esotiche ha sempre il suo indiscusso appeal ma… non è il 2022 l’anno”.

L’anno prossimo sarà l’anno dei ponti: in molti hanno notato che la possibilità di fare weekend lunghissimi è agevolata dal calendario. Quali suggerimenti vuole dare a chi è già con lo zaino in spalla pensando al 2023?
“Anche in questo caso il mio suggerimento è quello di visitare le capitali europee, cercando di pianificare il prima possibile i viaggi per trovare le combinazioni migliori e facendovi assistere da professionisti del settore per gestire con maggiore facilità cambi o cancellazioni. Barcellona, Praga e Parigi vanno già fortissimo da adesso, ma prendono quota anche le destinazioni dell’est Europa“.

Riflesso della voglia di risparmiare?
“Già da un po’ in realtà queste mete sono attenzionate e regalano fantastiche sorprese, ma restano comunque di nicchia. Quest’anno potrebbe essere l’anno adatto per scoprire Bulgaria o Romania guardando anche alla tasca. Certo, incide che le capitali e città d’arte dell’est Europa permettano di risparmiare molto, specialmente sul costo in loco e a notte. Più lampante per tastare la voglia di risparmiare è il fatto che, ad esempio, siano in calo secondo la nostra percezione le prenotazioni per le città nord europee che notoriamente hanno un costo maggiore tra pernottamento e spese di viaggio”.

Quindi dove andiamo?
“Date un’opportunità a Sofia, in Bulgaria. Mentre, se volete andare sul sicuro, Praga, Varsavia e Cracovia restano una certezza: vi innamorerete, a prescindere dal tipo di viaggiatore che siete”.

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