Cos’è 3-I e perché sentiremo parlare della prima società pubblica italiana di sviluppo software

L’obiettivo è sostenere lo sviluppo e la gestione delle applicazioni Ict che supportano i processi delle amministrazioni centrali e consolidare le competenze tecnologiche che oggi sono frammentate tra diversi attori istituzionali.

Qualche giorno fa ha visto la luce 3-I S.p.a., la prima società pubblica italiana dedicata allo sviluppo dei software. L’obiettivo è quanto mai ambizioso: mettere a fattor comune le competenze e i servizi informatici degli Enti e delle Pubbliche Amministrazioni Centrali, ottimizzare gli investimenti e assicurare sempre più elevati livelli di sicurezza e cybersecurity nell’erogazione dei servizi pubblici digitali.

In un Paese che si posiziona spesso ai livelli più bassi di maturità digitale e che spesso, in fase di erogazione bonus o servizi, vede le infrastrutture pubbliche digitali andare in crash o bloccarsi, quella di 3-I si pone come una sfida grintosa e determinata.

Come nasce 3-I

Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ed i ministeri del Lavoro e della Funzioni Pubblica spiegano che la software house italiana è a capitale e partecipazione interamente pubblica, avrà il compito di sviluppare, manutenere e gestire le soluzioni software e i servizi informatici dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (Inps), dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (Inail), della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e delle altre Pubbliche Amministrazioni Centrali.

“Quella della digitalizzazione è la sfida principale che abbiamo di fronte nel processo di innovazione della Pa non solo da un punto di vista tecnologico, ma anche culturale e organizzativo. Una sfida che richiede profondi cambiamenti delle strutture e una non meno radicale riprogettazione delle procedure, dei prodotti e dei servizi che la collettività si attende da un’amministrazione pubblica moderna ed efficiente.

La creazione della società ‘3-I’ rappresenta un tassello di questo processo, che tiene insieme in modo virtuoso le diverse istituzioni coinvolte. Il mio auspicio è che migliori la gestione dei servizi informatici, contribuendo alla transizione digitale della Pa, intesa come volano di efficienza, nell’ottica di una migliore allocazione delle risorse e di procedimenti sostenibili e più efficaci per cittadini e imprese”

ha dichiarato il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.

L’azionariato della società, che nei prossimi mesi prenderà in carico i servizi operativi, sarà per il 49% in capo all’Inps, azionista di maggioranza relativa, seguito dall’Inail per il 30% e dall’Istat per il 21%.

Il progetto 3-I S.p.a. è il risultato della collaborazione tra il Ministero del Lavoro, il Dipartimento per la trasformazione digitale e quello della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e degli Istituti Inps, Inail e Istat. La creazione di una “NewCo” dedicata allo sviluppo di software a supporto della trasformazione digitale della Pubblica amministrazione è una milestone prevista dalla missione “M1C1-Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pa” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ed i ministeri del Lavoro e della Funzioni Pubblica sottolineano inoltre che la costituzione di “3-I S.p.A” è stata approvata, in anticipo sui tempi previsti dal Pnrr, con il decreto legge 30 aprile 2022, n. 36. L’obiettivo è sostenere lo sviluppo e la gestione delle applicazioni Ict che supportano i processi delle amministrazioni centrali e consolidare le competenze tecnologiche che oggi sono frammentate tra diversi attori istituzionali. Ma non solo.

Come spiega il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.

“La società dell’informazione in cui siamo immersi ci ha insegnato che la gestione congiunta e trasversale del dato è fondamentale. Con questo progetto si apre alla possibilità di processare più strategicamente, per le rispettive competenze, le informazioni che la pubblica amministrazione già conosce attraverso le attività di Inps, Inail e Istat. Un connubio dalle ampie potenzialità se si guarda alla nascita della società “3-I” come ad uno strumento in grado di favorire l’avvicinamento del mercato del lavoro alle reali esigenze dell’economia”.

Il rapporto tra la neonata società e gli Istituti che la compongono sarà disciplinato attraverso un contratto di servizio nel quale saranno definiti: la data di avvio dei servizi, i livelli minimi delle prestazioni e le relative compensazioni economiche, aggiungono le tre istituzioni.

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